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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Calcio

Il Bassano si fa male da solo

Incredibile rimonta dei biancorossi. Il Soccer Team perde a causa di una ripresa sciagurata e una fase difensiva da rivedere. Doppietta di Guariniello

Pubblicato il 11-12-2011
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PIACENZA - BASSANO 3-2

Piacenza (4-4-1-1): Cassano; Avogadri, Di Bella, Visconti, Calderoni; Marchi (st 23’ Foglia), Pani (st 38’ Volpe), Parola, Lisi; Guzman (st 44’ Ferrante); Guerra.

Non è bastata la doppietta di Guariniello al Bassano per evitare la sconfitta (foto Roberto Bosca)

A disp.: Stocchi, Giorgi, Dragoni, Palermo,. All.: Monaco

Bassano Virtus (4-3-1-2): Poli; Martina, Basso, Scaglia, Ghosheh; Lorenzini, Caciagli, Mateos; Lucca (st 25' Bonetto); Guariniello; Longobardi (st 37’ Gasparello).
A disp.: Oddo, Porchia, Proietti, Morosini, Baido. All.: Jaconi

ARBITRO: Zappatore di Taranto 4
RETI: pt 23’ Guariniello (BV), pt 48’ Guariniello (BV), st 4’ Parola (P), st 6’ Guerra (P), st 44’ Guzman (P)
NOTE: 1800 spettatori.
Ammoniti: Marchi, Parola, Basso, Bonetto, Avogadri, Volpe
Espulsi:
Angoli: 6-3
Recupero: pt 3’; st. 3’.

Piacenza. Sconfitta dolorosa per il Bassano Virtus. I giallorossi perdono un importante scontro diretto per lasciarsi alle spalle lo stesso Piacenza e con esso altre quattro squadre. Quanto basta per lasciare, anche se temporaneamente, le posizioni playout. La partita più pazza della storia in C1 del Soccer Team vede i virtussini condurre addirittura per 2 a 0 al termine del primo grazie alla doppietta di Saverio Guariniello. Cosa c’è di meglio per una formazione che ha, probabilmente, la miglior organizzazione difensiva del torneo e che non prende gol su azione dalla trasferta di Portogruaro del 12 ottobre? Nulla. Eppure a tornare sul terreno di gioco, forse un pizzico meno feroce dal sollievo procurato dal doppio vantaggio, è un altro Bassano e sicuramente un altro Piacenza. Guzman architetta gli attacchi ma sono le fasce il vero punto di forza dei biancorossi. I due binari esterni portano la locomotiva giallorossa nel precipizio. Martina e Ghosheh, aiutati (!) rispettivamente da Mateos e Lorenzini non reggono l’urto di un Piacenza che grazie al fiato sul collo di un imminente fallimento societario (che potrebbe eliminare tutte le partite degli emiliani in questo torneo) torna ad esprimersi sui livelli che competono ad un team ricco di elementi provenienti dalla serie B. Le note parzialmente positive arrivano dagli altri campi dove Latina ed Andria non fanno punti mentre Prato e FeralpiSalò ne ottengono uno.

Le scelte. Chi la dura la vince. Osvaldo Jaconi ha deciso di attendere confidando nello staff sanitario. E alla fine ha vinto lui: Shadi Ghosheh ha recuperato ed è regolarmente in campo per completare quello che a tutti gli effetti è il reparto più forte della squadra, la difesa. Anche perché son proprio le fasce il punto di forza dei padroni di casa. Risolto il primo dubbio nel migliore dei modi, l’esperto tecnico si è concentrato sullo sciogliere i nodi dalla cintola in su. Il primo ballottaggio, che riguarda il centrocampista da affiancare a Mateos e Caciagli, lo vince Lorenzini che è preferito a Morosini per la sua capacità di poter rintuzzare la corsia laterale in aiuto al terzino. Il secondo ballottaggio è ad appannaggio di Christian Lucca. Il ruolo del brasiliano è decisivo perché deve assicurare quell’indispensabile collegamento tra il reparto di centrocampo e le due punte che per caratteristiche sono più portate a finalizzare che a creare superiorità numerica o gioco palleggiato. In realtà oltre al prezioso assist per il primo gol di Guariniello non ha modo di impostare granché a causa dell’andamento della partita, caratterizzata più dall’agonismo che da manovre palla a terra. Niente da fare per Grillo, visto che il provino di sabato non è andato bene, ed è una pessima notizia.

Agonismo&errori (arbitrali). Non fanno in tempo a scaldare i muscoli i ragazzi di Jaconi che il Piacenza va vicinissimo al gol. Gran assist di Guzman per il taglio di Marchi, l’esterno anticipa Poli e cade. Zappatore fa proseguire, la palla giunge a Lisi che spara a porta sguarnita ma Ghosheh è ben appostato e salva. Nell’occasione Marchi verrà ammonito per le successive proteste. Effettivamente il piacentino ha anticipato l’uscita del portiere ma l’entità del contatto non è evidente e soprattutto è capitato a velocità elevate. Insomma l’episodio è circondato da un certo alone di mistero. Sarà l’episodio contestato che fa scaldare gli animi, sarà che i tifosi sono inferociti, sarà che il Piacenza vuole onorare la maglia nonostante tutte le difficoltà come chiesto a gran voce dal tecnico Monaco alla vigilia ma sono i biancorossi a mettere subito a ferro e fuoco l’incontro. Tanto agonismo, poche palle giocabili, innumerevoli scontri a volte anche al limite del regolamento. La partita s’incattivisce proprio per qualche decisione un po’ troppo all’inglese del direttore di gara. In questa fase abbastanza confusa l’unico dei 22 in grado di accendere la luce sul match sembra essere André Guzman. Il trequartista mette in mostra una serie favolosa di lanci illuminanti a tagliare la retroguardia giallorossa. Eppure, un po’ a sorpresa, è il Bassano a passare in vantaggio. Al 23’ Caciagli lancia per Lucca posizionato sull’out sinistro. Il carioca controlla ed entra in area dal lato corto per mettere in mezzo un rasoterra che l’accorrente Guariniello scaraventa in rete.
Cambia il match. L’1 a 0 gela il “Garilli” ma anche tutti i giocatori del Piacenza. Il gol è vera manna dal cielo per il Soccer Team che predilige giocare di rimessa. Sono infatti i contropiedi l’arma micidiale degli jaconiani che spesso e volentieri mettono in crisi la retroguardia biancorossa: lunghi lanci a scavalcare il centrocampo e per mettere le punte, un vero e proprio scattista come Guariniello o un elemento che sa difendere benissimo lo spazio conquistato come Longobardi, nelle condizioni di affrontare uno contro uno difensori non particolarmente rapidi come Visconti e Di Bella. E proprio Di Bella al 29’ si esibisce in un errore di controllo al limite dell’area, Longobardi ne approfitta e si presenta a tu per tu con Cassano. Salvo cataclismi il Bassano sta per raddoppiare ma il centrale affossa il Bomber. Rigore e rosso? Da regolamento senza ombra di dubbio ma non per il sig. Zappatore, tra l’altro non aiutato dall’assistente di linea. Resta il fatto di un episodio di una gravità incredibile.

Ribaltamenti di fronte. Cosa fa il Bassano in vantaggio? Continua a giocare dimostrando anche una certa personalità ma così facendo espone la difesa agli attacchi pericolosi del Piacenza. Come al 35’ quando la fase difensiva giallorossa si fa sorprendere da un filtrante per Guzman che si inserisce tra Scaglia e Basso per poi lasciarsi cadere in area ma non c’è assolutamente nulla. Mentre al 39’ è il Bassano ad impensierire Cassano con una penetrazione in area di Longobardi dalla destra, palla dietro per Lorenzini che da ottima posizione calcia ma la sua conclusione è debole e si perde a lato. Rispondono subito i padroni di casa con Guerra che sfrutta un errato posizionamento dei centrali difensivi per affacciarsi al limite dell’area tutto solo. Ma il centravanti invece di penetrare in area sceglie di calciare subito. Poli è bravissimo a deviare in corner ma l’occasione avrebbe potuto avere conseguenze ben diverse se l’attaccante piacentino si fosse spinto nel cuore dell’area.
In questo tourbillon di occasioni nate da azioni più estemporanee che da meccanismi oliati e collaudati ne vien fuori anche il raddoppio del Bassano. Il cronometro indica lo scoccare degli ultimi 30 secondi quando Longobardi costringe Di Bella a salvarsi in corner. Dalla bandierina s’affretta Caciagli e la sua traiettoria è al solito potente e tagliata. Il più lesto ad avventarsi sulla palla è ancora Saverio Guariniello che di testa supera Cassano per la seconda volta. La doppietta personale dell’attaccante salernitano regala sensazioni più che positive: per la prima volta in stagione il Soccer Team chiude la prima frazione di gioco sul doppio vantaggio.

Reazione a valanga. Invece cambia tutto. Come la partita si era improvvisamente incendiata con il vantaggio di Guariniello e chiusa con la doppietta con lo stesso attaccante, nei primi 6 minuti della ripresa si riapre. Lisi sfonda a destra e mette in mezzo dove Basso libera l’area. Ma nessuno può far nulla sulla consecutiva conclusione a rimorchio di Parola. Forse Poli potrebbe tuffarsi meglio ma tant’è. Ma non è finita qua. Passano 2 minuti e Guerra trasforma in rete un meraviglio cross di Avogadri dalla sinistra. Un uno due micidiale considerando anche che i giallorossi non prendevano un gol su palla inattiva dal rocambolesco gol del pareggio del Portogruaro. Due azioni simili per dinamica, sfondamento sulla corsia laterale e traversone nel mezzo. Basta? No. Ancora sfondamento di Lisi sulla destra, ancora cross, palla a Guerra che da centravanti vero si gira e colpisce il palo alla sinistra di un inerme Poli. Due gol, un palo. Al “Garilli” va in scena un assalto biancorosso con i ragazzi di Jaconi nei panni del pugile chiuso in un angolo. Bisogna attendere più di quarto d’ora prima che i marinai di nostromo Osvaldo riescano a mettere una pezza alla falla che minaccia di far affondare il vascello giallorosso. Solo al 20’ Caciagli riprende una corta respinta della difesa biancorossa al limite dell’area ma la sua conclusione è alta sulla traversa.

Difesa in bambola. La retroguardia di Jaconi è in difficoltà. Certi buchi in mezzo al campo destavano qualche preoccupazione già nel primo tempo, nella ripresa ecco la conferma. Bisogna dire che per riuscire a mettere in campo prestazioni difensive convincenti il dispendio nervoso è molto alto. Questo perché prima di tutto una difesa perfetta richiede grande applicazione e concentrazione. Il grosso dispendio di energie psicofisiche dovuto ad una settimana, quella passata, caratterizzata da tre incontri ravvicinati di cui due scontri diretti - Andria e Prato. In sala stampa Jaconi rifiuta tale ipotesi, tendendo a sottolineare come probabilmente il doppio vantaggio abbia narcotizzato la cattiveria agonistica di qualcuno e comunque sia emersa la qualità piacentina, ma diventa difficile spiegare ai lettori come quella che per mesi è stata una perfetta macchina difensiva e arricchita dal rendimento stratosferico di tutti gli interpreti. Un po’ come vedere Mike Tyson preso a pugni. Il tutto aggravato dal fatto che nella ripresa i giallorossi non contrattaccano quasi mai eppure subiscono una marea di contropiedi. La situazione ha sicuramente del paradossale.

Prove di reazione poi lo schiaffo finale. Al 24’ Jaconi lancia nella mischia Bonetto che rileva Lucca, via via affievolitasi nel secondo tempo. Soccorsi i primi feriti l’emergenza resta. Perché se i freni alla furia omicida piacentina vengono posti, le difficoltà della fase difensiva rimangono. Al 37’ entra anche Gasparello e proprio quest’ultimo spizzica di testa per Guariniello che perde l’attimo buono per battere Cassano in uscita. Così è il Piacenza a chiudere il match più pazzo della storia in C1 del Soccer Team. Tutto nasce ancora sulle fasce, su quella destra in particolare. Cross basso di Foglia, c’è una carambola furiosa davanti alla riga bianca e alla fine l’ultimo piacentino a toccarla è Guzman.

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