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Come dice bene il nostro direttore Tich, nel suo articolo dedicato alle fake news, questa associazione è un luogo comune di chi non conosce la città e di qualche giornalista poco avvezzo ad approfondire le notizie.
Non c’è nulla di offensivo se alcuni pensano alla grappa quando pronunciano il nome della città.
Pochi di Bassano si offenderebbero alla chiamata dell’alcol in suo onore.

L’”effetto Mandela” del Grappa
Ma questa è una vera e propria bufala.
Che cosa succede al nostro cervello quando si convince di una cosa e la ripete fino a farla diventare una realtà.
Si chiama “effetto Mandela” e il signor Mandela a cui pensi, c’entra eccome!
Prima di svelare il vero significato “del Grappa”, approfondiamo questo fenomeno, sicuramente intrigante.
L’ “effetto Mandela” è il cosiddetto falso ricordo.
Una persona è certa di aver vissuto una situazione nel passato, o è convinta di una cosa che in realtà non è mai avvenuta.
È un bug nella funzione del cervello.
Come è nato l’”effetto Mandela”?
In occasione di una conferenza, Fiona Broome, una ricercatrice del paranormale, intervenne con un discorso nel quale citava la morte di Mandela, avvenuta, secondo lei, in carcere negli anni ’80. La Broome era sicurissima di ciò che aveva detto. Erano vivide nella sua mente le notizie date dai telegiornali, gli articoli sulle riviste, ricche di dettagli. Restò esterrefatta quando scoprì che Mandela era ancora vivo. La signora Broome pensò di aver preso un granchio e non ci pensò più. Finché nel 2009, mentre partecipava al DrangonCon ( la più grande convention multimediale di cultura popolare incentrata su fantascienza e fantasy, giochi, fumetti, letteratura, arte, musica e cinema dell'universo) scoprì che molte altre persone avevano lo stesso suo ricordo, in riferimento alla morte di Mandela. Fu in quell’istante che iniziò ad approfondire il fenomeno aprendo un blog per raccogliere testimonianze che avvallassero la ricerca del “falso ricordo”. Chiamato da quel momento: “effetto Mandela”.
Che cosa accade al nostro cervello?
È successo a tutti di ricordare un episodio, una frase o un fatto e di essere convinti sia accaduto.
Vedi appunto il significato di “Grappa” parlando di Bassano.
Chi non è della zona è convinto che la parola “Grappa” faccia riferimento al distillato, tanto amato in Bassano.
Convinti di ciò, ricordiamo con precisione ogni dettaglio e particolare, tanto che potremmo giurare a profusione che la grappa in riferimento è alcolica.
Tale convinzione, se divulgata, crea una conseguente mistificazione di massa. Ovvero la collettività ci crede perché i fatti sono realmente accaduti. Bassano si fa di grappa perché qui si produce. Punto!
Com’è possibile che la mente immagini cose che non sono avvenute?
Ora ti metto alla prova.
Madre Teresa di Calcutta quando è stata proclamata Santa?
Prima di leggere la risposta prova a pensarci bene.
Molti sono convinti che la proclamazione sia avvenuta con Giovanni Paolo II negli anni ’90 quando era ancora in vita.
La verità è che la canonizzazione è avvenuta nel 2016 sotto il pontificato di Papa Francesco.
Ancora.
Quante volte avete pronunciato le parole della regina cattiva di Biancaneve:” Specchio, specchio delle mie brame…” convinti che sia questa la frase corretta?
L’”effetto Mandela” colpisce ancora.
Grimilde disse:
” Specchio, servo delle mie brame… “, scioccante?
Per il nostro “Grappa” basta il ricordo del nonno che tronfio dopo un’adunata degli Alpini ci racconti come il nome della sua città non poteva che fare riferimento alla “Sgnapa” locale.
Per il nostro cervello è necessario che il ricordo sia plausibile e certo, per non lasciare dubbi o punti di domanda nella mente.
In pratica chiunque abbia lacune di memoria le colma con invenzioni fantastiche.
Pare che al nostro cervello non piaccia avere buchi di memoria e per sopperire a tale mancanza si ingegna ricercando frammenti di ricordi del passato o informazioni utili per ricostruire i fatti.
Ora veniamo al nostro “effetto Mandela” del “Grappa”. La Grappa a cui si fa riferimento è il Monte Grappa e la città è stata ribattezzata Bassano del Grappa nel 1928. Durante la Prima Guerra Mondiale Bassano era in piena guerra. Con la disfatta di Caporetto, nella città di Bassano riversarono molti soldati diretti al fronte che persero la vita sul fronte situato sul Monte Grappa. Da qui il nome Bassano del Grappa.
Risolto l’”effetto Mandela”.
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