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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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“Cena al buio” per il Progetto Kairòs
Piatti da degustare nell'oscurità più totale, per provare di persona le sensazioni delle persone cieche. Appuntamento a scopo benefico promosso a Vicenza dal Lions Club di Marostica
Pubblicato il 25-01-2010
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Chi vi scrive ha già partecipato, qualche tempo fa, a una “cena al buio” e vi assicuro che è un'esperienza incredibile. Attorno a voi il nero più totale, vietata ogni forma di illuminazione - compresi i cellulari, da tenere rigorosamente spenti.
Nell'oscurità più profonda, si mangiano piatti prelibati e si bevono buoni vini: per prendere in mano le forchette e raggiungere i bicchieri dovete fidarvi solo del vostro tatto. Per distinguere i diversi ingredienti delle porzioni in tavola dovete invece fare affidamento sul gusto e sull'olfatto. Per dialogare coi camerieri e con gli altri commensali, dovete orientarvi con l'udito. E operazioni elementari, come mettere lo zucchero in una tazzina di caffè, diventano per tutti delle autentiche imprese.
All'inizio vi sentite spaesati: ma non state facendo altro che provare ciò che provano, nella vita quotidiana, le persone cieche. E al termine della cena l'emozione è lampante.
La "cena al buio": una sfida con se stessi per simulare la condizione di cecità
Il senso delle “cene al buio” è proprio questo: avvicinare chi ha il dono della vista al mondo di chi “vede” con gli altri quattro sensi.
I camerieri, nella “dark room”, sono tutti non vedenti. E non sorprendetevi. Chi è colpito dalla cecità è in grado di svolgere, e con successo, le più diverse attività. Sempre chi vi scrive ne ha conosciuti diversi: imprenditori, avvocati, musicisti, programmatori informatici, parroci, editori, giornalisti. Tutti ciechi e tutti realizzati nella vita e nel lavoro.
E' anche questa una forma di “integrazione all'incontrario”: la possibilità di immedesimarsi nella quotidianità delle persone disabili provando, in prima persona, le loro stesse difficoltà. E' il principio su cui si basa il Progetto Kairòs, l'iniziativa dei Lions che tanto interesse sta riscontrando nel nostro territorio.
Pensato e motivato per le scuole - dove gli alunni “normodotati” simulano a lezione condizioni concrete di handicap - il “service” sta allargando gli orizzonti con nuove proposte e appuntamenti sul territorio.
In questo ambito rientra la “Cena al buio” che il Lions Club di Marostica, su impulso del promotore del Progetto Kairòs Erasmo Gastaldello, organizza per martedì 9 febbraio all'Hotel NH, ex Jolly Hotel, in Viale San Lazzaro a Vicenza.
La particolare serata sarà improntata - come tutte le iniziative dei Lions - alla solidarietà: il ricavato della cena (60 euro a persona) sarà infatti devoluto all'Unione Italiana Ciechi di Vicenza, che collabora all'organizzazione, e al Progetto Kairòs.
Il menù è in via di definizione, con la scelta di pietanze non troppo “problematiche” per chi non ha dimestichezza con l'oscurità, e ai partecipanti saranno inoltre consegnati dei grembiuli con uno speciale logo per l'occasione. I camerieri saranno messi a disposizione dall'Unione Italiana Ciechi di Trento.
Miro Petucco, socio del Lions Club di Marostica, sta raccogliendo le ultime adesioni all'iniziativa (per ulteriori info: www.lions-kairos.it) e ormai le prenotazioni sono quasi al completo.
L'inusuale incontro conviviale, quasi una vera e propria sfida con se stessi, viene presentato come “un fantastico appuntamento gustativo, sensoriale e emozionale”. “Sono certo - afferma il promotore Erasmo Gastaldello - che proprio il buio saprà regalarci nuova luce per tutti.”
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