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Marco PoloMarco Polo
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Calcio

Babbo Natale Bassano, omaggio al Trapani

Debacle della formazione di Jaconi. Soccer Team inguardabile, il Trapani passeggia sulle macerie giallorosse. Madonia mattatore

Pubblicato il 18-12-2011
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BASSANO – TRAPANI 0-7

Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo 5,5; Martina 4 (st 11’ Lucca 5), Porchia 4,5, Scaglia 4,5, Ghosheh 4,5; Lorenzini 4, Caciagli 5, Morosini 4,5; Iocolano 5,5 (32’ Baido sv); Guariniello 5,5; Longobardi 5,5.

Osvaldo Jaconi ha perso le parole

A disp.: Poli, Lazzarotto, Barrichello, Drudi, Gasparello. All.: Jaconi

Trapani Calcio (4-4-2): Castellani 6; Priola 6,5, Filippi 6,5, Pagliarulo 6,5, Lo Bue 7; Baracco 9 (st 30’ Cianni sv), Pirrone 7 (st 38’ Provenzano sv), Caccetta 7(st 23’ Tedesco sv) Madonia 10; Gambino 8, Abate 8.
A disp.: Dolenti, Dai, Domicolo, Mastrolilli. All.: Boscaglia

ARBITRO: D’Angelo di Ascoli Piceno 4
RETI: pt 25’ Madonia (T), pt 26’ Abate (T), pt 26’ Baracco rig (T), st 9’ Madonia (T), st 19’ Gambino (T), st 24’ Madonia (T), st 47’ Gambino (T)
NOTE: 850 spettatori
Ammoniti: Caccetta, Guariniello, Pagliarulo, Grillo, Lucca
Espulsi:
Angoli: 2-3
Recupero: pt 2’; st. 4’.

Un tifone si è abbattuto sul Soccer Team e ha fatto vittime. Il Trapani ha travolto, umiliato, la formazione di Bassano del Grappa con il risultato peggiore da quando i giallorossi sono tra i professionisti. Un cappotto di gol non giustificabile neppure con le pesantissime assenze che hanno decimato la rosa a disposizione di Jaconi. Ferretti, Mateos, Bonetto, Proietti ai quale si aggiunge Basso squalificato sono indisponibili. Un bagno di sangue, una fatica terribile a reagire anche andando a scavare nell’orgoglio. Ma ad un risultato orribile che non fa una grinza ha contribuito ancora una volta anche l’arbitro prima indicando il penalty del provvisorio 3 a 0, simulazione netta di Lo Bue su un’uscita di Grillo, poi non fischiando un rigore netto e annessa espulsione del portiere ospite per un intervento su Longobardi. Episodio che fa il paio con quello di Piacenza di domenica scorsa. Alla fine rimane l’amarezza per l’umiliazione più pesante subita dal Soccer Team nella sua storia recente. Non è facile commentare un risultato del genere: la mancanza di reazione, il rimanere in balia degli eventi quasi un gol in più o in meno non facesse la differenza. Non il migliore dei modi per chiudere l’anno. Al termine della gara il presidente Stefano Rosso va giù duro: “Non mi è piaciuto l’atteggiamento della squadra, abbiamo dimostrato di essere scarsi. A gennaio faremo senz’altro qualcosa per evitare di retrocedere”. Anche il dg Stefano Braghin fatica a trovare le parole giuste per commentare un qualcosa che va al di là di un risultato determinato da tecnica e tattica: “Siamo di fronte ad un’umiliazione senza precedenti che va al di là del calcio. Oggi dovremmo parlare di dignità, di orgoglio, di uomini che non accettano la sconfitta e che vogliono difendere ad ogni costo l’onore del loro lavoro. Dopo un 7 a 0 diventa difficile parlare di calcio ma bisogna soffermarsi su dei valori che non sono venuti fuori e di un’umiliazione che chi è venuto a sostenerci non avrebbe meritato. Non ho ancora visto la classifica, ma se dopo un inizio difficile volevamo dimostrare di valere di più di quella graduatoria, oggi siamo stati smentiti. Una partita come questa non è stata condizionata da episodi esterni come assenze o errori arbitrali, siamo venuti meno a dei principi cardine come la dignità. Ora molte cose dovranno tornare in discussione”.

Le scelte. Il responso dello staff tecnico è un vero e proprio bollettino di guerra. Ferretti non ce la fa ed è già un psico dramma. Ma al fantasista si aggiunge Mateos, ematoma di una vecchia botta non assorbito. Aggiungiamoci Basso, fuori per squalifica, Bonetto e Proietti. Mezza squadra fuori per affrontare una delle rivelazioni del campionato. A centrocampo tocca ancora a Lorenzini sistemato in supporto a Ghosheh dalla parte di Barraco, centrocampista goleador. Infine dal cilindro di Jaconi spunta Iocolano, preferito a Lucca nel ruolo di trequartista perché più dinamico e reattivo.

Fiumana Trapani. Su Bassano del Grappa si abbattono due tifoni in poche ore. Il primo investe la squadra che tra l’allenamento del venerdì e la rifinitura di sabato perde mezza squadra. Ferretti, Mateos, Bonetto, Proietti ai quale si aggiunge Basso squalificato. Il secondo tifone è ancor più potente e veste di granata. Eh già la formazione di mister Boscaglia, vera rivelazione del campionato, s’abbatte sul Bassano come un l’uragano Katrina. La partenza del Trapani è bruciante. Pressing altissimo, nessuna paura di prendersi le proprie responsabilità. Nei primi cinque minuti di gara lo stadio “Mercante” è scosso fino alle fondamenta. Le furie granata si buttano sulla preda ferita come un leone famelico. Il Trapani sversa lava e il Bassano si regge sulle parate di Vincenzo Grillo, uno dei migliori estremi difensori del torneo, e sull’abnegazione di tutta la squadra spesso protratta a protezione della propria metà campo. Al 14’ è il turno di Abate fallire la più clamorosa palla gol dei rimi 15 minuti con un colpo di testa dentro l’area piccola. Sono passati appunto solo 15 minuti ma il Trapani ha costruito un numero di palle gol maggiore di quelle che si vedono in media in un intera partita di Prima Divisione! Già perché gli ospiti presentano il proprio punto di forza proprio dove il Soccer Team dimostra di avere il proprio punto debole, non solo per una questione di modulo. Esattamente come a Piacenza, ma anche ad Andria, le discese dei terzini avversari in appoggio ai centrocampisti sulle fasce laterali rappresentano un passepartout per penetrare e banchettare nell’aria di rigore giallorossa. Guariniello prova a spaventare Castellani con un diagonale velenoso e Longobardi spara alle stelle da ottima posizione dopo un pregevole spunto di Iocolano sulla fascia sinistra. Ma un vero e proprio stupro si consuma tra il 25’ e il 26’. È solo questione di tempo ma le modalità sono stucchevoli. L’uno due siciliano è terribile quanto spettacolare. Il vantaggio è tutta farina del sacco di Madonia che salta secco Martina prima di trafiggere Grillo. Il raddoppio nasce da una rimessa laterale dove Abate e Madonia mettono insieme una triangolazione da paura che taglia fuori Martina conclusa con il centravanti che tutto solo, complice uno scalare per chiudere la falla creatasi sulla destra, infila Grillo per la seconda volta. L’uno due è micidiale ma corretto e leggittimatore di un predominio territoriale costante. Perché è vero che il Soccer team due volte con Guariniello, con Caciagli e Longobardi ha creato dei presupposti importanti per andare in gol è altrettanto vero che gli spazi per affondare sono dovuti alla propensione offensiva dei granata. Infatti il 4-4-2 del Trapani si trasforma spesso in un 4-2-4. Ciononostante è solo in Trapani ad andare in gol e lo farà per altre 5 volte. Forse la vera svolta della partita giunge poco prima dell’intervallo. Al 40’, infatti, il direttore di gara s’inventa un calcio di rigore per un presunto contatto nei pressi della linea di fondo tra Grillo e Lo Bue. Il portiere commette un’ingenuità a tuffarsi ma ha tutto il tempo per evitare il contatto mentre il terzino non aspetta altro che lanciarsi dal trampolino. Detto fatto: rigore e giallo. Dal dischetto da Baracco non perdona e tira giù la serranda per quella che rimarrà nella storia come la più grossa batosta della storia recente del Bassano Calcio.

A picco. L’unico cambiamento apportato da Jaconi ad inizio ripresa è quello di invertire Lorenzini e Morosini. Ma non tira aria positiva. Lo si capisce da un atteggiamento che da volenteroso diventa ben presto remissivo. Al 9’ il Trapani fa poker grazie ad una strepitosa azione personale di Madonia, con la collaborazione di uno strepitoso assist di Gambino di tacco: percussione spalla a spalla con Martina e palla nell’angolino. I supporter granata cantano tutti a casa alè mentre la loro squadra mentre la loro squadra spinge, sbuffa, non si accontenta. All’11’ entra Lucca per Martina con Lorenzini che scala in retroguardia. Ma la mossa non sortirà grandi effetti: sarà anzi il Trapani a mettere nel sacco il quinto e il sesto gol. Prima Gambino freddo e lucido a giustiziare Grillo con un colpo di testa dentro l’area piccola dopo che Baracco ha potuto crossare tutto solo dalla fascia sinistra. Tocca poi a Madonia mettere a segno la propria tripletta personale, grazie ad una consueta azione personale. In mezzo ai due episodi che fissano il risultato c’è anche il tempo di un rigore nettissimo negato a Longobardi , atterrato dal portiere Castellani quando stava per battere a rete. L’episodio non avrebbe cambiato l’esito dell’incontro ma non si può non sottolineare lo scandalo che replica l’identico episodio di Piacenza. Anche in questo caso rigore e rosso sarebbero ineccepibili regolamento alla mano. Al 32’ entra Baido per Iocolano, la sua reattività è stata una delle note positive della partita, ma un minuto dopo è il Trapani ad andare ad un passo dal settimo gol con una fuga in contropiede di Gambino. Gambino che si rifarà al 47’ mettendo nel sacco il settimo gol con una comoda ribattuta.

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