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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Il Bassano domina lo Spezia e sfiora l’impresa
Giallorossi fenomenali ma sprecano troppo davanti alla porta. Il primo tempo è uno show
Pubblicato il 20-11-2011
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BBASSANO – SPEZIA 0-0
Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo 6,5; Martina 7, Basso 7,5, Scaglia 7,5, Ghosheh 6; Mateos 6,5, Caciagli 7, Morosini 6 (st 21’ Proietti 6,5); Ferretti 7; Guariniello 6,5 (st 30’ Gasparello 6,5), Longobardi 5,5.
Ghosheh e Longobardi si disperano. Il Bassano avrebbe nettamente meritato di vincere (foto Roberto Bosca)
A disp.: Poli, Maniero, Maniero, Lucca, Baido. All.: Jaconi/Cetera 8
Spezia Calcio (4-3-1-2): Russo 6,5; Bianchi 6 (st 1’ Rivalta 6) (st 29’ Casoli sv), Papini 5,5, Murolo 6, Ferrini 6; Madonna 5, Carobbio 5,5, Bianco 5; Buzzegoli 5,5 (st 12’ Testini 6,5); Evacuo 5,5, Mastronunzio 5,5.
A disp.: Conti, Marras, Lollo, Ferretti. All.: Serena 4
ARBITRO: Minelli di Varese 6,5
RETI: -
NOTE: 1300 spettatori.
Ammoniti: Longobardi, Madonna, Buzzegoli, Morosini
Espulsi:
Angoli: 2-5
Recupero: pt 2’; st 5’.
Non bastano gli ultimi palpitanti 5 minuti di recupero al Bassano per aver ragione della corazzata Spezia. Si avete letto bene: gli uomini di Osvaldo Jaconi hanno dominato in lungo ed in largo il match contro la formazione che ad agosto avrebbe dovuto far man bassa del campionato. Una partita di grande cuore e grandissima intensità ma anche ben giocata che non è valsa i 3 punti solo per qualche errore di troppo sottoporta. Longobardi, Ghosheh e anche Ferretti hanno la grossa possibilità di mettere nel sacco la sfera magica. Ma il gol che farebbe eruttare il “Mercante” come il Krakatoa non arriva. Con un pizzico di cinismo in più il Soccer Team avrebbe sicuramente tenuto il passo del Prato, vittorioso sul FeralpiSalò, e Latina. Ecco il rammarico, abbastanza grande, sta tutto lì. Rammarico che ha motivo d’essere principalmente a causa di quella dannata falsa partenza che costringe la formazione di Bassano del Grappa ad affannarsi con le unghie e con i denti a 5 punti dalla linea rossa che separa la salvezza diretta dalle cinque posizioni che individuano le designate alla roulette dei playout. Eh si perché la squadra di Jaconi dalla trasferta di Portogruaro del 12 ottobre, guarda caso la gara del debutto di Ferretti nella posizione di fantasista, ha inanellato una serie importante di prestazioni più che convincenti. Il merito è di tanti fattori, in primis la ritrovata verve fisica, e questo per una squadra come il Bassano che vive di pane, acqua ed intensità è fondamentale. Il secondo aspetto da sottolineare è che l’ultimo ad aver superato Vincenzo Grillo su azione di gioco è stato Schetter del Barletta con quella prodezza finita negli annali. Quasi due mesi fa. Insomma gli jaconiani sono tornati imperforabili dietro e coraggiosi da metà campo in su. Continua a mancare solo la zampata finale. Il lunghissimo applauso del pubblico del “Mercante” al triplice fischio rimane comunque impresso come a voler sottolineare la miglior prestazione stagionale, il riconoscimento ad una squadra in netto progresso e la fiducia che il pubblico di fede giallorossa ripone nei suoi beniamini dal cuore enorme. Il prossimo trittico, che vede il Bassano impegnato domenica a Frosinone, mercoledì 30 ad Andria e la domenica seguente al “Mercante” contro il Prato, potrà dire molto. Affrontarlo dopo aver messo in cascina 4 incredibili punti tra Triestina e Spezia è senz’altro il viatico migliore.
Le scelte. Il grande assente è Riccardo Bonetto. Nonostante la squalifica e il rinvio con l’Andria il laterale di Asolo è ancora indisponibile: “Giovedì si sottoporrà ad accertamenti al collaterale del ginocchio – spiega Jaconi – poi ne sapremo di più”. Il mister dunque, a malincuore, non deve affrontare nessun ballottaggio offensivo e ripresenta lo stesso undici che ha battuto la Triestina. E per quanto concerne il reparto d’attacco le risposte saranno ottimali perché l’intesa tra Longobardi e Guariniello è apparsa in netta crescita. Soprattutto il secondo, osservato speciale, si è reso protagonista di una partita importante condita da ripiegamenti difensivi e tempestività nel prodursi in scambi rapidi e attacchi pungenti. Un ottima risposta per una squadra che ha estremo bisogno di finalizza tori, nel suo vecchio ruolo dopo più di un anno impiegato come esterno d’attacco.
Galà del calcio. Se lo Spezia pensava di salire al Bassano del Grappa e fare una scorpacciata giallorossa sfruttando la sua straordinaria cifra tecnica, durante i primi venti minuti i bianconeri devono essersi chiesti se non avessero sbagliato indirizzo. L’approccio alla gara degli uomini di Jaconi è straordinario, sferzante e potente come il vento che scende dalla Valsugana in certe notti d’autunno. Pressing a tutto campo e una volta recuperato il pallone sono al massimo due i tocchi che i centrocampisti giallorossi si concedono. Ferretti e Caciagli sono indemoniati e mentre la pressione sul portare di palla del primo, induce spesso e volentieri l’avversario all’errore, è il secondo a dare il là alla più nitida palla gol della prima fase di partita. Corre il 13’ lo Spezia avanza a pieno organico, ma su capitan Buzzegoli si avventa come un falco il regista pisano. L’azione di ripartenza è fulminea, Ferretti si gira su se stesso e scarica un raso terra per Longobardi. L’attaccante dal vertice di destra penetra in area, punta Murolo e lo disorienta quel tanto che basta per trovare lo spazio per mettere la palla all’altezza di dischetto del rigore dove arriva Guariniello ma la sua conclusione non è perfetta e si spegna a lato! Pochi minuti prima era stato Morosini ad impegnare Russo con una delle sue classiche bombe da fuori area. Insomma, tutte marchiature CE che certificano senza se e senza ma la supremazia del Bassano sullo Spezia e lo strepitoso lavoro del duo Jaconi-Cetera nella preparazione dell’incontro. L’ago della bilancia è soprattutto Daniele Ferretti perché oltre al pressing è in grado di saltare l’uomo nello stretto e ribaltare l’azione in superiorità numerica con grande velocità. Inoltre il piccolo principe trova in Guariniello e Longobardi, entrambi in giornata positiva, delle valide spalle con cui duettare o scaricare la palla per andare alla conclusione.
Il limite. La formazione di Michele Serena ci mette quasi venticinque minuti a capirci qualcosa. Il tecnico veneziano per mettere un freno alle sfuriate del Soccer Team è costretto a cambiare modulo passando dal 4-4-2 al rombo. Buzzegoli alza il suo raggio d’azione per andare a fare il rifinitore dietro Mastronunzio e Evacuo, ma soprattutto Carobbio indietreggia per cercare di limitare l’imprendibile Ferretti. Svanito l’effetto sorpresa rimane comunque e sempre il Soccer Team a condurre le danze. E il corridoio preferito per sfondare ora è la fascia destra dove Giovanni Martina si sovrappone a Mateos con tempestività e costanza tanto da mettere in costante difficoltà Ferrini. Il gol è nell’aria perché direttamente proporzionale all’applicazione e ai ritmi forsennati impressi dai giallorossi alla partita. E difatti a pochi minuti dalla fine del primo tempo ecco la colossale palla gol che avrebbe permesso ai virtussini di fare un grande balzo verso la vittoria. L’azione di Caciagli è strepitosa nel suo gettarsi a capofitto su un pallone ad uscire dall’area e nel suo temporeggiare per dare tempo a Guariniello, largo nella sua sinistra, di rientrare dal fuorigioco prima di servirlo. L’attaccante salernitano crossa nel mezzo ma la sfera attraversa tutta la porta per arrivare da Ferretti dalla parte opposta. Il fantasista controlla e rimette poco fuori l’area piccola dove Longobardi, sfruttando l’errato intervento di Papini, può girarsi tutto solo e battere rete. Il “Mercante” tutto trattiene il fiato pronto ad esplodere ma deve assistere ad un errore che ha del clamoroso. Una mancanza tutt’altro che veniale che si inserisce a meraviglia nella collezione dei gol da 3 punti gettati letteralmente alle ortiche in stagione. Il rospo da ingoiare è tremendo perché quando l’arbitro manda tutti a prendere il the caldo il risultato è ancora fermo sullo 0-0. Un peccato mortale vista la prestazione maiuscola e le copiose energie spese per domare e mettere alle strette la corazzata ligure.
Manca “solo” l’acuto vincente. La ripresa si apre con due rapide sostituzione nella formazione bianconera. Curiosamente escono rispettivamente: capitan Bianchi e il suo vice Buzzegoli. Al loro posto ecco Rivalta e Testini, sintomo che il veneziano Serena intende correggere in corsa un undici dominato in lungo e in largo dal Bassano. In questa fase gli ospiti vanno vicini al gol ma solo grazie ad una sbavatura dell’ottimo Grillo che incespica nel tentativo di rinviare un pallone. Ma questa sarà la migliore occasione dello Spezia per segnare, il che è tutto dire. I ritmi sono decisamente più blandi anche perché Jaconi è prontissimo a tramutare la rinnovata sete di riscossa bianconera a proprio vantaggio, conscio anche del fatto che i suoi non possono mantenere la difesa altissima e gli indiavolati ritmi del primo tempo per tutta la partita. Si, perché la voglio di riscossa porta inevitabilmente gli ospiti a scoprirsi così che i giallorossi possono giocare di rimessa. Al 20’ il tecnico sostituisce Morosini per inserire un Proietti fresco e voglioso di fare bene ma aspetta fino al 30’ prima di mandare in campo la carica di Gasparello. Al suo posto fuori Guariniello. Che l’ingresso dell’attaccante di Conselve sia un’iniezione di energia per la manovra offensiva bassanese risulta evidente fin dalla sua prima palla giocata. È infatti il neo entrato a mettere lo zampino nella seconda clamorosa azione di giornata. Il prode Guerrino controlla di petto un lancio impossibile dalle retrovie, apre sulla sinistra dove Proietti si lancia palla al piede fino al limite dell’area prima di far partire una sassata. La conclusione viene respinta da Russo ma sulla ribattuta c’è Ghosheh che calcia malamente sopra la traversa a porta vuota. Ok il destro non è il suo piede ma si tratta del secondo coccolone di mortifero per il numeroso pubblico accorso allo stadio. Ma non è ancora abbastanza. Passano appena due minuti ed ecco un percussione di Mateos sulla destra che fa recapitare in area un pallone delizioso. Irrompe Ferretti con il piattone sinistro ma la palla finisce a lato! I giallorossi sembrano avere ancora energie da spendere ma è soprattutto con la forza della convinzione che si riversano nell’area avversaria. L’ultima occasione capita ancora a Longobardi al 90’: il suo colpo di testa è forte e ben indirizzato ma stavolta è l’estremo difensore Russo a metterci una pezza.
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