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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Stefania ZilioStefania Zilio
Giornalista
Bassanonet.it

Manifestazioni

Mika un'identità qualsiasi

Una festa travolgente che non ha deluso le attese al Marostica Summer Festival

Pubblicato il 14-07-2023
Visto 3.972 volte

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Uno show tra musica, balli e monologhi quello che Mika ha portato il 12 luglio al Marostica Summer Festival organizzato da DuePunti Eventi, resterà nei cuori delle 4000 persone presenti.
Una personalità poliedrica e complessa quella di Mika ( all’anagrafe Michael Holbrook Penniman) artista dalla vita intensa, che tra interviste e dichiarazioni spontanee, racconta se stesso senza contenersi e tra un rigo e l’altro la si comprende quella sua, tutt’altro che qualsiasi, identità.
Mika è un uomo che ha vissuto come fosse un centenario a partire dalla guerra in Beirut, dove è nato e fuggito all’età di nove anni, la dislessia per la quale è stato vittima di bullismo in contesto scolastico, il dolore profondo della perdita della mamma, il tunnel di una grande crisi personale e poi infine la rinascita.

Mika, all’anagrafe Michael Holbrook Penniman. Foto Marco Pettenuzzo

Nonostante tutto, Mika è sempre stato nella rosa degli artisti più famosi al mondo.
Il paragone, come estensione vocale, con il frontman dei Queen si è notato, durante il concerto, quando restando in canottiera bianca con le mani sul pianoforte ha cantato “Good guys” con un’eleganza e una raffinatezza che solo un grande artista come lui può fare.
È stato il boato del pubblico ad annunciare l’entrata in scena della popstar, in abito verde di paillettes, apre il concerto come fosse un libro di favole. Inizia piano piano, sottovoce, tessendo parole tra le note di “Lollipop”, la canzone scritta per la sorella minore, in cui la invita a stare attenta con l’amore e le troppe caramelle. Un inizio sussurrato, intenso che si chiude con un giro di batteria e Mika in piedi sul pianoforte. Lo show può avere inizio e da quel momento è solo un susseguirsi di intensa energia. Le persone non ce la fanno a stare sedute e quando per ben due volte scende dal palco per raggiungere i fan, è delirio.
Mika è vitalità allo stato puro.
Il suo motto dichiarato recita così: “Non vivere ogni giorno come fosse l’ultimo, ma vivi ogni giorno come se fossi morto” dove ogni cosa quindi diventa meravigliosa, vista da questa prospettiva.
Solleva l’umore il tripudio di luci e colori, quel fiore gigantesco che usa come giocattolo sul palco, i colpi di scena come la ragazza che fa salire sul palco per la sua laurea, a duettare con lui.
Mika sono anche i falsetti vertiginosi che arrivano come saette e il fascino del bel ragazzo talentuoso vince ancora.
Lo abbiamo conosciuto nelle edizioni di “X Factor”, poi in “Stasera Casa Mika” in onda su Rai 2, questo artista che ha vinto premi e riconoscimenti come piovessero. Un leoncino ( 18.08.1983) che di soddisfazioni ne ha avute tantissime da quando a soli sette anni scrisse la sua prima canzone, grazie alla spinta della mamma. E la regala verso la fine “Grace Kelly” la canzone che scrisse nel 2006, notata nella sua pagina MySpace da un discografico che la pubblica e diventa la hit mondiale che lancia il suo primo album “Life in Cartoon Motion” con 7 milioni di copie vendute nel mondo. Il trasformista anglo libanese inebria tra scenografie e costumi in un glam rock che ricorda gli anni ’70 con la musica dance vicina agli ’80 e il concerto di Marostica ha decretato la sua espressione artistica, la libertà e il suo superpotere di essere esattamente ciò che vuole essere.
16 i brani pieni di quella energia che coinvolge senza tregua. Ed è magia, la sensazione che vada tutto bene, che sia tutto ok, come dice al suo pubblico.
Mika ha lasciato spalancata la porta del suo mondo incantato e sono entrati tutti dentro.
All’ultimo brano “Love Today” dirsi addio è difficile.
Nessuno vuole voltare pagina, ma arriva la parola fine e con una felicità dentro il libro a malincuore si chiude.

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