Ultimora
21 Nov 2024 17:47
Autonomia: Zaia,se non la faremo per scelta sarà per necessità
21 Nov 2024 17:17
Morto boscaiolo travolto da albero abbattuto
21 Nov 2024 17:20
Università Padova, i magnifici 8 della Ricerca mondiale
21 Nov 2024 17:04
Faceva arrivare donne da Africa per farle prostituire, arrestata
21 Nov 2024 16:55
Rapina un volontario e aggredisce carabinieri
21 Nov 2024 13:20
Venezia, il pellegrinaggio alla Madonna della Salute
21 Nov 2024 22:27
Coppa Davis: Italia-Argentina 3-4 nel secondo set LIVE A Sinner e Berrettini il primo 6-4
21 Nov 2024 22:23
Coppa Davis: Italia-Argentina 3-3 nel secondo set LIVE A Sinner e Berrettini il primo 6-4
21 Nov 2024 22:16
Coppa Davis: Italia-Argentina 2-2 nel secondo set LIVE A Sinner e Berrettini il primo 6-4
21 Nov 2024 22:06
Coppa Davis: Italia-Argentina 1-0. Ora il secondo set LIVE Sinner e Berrettini per il doppio decisiv
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Ricorso azzardato
Il Comune di Cassola vince il ricorso intentato al Tar del Veneto da due sale giochi contro la limitazione degli orari di fruizione degli apparecchi elettronici con vincite in denaro
Pubblicato il 12-12-2017
Visto 2.225 volte
Per una volta non è “il banco” a vincere, ma il Comune di Cassola, che segna un punto a suo favore nella lotta contro il gioco d’azzardo.
La Camera di Consiglio della Terza Sezione del Tar del Veneto (presidente Claudio Rovis, estensore e referendario Marco Rinaldi, referendario Michele Pizzi) ha infatti respinto il ricorso presentato dai gestori di due sale giochi ubicate in territorio comunale di Cassola (Leobet, Sala Giochi Lucky Game di Hu Paodi e Roxy Bar Snc di Zheng Weiwei & C.) contro l’ordinanza emanata lo scorso marzo dal sindaco Aldo Maroso.
Il provvedimento limita gli orari e i tempi di fruizione degli apparecchi elettronici con vincite in denaro installati all'interno di bar, sale gioco, centri scommesse e pubblici esercizi operanti in territorio cassolese e fissa multe salatissime per i trasgressori.
Fonte immagine: ilgazzettino.it
L’atto della municipalità, decisa a dare un giro di vite contro il dilagare del fenomeno del gioco d'azzardo e ad arginare il problema della ludopatia ovvero del gioco d'azzardo patologico, era stato impugnato dalle due società operanti in questo settore, che avevano chiesto l’annullamento dell’ordinanza sindacale.
Una mossa che però non si è rivelata vincente.
Secondo la sentenza del Tar del Veneto, pubblicata in questi giorni, “il ricorso non merita accoglimento”. Il giudice ha infatti riconosciuto che le limitazioni orarie imposte dal Comune sono state disposte “per tutelare la salute pubblica e il benessere socio-economico dei cittadini” ed ha ricordato che “la libertà di iniziativa economica non è assoluta, non potendo svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza alla libertà, alla dignità umana (art.41 Cost)”.
“Nell'attuale momento storico - afferma ancora il dispositivo della sentenza - la diffusione del fenomeno della ludopatia in ampie fasce della società civile costituisce un fatto notorio (...) come attestano le numerose iniziative assunte dalle autorità pubbliche a livello europeo, nazionale e regionale.”
“I dati forniti dalla Ulss di Bassano del Grappa - scrivono ancora i giudici - evidenziano, in ogni caso, che la crescita del fenomeno della ludopatia ha riguardato anche l'ambito territoriale considerato, risultando dagli atti che il numero di giocatori patologici stimati nel territorio bassanese è di circa 1400 persone.”
Vengono pertanto sottolineate le “finalità preventive” dell'ordinanza sindacale e si precisa che non sussiste “violazione della libertà d'impresa” in quanto “la libertà di iniziativa economica non è assoluta” poiché non può recare danno “alla salute, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana”.
Il Tribunale amministrativo regionale ha quindi respinto l'istanza di annullamento dell'ordinanza ed ha anche condannato i ricorrenti a rifondere al Comune le spese legali, pari a circa 3mila euro.
“Siamo molto felici di questa sentenza, che è talmente tranchant da non lasciare scampo né spiragli per eventuali ricorsi in appello - dichiara, a nome di tutta la Giunta, il sindaco Aldo Maroso -. È una conferma che sul tema della prevenzione e della salute stiamo facendo bene. L'ordinanza d'altro canto, come ben scritto nella sentenza, è solo una delle tante iniziative che ci vedono coinvolti nel contrasto al gioco d'azzardo patologico.”
Il Comune di Cassola aderisce infatti al progetto “Mettiamoci in gioco”: percorso avviato dagli assessorati alle politiche giovanili del Bassanese in collaborazione con la cooperativa Adelante e l'Ulss7 per sensibilizzare la popolazione sui rischi derivanti dalla dipendenza da gioco e contrastare la diffusione del fenomeno.
L'Amministrazione inoltre, in collaborazione con gli assessorati alle politiche giovanili dei Comuni vicini e le scuole secondarie di primo e secondo grado ha promosso diverse attività di prevenzione specifiche per i giovani.
Un lotta senza quartiere, per quanto di competenza dell'ente comunale, nei confronti del gioco d'azzardo patologico, che ha fatto di quello presentato avanti al Tar del Veneto un ricorso azzardato.
Il 21 novembre
- 21-11-2023Notte Chiara
- 21-11-2022Oh che bel Macello
- 21-11-2022Chi ha incastrato Roger Rabbit?
- 21-11-2021Eviva España
- 21-11-2020Tendente allo Zero
- 21-11-2018Varda che dossier
- 21-11-2018El Tormenton
- 21-11-2018Peruvian Graffiti
- 21-11-2016Ma quanto mi Consta
- 21-11-2016Operazione Super G
- 21-11-2015Buon N@t@le
- 21-11-2015Tezze sul Brenta: baratto amministrativo in consiglio comunale
- 21-11-2014Cucinati a dovere
- 21-11-2013Jurassic Christmas
- 21-11-20136 milioni sul pavimento
- 21-11-2013Sul Ponte per il Tribunale, Filippin assente
- 21-11-2012Scacco a Scettro
- 21-11-2011Dai tacchetti al tacco 12
- 21-11-2011Tutti per Sammy, Sammy per tutti
- 21-11-2011“Violenza sulle donne, è il momento di dire basta”
- 21-11-2011Una webcam può aiutare a guarire
- 21-11-2009Mara Bizzotto: “A Natale regalerò un crocifisso ai sette giudici europei”
- 21-11-2009Crocifisso: “Seppelliremo di firme la sentenza di Strasburgo”