Ultimora
23 Nov 2024 14:32
Regionali: Tajani, in Veneto nostro candidato è Flavio Tosi
23 Nov 2024 14:27
Da AriSLA 840mila euro per nove progetti di ricerca
23 Nov 2024 12:26
Pettirosso percorre 2mila chilometri dalla Finlandia all'Italia
23 Nov 2024 11:46
Tour Gianna Nannini debutta a Jesolo, viaggio rock con tante hit
23 Nov 2024 11:37
Dal Messico fa tifo per il Venezia, ultras gli pagano il viaggio
23 Nov 2024 11:02
Sindaco Treviso, 'Salvini cederà sul Veneto? Lega andrà da sola'
23 Nov 2024 14:42
Romania, il leader dell'ultradestra: 'siamo con Trump e Meloni'
23 Nov 2024 08:09
Nel cervello un'esplosione di nuove connessioni dopo la nascita
23 Nov 2024 08:10
Un topo chimera con geni che hanno almeno 400 milioni di anni
23 Nov 2024 14:16
Domenica allo stadio di Napoli Again, inedito di Pino Daniele
23 Nov 2024 13:17
Borrell: 'La decisione della Cpi non è antisemita'
23 Nov 2024 12:58
Benemerenza di Pavia a Repetto, Max Pezzali manda la diffida
Redazione
Bassanonet.it
Un’ombra dalla Muta
Cose semplici condite da una grande sensibilità. Il fascino all'avanguardia di un'osteria nel centro storico di Bassano
Pubblicato il 22-12-2010
Visto 5.804 volte
Il mio debutto in Bassanonet lo voglio fare con un pezzo dedicato a un’osteria.
Mentre i Wine Bar crescono in maniera esponenziale, le osterie sono oramai in estinzione. Quando ho conosciuto quella “Dalla Muta” proprio in fondo Via Roma a Bassano vicino a porta Dieda, ne sono rimasto davvero colpito. Già il nome mette curiosità, anche se non è quello vero. Se andiamo a cercare la vera ragione sociale è tutt’altra, “La Muta” è un nome ironico attribuito dagli avventori, vista la particolare loquacità della titolare. Persona diretta e schietta senza peli sulla lingua che assieme al compagno, oramai una decina di anni fa, decidono di svoltar strada e di cambiare la loro vita. Abbandonata l’attività commerciale e deposto ben in ordine una laurea in filosofia decidono di aprire il loro locale. Un luogo dalla forte personalità. Semplice senza essere banale, emozionante e comunicativo. Basta metterci il naso dentro una sola volta per capire di avere a che fare con qualcosa di veramente speciale. E’ uno di quei locali che ci si aspetta di trovare fuori dalla propria città e proprio per questo forse da molti snobbato. In un’epoca di guide e di grandi recensioni lo trovo paradossalmente avanguardista ed estremamente affascinante. Ordinate un bicchiere di vino sfuso e sarà buono, ordinate un panino alla soppressa o al prosciutto crudo e sarà buono. Nessuna strana costruzione o misteriosi tramezzini, ma cose semplici ci fanno capire come dietro quell’aspetto, a volte introverso, di chi c’è dietro il banco, si nasconde una grande sensibilità. Consigliato il “Marianeddu”, uno spritz rosso naturale. Non aspettatevi nulla da questo posto ma sedete ed attendete che vi ruoti attorno. La politica dei prezzi molto contenuta consente di lasciarsi scappare un convinto “questo giro lo pago io” senza per questo rischiare l’infarto al momento del conto.
Particolare della parete (foto Roby Zanella)
Il 23 novembre
- 23-11-2023Natale con chi vuoi
- 23-11-2023Accension, Please
- 23-11-2023Ragazzi alla pari
- 23-11-2022Pantani in pista
- 23-11-2019Che mozione
- 23-11-2018Segnali di guerra
- 23-11-2018Progetto di cartello
- 23-11-2018Brindo al Brand
- 23-11-2017Zebre in via di estinzione
- 23-11-2017Benvenuti a San Vito
- 23-11-2017Spritzano le idee
- 23-11-2016Il MiBACT premia ancora una volta Operaestate
- 23-11-2014Una Moretti alla spina
- 23-11-2014Titoli di coda
- 23-11-2014La città dei vestiti
- 23-11-2013Sul Carroccio dei vincitori
- 23-11-2013Il peccato originale
- 23-11-2013Caserma Montegrappa: lettera a Cimatti e a Zaia
- 23-11-2013Un sabato all'Ospedale
- 23-11-2013Bassano? Presente!
- 23-11-2013Giustizia padana
- 23-11-2012Primarie Day
- 23-11-2010Gianpaolo Bizzotto: “Vi dico tutto sul Teatro Astra”
- 23-11-2008Spinlab chiama, i Comuni rispondono