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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Obiettivo playout. Improbo recuperare 5 posizioni
La partenza ad handicap frena i giallorossi. Intanto Rosso minaccia di ritirare la squadra a causa dei torti arbitrali.
Pubblicato il 01-11-2011
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Analogie. Eh già, vedere il Bassano laggiù in fondo alla classifica fa un certo che. La memoria corre alla prima stagione tra i professionisti, la formazione di Sandri perse ben presto e per lungo periodo le ali sulle quali intendeva far volare il suo 4-4-2 (Abate e Scarpa) e la sua squadra piantò stabilmente l’accampamento tra il penultimo e il terz’ultimo posto. I limiti di quel gruppo? Appunto un organico strutturato su 11 titolari e poco altro. Mateos fu dirottato esterno destro, Beghetto su quello sinistro, in attacco si segnava col contagocce e spesso su palla inattiva dell’ottimo Rizzi. Fortuna volle che il Casale ma anche la Biellese presentarono ancor più problemi e carenze tecniche. Fu il mercato di gennaio a stravolgere l’annata, compreso il cambio in panca con Glerean a convincere i Berrettoni, i Minardi e i La Canna a scendere di categoria per salvare una neo promossa.
Differenze&cause. Il gruppo di Jaconi è di un’altra pasta. La caratura morale e caratteriale dei giallorossi è straordinaria. Prendiamo gli esempi, tanto per rimanere in tema, di due elementi presenti sia nel 2005 che oggi, 6 anni e una categoria dopo. Mateos e Basso hanno compiuto una maturazione radicale. Soprattutto il capitano da ottimo terzino di copertura e spinta si è tramutato in una furia cieca disposta a rimetterci un osso piuttosto che mollare un pallone. Eh si, Jaconi fa anche questi effetti. Essendo il Soccer Team composto da giocatori di questa tempra, una pellaccia dura e ruvidissima, puoi colpirlo, pestarlo, pugnalarlo ma difficilmente riesci ad affondarlo. Lo stesso FeralpiSalò, reduce da due vittorie esterne consecutive ma apparso addirittura inferiore ad un Bassano reso monco dalle assenze, ha “beneficiato” dell’entusiasmo e del supporto di nuovi innesti e dalla scossa prodotta da un avvicendamento in panchina. Se il Bassano è riuscito a mantenersi a galla il motivo risiede nella capacità di mostrare sempre e comunque uno spirito e una voglia più forti di qualsiasi difficoltà. Da una base di partenza come questa risalire la china non sarebbe impossibile a patto di superare una volta per tutte le cause che hanno condotto a questa situazione: 1 gli infortuni, 2 gli errori sottoporta, 3 un calendario oggettivamente sfortunato. 1) il Bassano non può essere competitivo se gli vengono a mancare contemporaneamente due, tre o più grossi calibri come. L’organico ristretto è un handicap se i rincalzi non sono all’altezza dei titolari. Alla prova dei fatti è stato così l’anno scorso e lo è ancora di più quest’anno. 2) non vogliamo gettare la croce addosso a nessuno, tantomeno dopo una partita persa per due gol su palla inattiva, gravemente condizionata dall’arbitro e dopo un secondo tempo di giocato nella metà campo del Siracusa, ma un’attenta lettura non può prescindere dalle occasioni fallita in maniera dolorosa e rocambolesca con il Latina, a Bolzano, a Portogruaro e Salò. In ballo ci sono dai 5 ai 7 punti ossia si sarebbe potuto tranquillamente tenere dietro in classifica dalle 5 alle 7 squadre! E se teniamo conto che tali punti sarebbero stati portati via (Portogruaro escluso, dopo averlo visto non lo abbiamo più considerato in lotta per la salvezza) ad avversari diretti… 3) l’ultima analisi riguarda il calendario. L’avevamo riportato a caldo al termine della gara con il Siracusa, lo ribadiamo adesso: quest’anno come mai prima il Bassano incrocia gli avversari nel momento peggiore. Il Lanciano ha vinto le prime 4 per poi ottenere un successo in 6 partite, il PergoCrema ha perso le ultime 3, la Cremonese prima della vittoria sul Lanciano del turno appena passato non vinceva da un mese, Portogruaro, Barletta e Siracusa per motivi diversi venivano da una settimana di grande carica emotiva. Per ultimo l’Andria che dovrà riscattare in casa (dove ha perso solo con la lanciata Cremonese e solo per una punizione di Rabito) la pazzesca sconfitta di Latina. Stavolta almeno i pugliesi avranno i loro problemi di formazione viste le squalifiche di Cossentino, Pierotti e Manco. In questa speciale classifica stavolta il Bassano è in vantaggio 3 a 2 visto che in casa giallorossa recupereranno Mateos e mancheranno “solo” Porchia e Bonetto, a sua volta appiedato dal giudice sportivo.
In rosso: promozione diretta; giallo: playoff; arancio: playout; grigio: retrocessione diretta (immagine a cura di Claudia Casarotto)
Sfogo presidenziale. Il presidente Stefano Rosso ha scelto le colonne del Giornale di Vicenza per inveire contro le decisioni del direttore di gara, arrivando anche a minacciare di ritirare la squadra e presentarsi in campo con la Berretti. Nessun comunicato è apparso sul sito ufficiale della società giallorossa e solo la professionalità della storica firma di Pittureri non ci fa dubitare sulla veridicità di tali affermazioni. Per il resto il mistero rimane, compreso se sia pervenuto o meno a Macalli un esposto contro quanto accaduto alla formazione di Bassano del Grappa. Che effettivamente ha del vergognoso.
Salvare la categoria. Visto e considerato che su infortuni e calendario sfortunello non si può intervenire, l’unica altra strada percorribile per non finire all’inferno è quella di rinforzare la rosa. Perché se l’obiettivo stagionale era una sofferta salvezza, è inevitabile che una così falsa partenza abbia prodotto un handicap colmabile solo con una campagna di rafforzamento mirata. O in alternativa riuscire nell’impresa di mettere in fila una serie di vittorie consecutive, cosa molta difficile visto il calibro degli avversari che gozzovigliano in questo campionato. Aggiungiamo due particolari: 1) alla portata del Bassano ci sarebbero Alto Adige, Lanciano, Andria, Latina, Prato e FeralpiSalò, 2) bolzanini e abruzzesi hanno già accumulato un discreto vantaggio. 1 + 2 = i giallorossi ben che vada faranno i playout perché se anche riuscissero a raggiungere e superara Feralpi, Prato, Latina e Andria diventa difficile credere che ci sia la possibilità di lasciare alle spalle una tra Spezia, Piacenza, Triestina e Siracusa. A meno che una delle suddette formazioni non s’infili nel tunnel percorso dalla Paganese lo scorso torneo: 12 punti nelle prime quattro partite e poi il nulla. Insomma a questo punto la priorità risulta evitare l’ultimo posto, poi c’è da porre le basi per giocarsi gli spareggi per evitare la retrocessione da una posizione di forza. Neanche le voci che continuano a circolare su un possibile addio del dg Braghin a fine stagione aiutano a rendere più tranquilla e limpida la situazione. Insomma occorre un segnale di ottimismo. La categoria va salvata ad ogni costo. Anche per rendere più appetibile la formazione portacolori della città del Grappa ad un eventuale passaggio di mano societario.
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