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Che storia!
Romano d'Ezzelino apripista delle celebrazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale. Tre incontri con l'autore alla Chiesetta Torre di San Giacomo dedicati alla Grande Guerra e mirati soprattutto ai giovani
Pubblicato il 15-11-2013
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Ci sono l’eroismo, le vicende di una quotidianità che diventa eccezione, i racconti legati ai personaggi che la storia l’hanno vissuta sulla propria pelle, e il profumo dei tempi andati. Ci penseranno autori e attori a far rivivere la storia attraverso il progetto “Che storia! La passione per la storia e la voglia di raccontarla”: una rassegna divisa in tre appuntamenti che a Romano inaugura le celebrazioni per il centenario della Grande Guerra.
Con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura, nella persona dell’assessore Remo Seraglio, e del Comitato Regionale Veneto per le celebrazioni del centenario, il percorso attraverso le memorie della guerra partirà domani sera, sabato 16 novembre.
Sarà la Chiesetta Torre di San Giacomo di Romano ad ospitare gli incontri con l’autore animati dalle letture di Eros Zecchini e dei suoi studenti.

Alcuni dei protagonisti, autori ed attori, di "Che storia!"
Alle ore 17 sarà la volta de “L’Angelo del Grappa” con l’intervento dell’autore Loris Giuriatti. In questa occasione verrà spiegato l’intero progetto “Che Storia” al pubblico. Al termine della presentazione gli studenti dell’Enaip Veneto presenteranno un buffet a tema dal titolo “Il rancio a tavola, il cibo e la Grande Guerra”.
Venerdì 22 novembre alle 20.45 sarà la volta della presentazione del libro “Sul Grappa dopo la vittoria” di e con Paolo Malagutti.
Venerdì 29 novembre alle 20.45 Ruggero Dal Molin presenta Ermes Aurelio Rosa e gli Arditi sul Grappa.
“Vogliamo rivolgerci ai giovani per avvicinarli all’argomento della Grande Guerra attraverso le voci di chi l’ha vissuta, anche non in prima persona, studiata, analizzata - spiega l’assessore alla Cultura Remo Seraglio -. Si tratta di una tappa di avvicinamento alle celebrazioni del centenario, un momento importante per sottolineare anche l’importanza che ha avuto e avrà Romano nel ricordo: ieri epicentro della storia del conflitto, oggi apripista delle celebrazioni. Per conoscere e non dimenticare.”
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