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"Non è la fine, ma un nuovo inizio", queste le parole del dirigente scolastico Giovanni Zen che dopo innumerevoli anni a capo del liceo "G. B. Brocchi" si dedica alla sua meritata pensione. Ma a riposarsi non ci pensa proprio, ha soltanto deciso di cambiare rotta. "Si tratta di una decisione che ho preso ancora lo scorso Natale, questo perché a causa di alcuni problemi di salute mi sono reso conto che il mio corpo mi ha dato un messaggio. Ho quindi cominciato a riflettere sul fatto di dedicarmi ad altro, come ad esempio la ripresa dello studio, che da sempre è una mia passione. Inoltre, credo che sia giunto il momento di restituire alla società qualcosa, perché nella mia vita ho ricevuto tanto, mi sono quindi prefissato degli obiettivi anche in questo ambito della gratuità". Ad oggi non si sa ancora chi prenderà il suo posto, sarà la direzione regionale che sceglierà tra i presidi disponibili colui o colei che sarà a capo della scuola bassanese. Quindi non ci saranno concorsi di alcun tipo, ma è Venezia che tiene le briglie del destino di migliaia di studenti. Saranno proprio questi ultimi a mancare nella quotidianità di Zen. "Sabato sono riuscito a mettermi in contatto con alcune classi e pur essendo divisi da uno schermo devo ammettere che è stato emozionante congedarmi. La cosa che mi mancherà di più sarà proprio la loro effervescenza giovanile, l'immediatezza delle loro interazioni e la freschezza delle loro menti. In mezzo ai giovani ci si mantiene giovani e per questo mi sento davvero fortunato ad aver vissuto in mezzo alla sana e bella confusione che si vive ogni giorno nelle scuole". Ha ancora un sapore strano il ritiro di un personaggio così importante per la realtà scolastica bassanese e tanti nell'animo faticano nel credere che qualcun altro potrà essere il volto di uno dei licei più importanti nella realtà nazionale. Tuttavia, ora, non ci resta che aspettare il nuovo nome tenendo le dita incrociate e sperando che possa anche solo eguagliare la disponibilità di confronto a cui Zen è sempre stato aperto.

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