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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Calcio

Hurrà pazzesco, battuta la Triestina

Straordinario importantissimo per il Soccer Team. Sconfitta la blasonata Triestina con i gol di Longobardi e Gasparello. Alla fine è un tripudio!

Pubblicato il 13-11-2011
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BASSANO – TRIESTINA 2-0

Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo 6,5; Martina 7, Basso 7,5, Scaglia 7, Ghosheh 6,5; Mateos 6, Caciagli 6, Morosini 6 ( pt 38’ Proietti 5,5), Ferretti 7; Guariniello 6,5 (st 32’ Gasparello 6,5); Longobardi 6 (st 44’ Lucca sv).

La festa sotto la tribuna a fine partita dei giallorossi applauditissimi dai supporters bassanesi(foto Roberto Bosca)

A disp.: Poli, Maniero, Lorenzini, Baido. All.: Jaconi 6,5

Triestina (4-2-3-1): Gadignani 6,5; D’Ambrosio 6, Lima 6, Gissi 6, Tombesi 6; Princivalli 6, Evola 6,5; Rossetti 5 (st 18’ Pinares 6,5), Motta 4 (st 38’ De Vena sv), Curiale 7; Godeas 5,5.
A disp.: Cristofoli, Izzo, Pezzi, Mattielig, D’Agostino. All.: Galderisi 5,5

ARBITRO: Aducci di Paola 7
RETI: st 18’ Longobardi (BV), st 37’ Gasparello (BV)
NOTE: 1200 spettatori
Ammoniti: Ghosheh, Proietti, Lima
Espulsi:
Angoli: 2-8
Recupero: pt 3’; st 4’.

Il “Mercante” è teatro di una vittoria pesantissima. Il Soccer Team mata la blasonata Triestina con un gol a testa dei suoi centravanti. Tre punti che valgono tantissimo non tanto e non solo perché ottenuti contro una squadra dal glorioso passato ma perché la stessa Triestina viene risucchiata nella guerriglia per evitare i playout e perché permette alla formazione di Bassano del Grappa di lasciare l’ultimo posto solitario e con una partita da recuperare. Potremmo parlare di sterzata ma il campionato è ancora così lungo che non avrebbe poi tanto senso. Però di piccola svolta si. Non fosse altro che in seguito a questi 3 punti il Soccer Team potrà tornare ad allenarsi con il sorriso e ad affrontare le gare senza deleteri blocchi psicologici, come quelli che hanno condizionato la squadra fino al gol di Longobardi. Proprio di questo i giallorossi avevano bisogno, di sentirsi vivi ed in corsa per la salvezza non solo basandosi su robuste prestazioni ma anche dando un’occhiata alla classifica che non farà sentenza ma qualche sensazione la trasmette. La vittoria è così importante che lo stesso dg Braghin, solitamente compassato ed equilibrato, si lascia trasportare dalla gioia finendo con il lanciarsi in una corsa sfrenata in mezzo al campo per abbracciare i suoi ragazzi. Eh si, anche questo è lo spettacolo del calcio.

Un eroe. Il minuto pesante, quello i cui i padroni di casa hanno evitato una sconfitta certa, è il 42’ del primo tempo. In quei frangenti gli uomini di Jaconi stanno stringendo i denti, bloccati emotivamente dalla difficile situazione in classifica e dall’infortunio che ha tolto di mezzo Morosini pochi minuti prima. Ecco Curiale colpire Basso in fronte nel tentativo di segnare in rovesciata. Il capitano viene trasportato a bordo campo. Jaconi si massaggia la fronte e con lui tutta la tribuna bassanese: se Basso si arrende, e ne avrebbe ben donde visto che nell’intervallo gli applicheranno 5 punti di sutura, per il formidabile Godeas sarà un gioco da ragazzi mangiare i risi in testa al suo sostituto. Sconfitta matematica. Ebbene il capitano raccoglie tutte le sue energie, il senso del dovere e l’attaccamento alla maglia, si fa bendare e torna in campo. Il sospiro di sollievo e la solennità del momento si traducono in un applauso lunghissimo e caloroso. Il minuto 42 è il momento in cui il Bassano ha iniziato a vincere questa partita.

Le scelte. Facciamo un passo indietro. La Triestina conta grosse defezioni in difesa ma dispone di bocche da fuoco da far tremare i polsi. Che farebbe un grosso stratega? Osvaldo Jaconi da grande tattico qual è ha scelto l’opzione coraggio. Gli uomini non cambiano, salvo la preannunciata mossa Longobardi al posto del prode Gaspa, ma lo schieramento si: Guariniello avanza vertiginosamente fino in prima linea. Eh si, due belle lame affilate proprio lì dove Trieste mostra il proprio punto debole. Una scelta di grande logica che vuole anche infondere coraggio ai ragazzi che vestono la casacca giallorossa. Ecco spiegata la scelta del ritorno al rombo di centrocampo, ecco spiegata la scelta Longobardi, che seppur autore di errori da mani nei capelli rimane un attaccante di razza purissima: rispetto a Gasparello l’ex Rimini è maggiormente portato a giocare negli spazi stretti e a duettare con un compagno di reparto. Ed effettivamente è quello che si vedrà per larghi tratti della partita. Longobardi arretrare in appoggio a Ferretti per prendere palla eppoi cercare di dar il là ad un’azione d’attacco. Per la verità l’ultimo tocco è quasi sempre da dimenticare ma non scordiamoci che l’attaccante viene da un periodo difficile che solo un gol decisivo può far passare. Dietro alla coppia d’attaccanti giostra Daniele Ferretti. Il piccolo fantasista deve liberarsi dalla morsa di Evola e Princivalli, posizionati a schermo della difesa, e servire palloni giocabili alle punte per mettere in difficoltà la retroguardia alabardata. E guarda caso sarà solo quando la formica atomica smetterà di essere frenetica e pasticcione, ad inizio ripresa, che il Soccer Team diventerà pericoloso e pungente in avanti. Se il primo passo per la vittoria l’ha fatto Basso, il secondo è sicuramente compiuto da Ferretti.

Pochi spunti. La Triestina ha nell’attacco il suo punto di forza, Osvaldo Jaconi ha deciso di sfidarla mettendo Guariniello al fianco di Longobardi in prima linea: non poteva che nascere una partita aperta e ricca di continui ribaltamenti di fronte. I rispettivi reparti di centrocampo sono spesso saltati da lunghi lanci ad innescare le punte. Ferretti e Longobardi svariano da una parte all’altra lasciando a Guariniello il compito di stazionare centralmente, peccato solo che Longobardi in questa fase si prepari bene all’azione salvo poi a concluderla spesso malamente e che i centrocampisti non riescano a far pervenire palloni decenti agli attaccanti. Così il più grande spavento, in questa fase, lo produce una discesa sulla sinistra del treno Curiale. L’attaccante è un vero cavallo di razza per la categoria, un Djibril Cissè di Prima Divisione. Ebbene l’esterno brucia Martina col fisico entra in area e fa partire un destro che sibila a pochi centimetri dall’incrocio dei pali. Con il passare dei minuti infatti mentre gli alabardati, pur senza esibire un gioco fluido e spettacolare, quando si presentano dalle parti di Grillo sono pericolosi e danno l’impressione di poter far male, da parte giallorossa la situazione è ben diversa. Quando entrano in possesso di palla, i ragazzi di Jaconi sono troppo frettolosi e frenetici. La soluzione preferita è il lancione lungo nella speranza che uno dei due centrali difensivi commetta un qualsiasi tipo di errore. Troppo poco per mettere alle corde la retroguardia triestina ed impensierire Gadignani. Anche perché nelle rare volte che i giallorossi si affacciano in fase di attacco palla a terra l’ultimo passaggio è sempre errato.

Cattivi presagi.Ma quando una cosa va male, può sempre andare peggio. Capita così che un duro contrasto aereo nel cerchio di centrocampo tra Morosini ed Evola costringa la mezz’ala giallorossa ad abbandonare il terreno di gioco. Jaconi sconsolato allarga le braccia e manda a scaldare Proietti che prontamente entra, 38’. La defezione è importante perché in gare come queste la fisicità di Morosini è più importante della rapidità di Proietti.

Trieste cala, Bassano si libera. La speranza che negli spogliatoi il tecnico Jaconi riesca a toccare le giuste corde per far ripartire con la giusta convinzione la sua squadra, sembra evaporare dopo i primi minuti della ripresa. Entrambe le formazioni mostrano evidenti limiti sia tecnici che di personalità. La Triestina non riesce ad imprimere un cambio di marcia e mettere sotto un Bassano veramente modesta. Il Bassano a sua volta, non riesce a cambiare l’inerzia della sua partita fatta di troppi errori di misura e poca concretezza nel chiudere le azioni. Poi però improvvisamente capita qualcosa. Questo qualcosa di nome fa Daniele e di cognome Ferretti. Il piccolo principe decide che è giunta l’ora di rivoltare la partita. Si prende la squadra sulle spalle, soprattutto in fase di ripartenza salta il primo avversario in campo aperto creando importanti situazioni di superiorità numerica. Ora suona tutt’altra musica, all’interno dello stadio non risuonano più solo le note dei Boys Bassano. C’è anche da dire che la Triestina lascia delle praterie tra difesa e centrocampo ed è vittima in generale di un vistoso calo prestazionale. Ma con ciò non vogliamo sminuire i meriti di questo piccolo giocatore che alla terza ripartenza di grande caparbietà tecnica porta al gol del vantaggio giallorosso.

La svolta. La descrizione del gol ben commenta la paradossale fase del match. Longobardi sembra pascolare tristemente all’interno dell’area alabardata, stanco ma anche sfiduciato al termine di un’azione in attacco finita male, mentre il pallone ha abbondantemente superato la linea di metàcampo. Ma Ferretti recupera velocemente palla. Il trequartista lascia sul posto Evola, va sul fondo e crossa sul secondo palo. Ecco allora che la triste pascolata precedente si trasforma nella migliore delle scelte possibili, il Bomber è nel posto giusto al momento giusto, si coordina e di testa gonfia la rete di Gadignani. È il 18’ ed è il gol che toglie a Longobardi quintali di scorie, tensioni e angosce. Il gol è liberatorio per lui ma anche per tutta la squadra che da quel momento agirà con tutt’altro piglio. È infatti evidente come a vantaggio acquisito le forze dei giallorossi sia magicamente raddoppiate. Miglioramento chiaro sotto tutti i punti di vista: corsa, intensità, grinta, coraggio nel portar a termine le giocate. Ma la vera svolta di giornata si compie a cavallo tra il 32’ e 37’. Prima la Triestina ha la grossa chance di pareggiare grazie ad uno splendido cross di Pinares che trova Curiale dentro l’area piccola. Il colpo di testa dell’attaccante è imparabile ma la traiettoria non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri. Il silenzio che cala sul “Mercante” è irreale ma svanisce subito per poi tramutarsi in un ululato pauroso quando dal possibile pareggio che avrebbe compromesso la partita, o forse l’intera stagione, si passa al raddoppio firmato dal fiammeggiante Gasparello entrato pochi minuti prima al posto di Guariniello. Chi ha fatto partire l’azione? Ferretti naturalmente. Mancano ancora 13 minuti più recupero ma Grillo non sarà mai realmente impensierito. E la corsa sfrenata al triplice fischio dell’arbitro sotto la tribuna è la miglior conclusione di una gara a suo modo storica.

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