Ultimora
23 Nov 2024 11:02
Sindaco Treviso, 'Salvini cederà sul Veneto? Lega andrà da sola'
23 Nov 2024 10:59
Regali di Natale, previsto calo spesa di un miliardo (-9%)
23 Nov 2024 07:30
Vino: tre foglie d'oro per Ca' Rugate nella Guida Bio 2024
22 Nov 2024 17:07
Dopo sos della fidanzata sperona l'auto della Polizia, arrestato
22 Nov 2024 14:06
Testa romana scoperta nella cantina di una casa di Mestre
22 Nov 2024 13:09
Premio Il Battello a Vapore 2024 a Stefano Bortolotti
23 Nov 2024 10:45
Coppa Davis: per la semifinale con l'Australia l'Italia in campo oggi con Sinner e Berrettini
23 Nov 2024 10:03
Polemiche social, filosofo Caffo rinuncia a Più libri più liberi
23 Nov 2024 10:27
Una strada di Roma porterà il nome di Marisa Rodano
23 Nov 2024 10:21
Aumento del 10% dei reati sui minori nell'ultimo semestre
22 Nov 2024 15:32
WhatsApp, arriva la trascrizione dei messaggi vocali
Redazione
Bassanonet.it
A Cena con “Pisto”
Una serata da ricordare quella organizzata dalla Magnifica Confraternita Ristoratori De.Co. al ristorante “Alla Corte” di Bassano dedicata alle Poesie di Gino Pistorello ispirate alla cucina dea "Cità de Vento".
Pubblicato il 17-01-2014
Visto 3.173 volte
A “Pisto” sarebbe piaciuta così. La serata dedicata alle sue poesie legata alla cucina della tradizione bassanese. I suoi amici, le sue poesie, il ristorante Alla Corte, certo non avrebbe disdegnato i “Do mori” o le osterie su “ae Acque”, un buon bicchiere di vino, anche due e forse più e i piatti della tradizione. Roberto Astuni, presidente della Magnifica Confraternita Ristoratori De.Co ci spiega che la cucina non è solo arte gastronomica ma è cultura di vita. Gino Pistorello raccoglie nelle sue poesie i momenti della vita quotidiana, dove la cucina ha un ruolo fondamentale, divenendo così in maniera più o meno consapevole il primo comunicatore della tradizione popolare. Gli amici dell’Accademia “Acque Slosse”, che da sempre si fa custode della poesia locale, è tra i primi a voler comunicare con orgoglio il legame al poeta e a riconoscerne l’indiscusso talento. Una serata questa, dove l’emozioni si accavallano tra una risata grassa e i versi recitati col magone, tra i racconti tramandati nei filò raccolti da Roberto “Popi” Frison, e una bevuta dal bicchiere di vino di Sergio Brunetti e della sua tenuta Calalta. Difficile seguire un copione, l’improvvisazione esce spontanea perché non si riesce a trattenere la voglia di raccontare il proprio legame al grande Gino. Dal sig. Mario Bertoncello che con orgoglio mostra la gabbietta per il “Grijo” raccontata nella celebre poesia fino agli aneddoti di paese. Le poesie di Pistorello sono state uno stimolo per i “coghi” (Gino non avrebbe voluto chiamarli chef) del circondario, quelli del ristorante la Corte di Bassano, la Trattoria Da Doro di Solagna, l’Osteria Al Portego di Cittadella, il Ristorante Cuori di Marostica e il Piron di Bassano. Tutti nella stessa cucina per proporre i “Spuncioti” con la sopressa e polenta, le sarde in saor, la polpetta, il mezzo uovo con la cipollina e il musetto col cren che da sempre fanno bella mostra tra le vetrinette delle osterie, spuncioti abbinati alla poesia “Vecia Osteria”. La Vellutata di Broccolo de Bassan con il baccalà mantecato ha fatto da sfondo alla poesia “Un magnar da emiri” . Il riso di Grumolo con ragù di pai si è legato alla poesia “La Pai di Arzignano”, lo stinco con le verze soffegae ha preceduto la poesia “per una ricetta” ed infine il gelato con i forti bassanesi e torta di mele precedono la “Preghiera a Bacco”. Un menù che da solo esprime tutta la forza della cucina veneta, non proprio una cucina da tutti i giorni ma sicuramente l’ideale per una serata con il tetto battuto dalla pioggia invernale. La presenza di Pistorello era tangibile nella sala, a dimostrare come la poesia renda immortale l’essere umano. Per chi abbia conosciuto il poeta e pure per chi, per ragioni anagrafiche, ne abbia sentito parlare per la prima volta, rimane a disposizione un patrimonio di cultura ed emozione che è li nei suoi libri, nelle sue poesie e tra angoli dea so Bassan, basta saperlo raccogliere. Quanto a me, passando da salita Ferracina lo ricordo al bar “Da Bisteca”, circa a mezza via, quando passavo in bicicletta saltando i gradini e gridavo “Ciao Pisto!” e lui, con il suo spritz (con l’acqua a parte) dalla sua barba folta lasciava uscire un profondo “Ciao Bocia!”.
Spuncioti e menù foto di Giacobbo Gianpaolo
Il 23 novembre
- 23-11-2023Natale con chi vuoi
- 23-11-2023Accension, Please
- 23-11-2023Ragazzi alla pari
- 23-11-2022Pantani in pista
- 23-11-2019Che mozione
- 23-11-2018Segnali di guerra
- 23-11-2018Progetto di cartello
- 23-11-2018Brindo al Brand
- 23-11-2017Zebre in via di estinzione
- 23-11-2017Benvenuti a San Vito
- 23-11-2017Spritzano le idee
- 23-11-2016Il MiBACT premia ancora una volta Operaestate
- 23-11-2014Una Moretti alla spina
- 23-11-2014Titoli di coda
- 23-11-2014La città dei vestiti
- 23-11-2013Sul Carroccio dei vincitori
- 23-11-2013Il peccato originale
- 23-11-2013Caserma Montegrappa: lettera a Cimatti e a Zaia
- 23-11-2013Un sabato all'Ospedale
- 23-11-2013Bassano? Presente!
- 23-11-2013Giustizia padana
- 23-11-2012Primarie Day
- 23-11-2010Gianpaolo Bizzotto: “Vi dico tutto sul Teatro Astra”
- 23-11-2008Spinlab chiama, i Comuni rispondono