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Marco Polo
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Felicità Rosso: “Siamo stati più squadra della Triestina”
Longobardi è un signore: “Tenevo più alla vittoria che al mio gol”. Basso: “I risultati arrivano solo se ci sacrifichiamo tutti”
Pubblicato il 14-11-2011
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Volti distesi e sorridenti quelli dei protagonisti del vittorioso match sulla Triestina. Il successo allontana le streghe dell’ultimo posto in solitaria e infonde nuova linfa e fiducia per il proseguo del campionato. Già a partire dalla prossima partita, sempre al “Mercante” contro lo Spezia: “Eravamo stanchi di disputare ottimi match e non raccogliere niente – sorride con un bel cerotto in testa Andrea Basso –. Paradossalmente oggi abbiamo giocato meno bene di altre volte ma abbiamo raccolto il massimo. Io lo vedo come un segnale importante, un segnale che il vento sta iniziando a cambiare. Sono rimasto in campo nonostante il taglio? Non avrei mai potuto lasciare i miei compagni in difficoltà. Da questa situazione si esce con il sacrificio di tutti”. Se Andrea Basso sorride, Osvaldo Jaconi ha proprio gli occhi lucidi: “Nel momento in cui ho visto Andrea a terra e c’era la possibilità di doverlo cambiare, per un attimo mi son trovato a non saper che pesci pigliare. Adesso ci godiamo il risultato sapendo di aver abbinato prestazione ai punti. Troppe volte siamo sciti dal campo con una buona prestazione ma senza il coronamento del risultato”. La partita sospesa ad Andria, ora possiamo dirlo, ha determinato più conseguenze negative del previsto a livello mentale. Già, perché un conto è allenarsi per due settimane con la giusta serenità, un altro è scendere sul campo d’allenamento senza poter sfogare la delusione per la sconfitta con il Siracusa: “La vittoria ci consente di lavorare con maggiore serenità, ci toglie pressioni ed ansie. Eh si perché non è mai bello lavorare sapendo di essere ultimi in classifica. Fatichi anche a trovare il dovuto coraggio in certe situazioni, la palla inizia a scottare e si rischia di entrare in una situazione difficile da gestire. Per chi spendo una parola in particolare? Per Martina che con l’impegno ha risalito le gerarchie e si è dimostrato tra i migliori in campo. E tenete conto che di fronte a sé aveva uno degli attaccanti più forti della categoria”. Il mister si dimostra parecchio contento della ritrovata solidità difensiva: “Le ultime reti le abbiamo subite su palla inattiva, mi sembra un dato parecchio significativo”.
Importanza del gol. Longobardi e Gasparello per la prima volta hanno segnato in tandem. Ritrovare i gol delle punte è essenziale per una squadra che non produce, e non produrrà mai, palle gol a gettito continuo. Soprattutto per Longobardi il gol ha il sapore della liberazione dopo che gli errori con Latina, in questo caso più sfortuna che cattiva esecuzione, AltoAdige, Portogruaro e Salò ne avevano pesantemente condizionato la resa. Il Bomber non sembrava più essere lui. “Ci teneva parecchio ed in un certo senso si è caricato da solo di eccessive responsabilità – continua Jaconi – perché diceva che una squadra come la nostra non può permettersi di sperperare così tante palle gol”. Ma se tutti a Longobardi dimostrano di voler bene un motivo ci sarà. Leggete le sue parole: “Tenevo molto di più ai 3 punti che alla gioia personale del gol. La gente che ha imparato a conoscermi in questa mia permanenza a Bassano ha capito che genere di persona sono. La situazione iniziava a pesarmi perché vedevo che non riuscivo a contribuire a portare punti alla squadra. Però io sono abituato ad assumermi le mie responsabilità senza nascondermi dietro a nessuno. Avevo dentro rabbia e l’ho scaricata con il gol”. Secondo Longobardi non si può parlare di svolta: “Il campionato è ancora troppo lungo per fare questo tipo di discorsi. Io i conti sono abituato a farli a maggio. Ora dobbiamo pensare partita per partita anche se la classifica ci dà ancora abbastanza fastidio. Nessuno in questo gruppo crede di meritarla però le parole non servono. Dobbiamo dimostrarlo sul campo”.
Longobardi abbraccia Guariniello. Lo sguardo dell'attaccante è più espressivo di mille parole (foto Roberto Bosca)
Incoraggiamento Rosso. L’aria a metà tra la sofferenza e la speranza dell’intervallo non c’è più. Il presidente tira un grosso sospiro si sollievo al triplice fischio finale ma dimostra anche di credere più che mai nelle possibilità della sua squadra di uscire da questa situazione: “In passato probabilmente gol così gli avremmo sbagliati. Significa che siamo davvero sulla strada giusta anche se è meglio concentrarsi partita per partita. Questo risultato ci fa benissimo a livello mentale e di fiducia. La Triestina ha puntato molto sulle individualità, noi siamo molto più squadra. Questa è una base fondamentale per rialzarci definitivamente”.
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