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“Dialogando” con i giovani
Giornata conclusiva in Sala da Ponte della manifestazione sui temi dell'integrazione. Protagonisti gli studenti delle superiori, a confronto con le associazioni della società civile sulle "parole chiave di futuro" della convivenza sociale
Pubblicato il 14-04-2012
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Da “scambio” a “conflitto”, da “silenzio” a “giudizio”, da “famiglia” a “autostima”, da “conoscenza” a “insieme”. Sono queste, e tante altre, le “parole chiave di futuro” che in queste settimane sono emerse nei lavori e negli incontri preparatori degli studenti delle scuole superiori di Bassano e delle associazioni impegnate nel territorio.
Parole che da una parte favoriscono, e dall'altra impediscono il dialogo tra le diverse culture che convivono nella nostra città: ovvero - come li hanno definiti gli studenti degli istituti Brocchi, Da Ponte, Einaudi, Fermi, Parolini, Remondini e Scotton - gli “Alfabeti per il Dialogo e per il Futuro” contrapposti agli “Alfabeti tossici”.
E' stato questo il filo conduttore della giornata finale di “Dialogando” in Sala Da Ponte in città, che attraverso un dialogo comunitario tra gli studenti e le organizzazioni della società civile ha cercato le definitive “parole chiave” per la convivenza sociale a Bassano del Grappa.

Studenti sul palco per la giornata conclusiva di "Dialogando" a Bassano (foto Alessandro Tich)
Un incontro dal taglio completamente diverso rispetto alla prima edizione dell'anno scorso: confermato dalla presenza sul tavolo dei lavori sopra il palco - al posto dei politici e degli esperti di settore - di un gruppo di rappresentanti dei ragazzi delle scuole.
Un'occasione per un salutare brain storming sulle tematiche dell'“integrazione” e dell'“interazione” tra i bassanesi di nascita e i bassanesi per migrazione, ma anche per venire a conoscenza delle migliori buone pratiche venete e italiane di interculturalità e cittadinanza, 9 delle quali - su 41 esperienze presentate - hanno ricevuto in sala il Premio Scalabrini “Ponte di Dialogo”, destinato ai progetti e alle iniziative ritenute più indicate, da un'apposita commissione “interculturale, interreligiosa e multisettoriale”, a rappresentare i nuovi percorsi mirati a costruire la cittadinanza senza esclusioni.
Tra i “magnifici nove” premiati c'è anche la Scuola primaria “Rondò Brenta” di Bassano, ubicata in quartiere a forte connotazione multietnica, che ha ottenuto il riconoscimento grazie alle sue iniziative per il coinvolgimento dei bambini stranieri e dei loro genitori come la nota “caccia al tesoro multilingue”.
“Questa scuola era a rischio di chiusura - ha detto un'insegnante - e il quartiere era quindi a rischio ghetto. Le famiglie vivono la scuola, e la scuola vive il quartiere e la città.”
Il sindaco Stefano Cimatti, nel suo intervento, ha letto una lettera inviata per l'occasione dal ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione Andrea Riccardi. “A Bassano del Grappa - è un passo del messaggio dell'esponente di governo - oggi si apre uno squarcio di futuro sul mondo come potrebbe essere e come speriamo sarà.” “Sapere del vostro incontro di oggi - scrive ancora il ministro - aiuta a vincere il pessimismo e la rassegnazione.”
“Continuare a dire oggi che gli stranieri sottraggono lavoro agli italiani è una follia - ha dichiarato il sindaco nel suo discorso -. Pensiamo agli Stati Uniti: un Paese multiculturale, multietnico e all'avanguardia. Le persone che arrivano qui danno nuovi spunti e valore aggiunto. Anche la natura ci insegna che servono gli innesti.”
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