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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Gaspa-gol, il recupero giallorosso continua
Jaconi cambia l’attacco per centellinare le forze e ringrazia Grillo. L’Andria va in vantaggio su rigore dubbio ma resta in 10 dal 30’ della ripresa.
Pubblicato il 30-11-2011
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ANDRIA - BASSANO 1-1
AS Andria (4-2-3-1): Sansonna; Pierotti, Meccariello, Zaffagnini, Contessa; Arini, Paolucci; Manco, Del Core (st 38’ De Giorgi), Comini (st 10’ Minesso); Gambino.
La pazza corsa di Guerrino Gasparello. Il suo è stato un grandissimo gol (foto Roberto Bosca)
A disp.: Berto, Evangelisti, Berretti, Loiodice, Innocenti. All.: Di Meo
Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo; Martina, Basso, Scaglia, Ghosheh (st 34’ Maniero) ; Mateos, Caciagli, Morosini (st 34’ Lucca); Ferretti; Baido; Gasparello.
A disp.: Poli, Lorenzini, Lazzarotto, Longobardi, Guariniello. All.: Jaconi
ARBITRO: Aureliano di Bologna
RETI: pt 35’ Del Core rig (A), st 16’ Gasparello (BV)
NOTE: 2200 spettatori.
Ammoniti: Caciagli, Morosini, Del Core, Paolucci, Manco, Baido, Pierotti, Mateos, De Giorgi
Espulsi: Manco
Angoli: 5-4
Recupero: pt 1’; st. 4’.
Il Bassano porta a casa quello che si era prefissato. La missione era quella di non perdere contro la Fidelis Andria, squadra che fa la differenza quasi esclusivamente quando gioca davanti al proprio pubblico, per non consegnare 3 punti pesanti come macigni ad un diretto avversario per la salvezza e, contemporaneamente, ruotare un po’ gli uomini per non trovarsi spompati nel duello casalingo contro il Prato in programma domenica al “Mercante”. La scelta iniziale di Baido e quelle in corso d’opera di Maniero e Lucca, giocatori che finora non hanno praticamente mai visto il campo, si spiegano così. Si tratta tra l’altro di un grande gesto di fiducia nei loro confronti dato l’altissimo coefficiente di difficoltà che comporta affrontare l’Andria in casa sua. E la prestazione? Beh diciamo che alcuni uomini chiave sono stati un po’ sottotono da entrambe le parti mentre altri hanno gloriosamente tenuto in piedi la baracca. Innanzitutto la paura di perdere aleggiava su entrambi i contendenti. In seconda battuta, come dirà mister Jaconi al termine dell’incontro, non è così facile preparare a livello mentale partite così tirate nell’arco di un paio di giorni. Poi però bisogna aggiungere che ancora una volta l’unico modo che trovano gli avversari per superare Grillo è un calcio da fermo – rigore per tocco di Morosini ma a nostro giudizio compensativo per un precedente intervento dubbio con protagonista Basso –, che il Bassano non ha perso nonostante non fosse in una giornata ottimale e che Gasparello ha messo il suo quarto sigillo personale con una sventola sotto l’incrocio che neanche Bruce Lee poteva andare a togliere. Senza dimenticare Grillo, il prodigioso. Cosa resta? Rimangono 4 tremendamente fantastici punti conquistati in 2 tra le trasferte più insidiose del campionato. Allargando il discorso il Soccer Team ha aggiunto alla sua classifica ben 8 punti nelle ultime 4 partite contro Triestina, Spezia, Frosinone e Andria in casa sua. Un bottino da stropicciarsi gli occhi. Grazie a questo trend i giallorossi staccano il Piacenza in terz’ultima posizione e mettono nel mirino il Latina, appena un punto più avanti.
Le scelte. Meditava un po’ di turnover scientifico in attacco Osvaldo Jaconi. Ma nessuno avrebbe immaginato che tutto il reparto avanzato sarebbe stato interessato a questo rimescolamento. Fuori sia Longobardi che Guariniello – che aveva portato tutta la famiglia allo stadio per l’occasione – dentro Baido e Gasparello. In corso d’opera entreranno anche Maniero e Lucca. Ok l’Andria è già in 10 però il momento era tutt’altro che facile.
Bassano, perché così timido?. Parte forte l’Andria e si poteva immaginare. Pochi passaggi sbagliati, centrocampo aggressivo e scelte giuste. Il Bassano appare un po’ contratto ma ci impiega appena 5 minuti a spaventare l’Andria. Mateos va sul fondo crossa in mezzo per Gasparello che svetta su Meccariello: miracolo del portiere. All’8’ la storia si ripete ma Gasparello, servito da Ferretti, cincischia un po’ troppo e perde l’attimo dentro l’area di rigore. Il messaggio è chiaro: accettiamo di lasciarvi le redini del gioco ma attenzione che potete fidarvi di noi come di un serpente velenoso nella sua tana. I ritmi non sono elevatissimi, com’era lecito attendersi da due squadre che fanno dell’intensità la propria arma principale, perché sotto sotto, nessuna delle due può permettersi di perdere questa partita. E questa preoccupazione di fondo condiziona, senza ombra di dubbio, le rispettive prestazioni. Al 23’ capita un episodio che si rivelerà chiave. Comini partendo da sinistra punta l’area di rigore e cerca un assist per un compagno che non c’è. Capita però che capitan Basso colpisca la palla con l’avambraccio. Rigore? Involontario? Dubbio senz’altro. Ma il direttore di gara lascia correre. Questo è il classico esempio di quale siano le situazioni con cui l’Andria può andare a rete. Episodi estemporanei e palle da fermo. Nessuna di queste però ha realmente prodotto una chiara occasione da gol tanto che Grillo è sempre attento e sicuro ma solo per disinnescare traversoni o palombelle tutto sommato innocue. E i giallorossi? Il Soccer Team è concentrato e coeso ma vive soprattutto sulla sostanza e sulle folate di Caciagli e Ferretti. Il primo recupera palloni su palloni in mezzo al campo ma è altrettanto lucido, rapido e preciso, anche di pensiero, nel ribaltare l’azione. Uomo ovunque. Ferretti tiene in piedi la baracca offensiva andando a recuperare palloni che tutto lo stadio ritiene impossibili da prendere e indovina cross e filtranti in corridoi invisibili ai più.
Vantaggio biancazzurro. Il gol dell’Andria poteva venire solo in seguito ad un episodio. Ricordate che poco sopra abbiamo parlato del mani di Basso? Evidentemente il direttore di gara ha qualche rimorso quando al 34’ commina un rigore a favore dei padroni di casa. L’arbitro punisce Morosini con penalty ed ammonizione ma la respinta sul tiro di Contessa appare con il gomito attaccato al corpo. Il tutto nasce mentre la retroguardia giallorossa è impegnata a prendere le rispettive marcature. Del Core batte immediatamente un corner per Contessa con il terzino che prende la mira e calcia trovando l’opposizione del centrocampista bergamasco. Sul dischetto capitan Del Core spiazza Grillo e porta in vantaggio l’Andria. Il gol ha un peso specifico importante perché il Bassano è un po’ sulle gambe di suo e l’Andria tiene benissimo il campo, pur senza strafare. Alla prestazione attenta e di grande concentrazione della difesa fa da contraltare una prova poco convincente delle mezzali, sottotono sia Mateos che Morosini, e delle punte. Gasparello è troppo pesante, Baido quasi completamente evanescente.
Magistrale Gaspa. Stavolta la pozione magica che Jaconi fa bere ai suoi ragazzi nell’intervallo non sembra aver effetto immediato. Il Bassano che si ripresenta in campo dopo l’intervallo è il fratello gemello di quello che ha terminato il primo tempo. Un po’ troppo molle. Addirittura è l’Andria ad andare vicino al gol per prima con un diagonale insidioso di Gambino e bisogna attendere il 12’ per vedere la prima conclusione di una certa consistenza verso lo specchio della porta di Sansonna, sinistro di Ferretti alto sulla traversa. Ma all’improvviso, 16’,gli uomini di Jaconi, mirabili nella loro capacità anche quando la giornata è grigia di rimanere in partita, prendono l’ascensore che li riporta in partita. A premere il pulsante è Guerrino Gasparello, fin lì poco reattivo. Il primo passo lo fa Baido, rigenerato dopo l’intervallo, che si conquista una punizione pochi centimetri lontano dalla riga bianca dell’area di rigore. Siamo spostati sula sinistra, posizione ideale per gli specialisti Morosini e Gasparello. Il momento è solenne, il Soccer Team deve stare appeso al match con le unghie e con i denti perciò deve far fruttare al massimo anche il singolo episodio favorevole. Della battuta si incarica Gasparello, la traiettoria è deliziosa e potente e non lascia scampo a Sansonna. “I nostri che erano sugli spalti hanno esultato, ma hanno esultato sottovoce” – dirà Jaconi al temine del match. In campo invece l’abbraccio è stato potente, tutta la squadra si è catapultata presso la panchina. Cos’è cambiato nella ripresa? Sicuramente che Baido si è messo a giocare. Non a fare numeri o conclusioni volanti ma ad inseguire gli avversari e difendere palla con tutta la forza di cui dispone. E soprattutto che Gasparello ha mantenuto in canna il colpo della concretezza. L’Andria subisce il colpo ma da lì a poco ne subirà anche un altro. Al 20’ Manco si fa cacciare per uno stupido (!) sgambetto da terra ai danni di Mateos. Secondo giallo e pugliesi ridotti in 10.Tale episodio impedisce anche a mister Di Meo di far entrare Innocenti, che proprio in questi istanti sta per subentrare a Gambino. La partita parrebbe quasi in discesa per i giallorossi, anche perché il pareggio e la superiorità si succedono nel giro di 4 minuto. In realtà basta poco allo stadio “Degli Ulivi” per tornare a ribollire di passione. È sufficiente che Gambino impegni severamente Grillo, la risposta del numero 1 è portentosa, al 24’. Da lì si ha proprio l’impressione che sia lo stadio a trascinare la squadra. Non conta più nulla, né l’inferiorità numerica né il pareggio subìto. L’Andria si carica e il Bassano capisce che è meglio pensare a trattenerla. Al 30’ vengono espulsi mister Di Meo e un dirigente in seguito alle proteste da far west giunte dopo un contatto veniale tra Scaglia e Gambino. Il fallo laterale è a favore dei padroni di casa, siamo davanti alla panchina biancazzurra. Quale sia la sostanziale differenza tra un calcio di punizione in quella posizione o un fallo laterale a favore ce lo stiamo ancora chiedendo. E francamente non ci viene in mente nulla che giustifichi tali sceneggiate: sguardi a muso duro, bave alla bocca. Boh. Visto l’andazzo della gara, le pressioni al direttore di gara e la prossima partita con il Prato, Jaconi al 34’ fa entrare Lucca e Maniero per Morosini e Ghosheh. Lucca prende la posizione in mezzo al campo di Morosini, Maniero ne prende il ruolo di secondo under 20 obbligatorio e si posiziona sulla destra con Martina che scala a sinistra. La partita sembra ingessata ma l’ultimo spavento, e che spavento, lo porta capitan Dal Core. La sua punizione, un calcio da fermo, che altro sennò, è indirizzata sotto il sette. Ma Grillo si guadagna la pagnotta e anche qualcosa in più. Risposta da fenomeno. Risposta che vale un risultato senza dubbio più che positivo.
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