Ultimora
31 Mar 2025 22:45
Serie A: Lazio-Torino 1-1
31 Mar 2025 20:30
Serie A: Verona-Parma 0-0
31 Mar 2025 20:04
Vino: Mionetto chiude 2024 con 181 milioni di ricavi (+18%)
31 Mar 2025 19:32
Anziana derubata in bus a Mestre, arrestati due uomini
31 Mar 2025 17:47
Restaurata Cancellata della Porta Magna dell'Arsenale di Venezia
31 Mar 2025 15:24
Con Ismea agricoltura punta a spazio per affrontare le sfide
31 Mar 2025 23:18
Bufera sui dazi, crollano le Borse. L'Ue prepara la risposta
31 Mar 2025 22:59
Serie A: pari e fischi per la Lazio all'Olimpico, 1-1 col Torino
Buone notizie. Il TAR del Veneto ha dato ragione al Comune di Cassola in merito alla limitazione dell’utilizzo delle slot, nella più ampia tematica del gioco d’azzardo. Un primo passo, almeno a livello locale, verso una maggiore sensibilizzazione a questo problema, la cui gravità risulta inversamente proporzionale al relativo dibattito politico e sociale.
Dal “lotto” come suolo sempre meno tutelato al “lotto” come simbolo del compulsivo gioco d’azzardo. È tuttavia incredibile come il soprannominato TAR del Veneto insieme ad altre istituzioni politiche sia di discorde opinione riguardo alla medesima parola che, seppur espressione di due differenti significati, resta comunque un problema irrisolto.

Motivazione espressa nella sentenza è stata quella di “prevenire e contrastare fenomeni di patologia sociale connessi con il gioco compulsivo”. Ma se la ludopatia si può giustamente classificare come patologia (implicitamente anche di effetto sociale), non sarebbe giusto applicare uguale trattamento a tutto ciò che viene ritenuto analogo negli effetti?
I risultati sono chiari. L’investimento di ingenti somme di denaro, spesso superiori a quelle realmente possedute, pur di realizzare l’obiettivo, oltretutto non sempre raggiunto; ed una conseguente irritabilità alla sola logica messa in dubbio dell’obiettivo stesso. Totale disinteresse delle reali esigenze individuali e collettive, assieme alla convinzione che l’azione perseguita porti ad un universale miglioramento. Si collega l’obiettivo di sfuggire ad altri determinati problemi, causandone implicitamente altri tramite l’azione stessa. Consumo di tempo e di beni, alla fine sempre maggiore rispetto a quanto programmato. E il rischio di mettere sul lastrico numerose famiglie a causa di dirette o indirette azioni. La possibilità, infine, che tutto ciò porti a insanabili tagli netti nelle relazioni sociali tra i differenti soggetti coinvolti.
Fortunatamente si può affermare che da tempo, sensibili alla problematica sovra esposta, sono in attività numerose associazioni. Tuttavia non sempre ascoltate, mancando quei processi partecipativi che potrebbero portare non solo ad affrontare il problema, ma anche a prevenirlo.
Accidenti. Di quale “lotto” si stava parlando?
Il 01 aprile
- 01-04-2024Mai dire AI
- 01-04-2023Roulette Russa
- 01-04-2021AstraBurger
- 01-04-2021Tutto esaurito
- 01-04-2021Sorprese nell'uovo
- 01-04-2021Giro girotondo
- 01-04-2021L'acero-contuso
- 01-04-2020Tutta mia la città...?
- 01-04-2019Wolfgang Amadeus Palladio
- 01-04-2017Ci vediamo in grappavisione
- 01-04-2017L'AngariarA
- 01-04-2017Bassano, il PD è ancora “renziano”
- 01-04-2016Temporary Art
- 01-04-2015Ponte, ancora un check-up
- 01-04-2015Tutta Bassano in una card
- 01-04-2014L'ultima senatrice
- 01-04-2014Cassola, le precisazioni dell'ufficio stampa
- 01-04-2014Energia pulita per salvare il Ponte
- 01-04-2013La voce nel deserto
- 01-04-2013Tutto a zero euro
- 01-04-2013Bassano, crollo delle presenze alberghiere a Pasqua
- 01-04-2012Il candidato nato sul web
- 01-04-2012Rossella Olivo scende in campo
- 01-04-2012Gassificatore, scoppia il caso “Ecotrasporti”
- 01-04-2011S.O.S., meritocrazia cercasi
- 01-04-2011“Scomparsa” la statua di San Bassiano
- 01-04-2010"Incontri senza censura", si parte