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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

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Calcio

Bassano, si apre la crisi

Brutta sconfitta figlia di episodi sfortunati ma anche di un atteggiamento sbagliato. Squadra senza tranquillità e senza punti

Pubblicato il 25-09-2011
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BASSANO – LATINA

Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo 6; Basso 6,5, Scaglia 6,5, Porchia 6,5, Bonetto 6; Proietti 5,5 (36’ st Morosini sv), Caciagli 6, Lorenzini 5,5; Mateos 5,5; Gasparello 6,5 (20’ st Iocolano 6); Longobardi 6,5.

Palla da una parte, Grillo dall'altra. E' il rigore che consente ad il Latina di sbancare Bassano (foto Roberto Bosca)

A disp.: Poli, Maniero, Lucca, Drudi, Ferretti. All.: Jaconi 5

US Latina (4-3-2-1): Martinuzzi 6; Toninelli 6, Mariniello 6,5, Farina 5,5, Toscano 6; Berardi 6,5, Giannusa 6,5, Matute 6,5; Fossati 6,5 (16’ st Pagliaroli 6,5), Tortolano 6 (18’ st Cafiero 6); Jefferson 6 (33’ st Bernardo 6,5).
A disp.: Costantino, Maggiolini, Corsi, Carta, Zampaglione. All.: Sanderra 6,5

ARBITRO: Bruno di Torino 5
RETI: st 31’ Jefferson rig (L)
NOTE: 1000 spettatori
Ammoniti: Bonetto, Mateos, Basso, Cafiero, Longobardi
Espulsi: Farina, Bonetto
Angoli: 6-3
Recupero: pt 2’; st. 4’.

Il Bassano perde la quarte, dicasi quarta, partita consecutiva ed apre ufficialmente lo stato di crisi. Partita sfortunata perché il Latina, a cui Jaconi sceglie di lasciare il pallino del gioco e dunque il possesso palla, si salva prima su un gol annullato per fuorigioco a Gasparello, ma le immagini televisive dicono il contrario, e poi su un palo interno di Longobardi a portiere stra battuto. E invece sono i nerazzurri, mai realmente pericolosi in precedenza, a passare al 31’ della ripresa quando il pallone carambola sul ginocchio di Proietti e innesca il movimento in area di Jefferson. Bonetto è davanti ma incespica facendo ruzzolare a terra anche il gigante di mister Sanderra. Danno procurato, espulsione e rigore. Penalty trasformato dallo stesso attaccante. Eppure al 18’ della ripresa gli ospiti sono rimasti in 10 per l’espulsione di Farina, per doppia ammonizione, ed è lì che sono emersi i problemi per i giallorossi incapaci di trasformare una partita preparata in maniera difensiva in una gara d’attacco. Sta tutto lì il grande rammarico perché fino all’espulsione del centrale difensivo ospite e, successivamente, al gol vittoria di Jefferson il Soccer Team non è riuscito a tirar fuori la grinta per cercare di vincere la partita ma si è attaccato al pareggio come le cozze sugli scogli. Una debolezza più mentale che tecnico/tattica, anche se qualche appunto andrebbe fatto anche su questo, vista la pochezza offensiva del Latina. Le domande che trovano solo parziale risposta sono queste: è possibile, come sosterrà in seguito il mister in sala stampa, che questo Bassano non potesse aspirare a qualcosa in più in superiorità numerica e con un avversario non così pericoloso in zona offensiva? Davvero non erano sufficienti tre mediani ma ce ne volevano addirittura quattro rinunciando ad un uomo di qualità (Drudi, Iocolano?) sia in partenza sia una volta passati in superiorità numerica? Davvero Basso aveva necessità assoluta di esser coperto da Lorenzini, perché già ammonito, anche se il Latina attaccava con il contagocce e quindi non si poteva cambiare il suddetto Lorenzini per Iocolano invece dell’ottimo Gasparello e passare ad un attacco più efficace? Domande, domande e ancora domande figlie di una legittima delusione. Di certo in ottica futura è meglio augurarsi un accettabilissimo errore, un “si poteva fare ma c’è stata una valutazione errata”, piuttosto che rispondere affermativamente a tutti questi quesiti.

Le scelte. Che Jaconi sia il re del colpo di scena gli addetti ai lavori e tifosi giallorossi l’hanno imparato da tempo. Già lo scorso anno spesso e volentieri lo stratega giallorosso, aveva spesso sbaragliato la preparazione del match dell’allenatore avversario. Come a Como con l’idea di rinunciare al classico centravanti per impiegare Guariniello sull’esterno per mettere in difficoltà il giovane terzino avversario. Ebbene il colpo di bacchetta magica si “abbatte” sui giallorossi anche prima del match contro il Latina. La mossa a sorpresa prevede l’inserimento di Lorenzini al posto di Drudi, pur con il mantenimento del rombo di metàcampo e quindi con lo spostamento di Mateos a supporto delle punte. O, sarebbe meglio dire, a rimorchio delle punte perché non si può certo chiedere al caterpillar di Conegliano la fantasia necessaria a saltare l’uomo o distribuire passaggi filtranti per mettere i compagni d’attacco nelle condizioni di battere a rete. Certo la scelta è più che legittima. Nessuno meglio di Osvaldo Jaconi conosce pregi e difetti della rosa a sua disposizione o lo stato di forma di ciascuno dei suoi elementi. Nessuno meglio di lui poteva preparare questa partita. Eppure la rinuncia a tutti i centrocampisti offensivi o di qualità ha alcuni pro se devi pensare solo a difendere ma anche grossi contro se devi anche pensare a ripartire.

Tutto ciò che voleva Jaconi. Tranne la sfortuna. Il Latina parte pimpante e voglioso e di fa subito vedere con una conclusione di Jefferson. Ma la risposta giallorossa non si fa attendere. È il 9’ quando Caciagli va a battere un calcio di punizione dalla trequarti. La palla è tagliata ed indirizzata verso lo specchio della porta, Gasparello irrompe di testa e sbatte la sfera nel sacco. Ma la gioia dura poco perché il guardalinee alza immediatamente la bandierina. A bocce ferme le immagini televisive lo smentiranno. Era gol, un gol che avrebbe messo la gara ancor di più sui binari preparati nottetempo dal tecnico giallorosso. Ossia predisporre una grande densità in mezzo al campo, proteggere la difesa con quattro giocatori di tempra ma soprattutto con un atteggiamento difensivo per giocare poi d rimessa. Tutti, o quasi,dietro la linea della palla, grande aggressività e ripartenze importanti. Importanti ma difficilmente letali vista l’assenza di un giocatore in grado di accendere la luce. Non che Caciagli, Proietti, un po’ in ombra, e lo stesso Gasparello siano scarsi tecnicamente ma certamente non posseggono le caratteristiche per orchestrare, con assist, dribbling e quant’altro, la manovra offensiva della squadra. Insomma quello che, senza scomodare il divino La Grotteria, poteva fare Drudi o anche uno Iocolano pur in un sistema di gioco diverso. Evidentemente le buone risposte di Cremona non sono state sufficienti per confermare in toto lo stesso undici oppure questo è il modo migliore per affrontare un Latina che conta alcune assenze e che poteva essere tanto ansioso di fare risultato da scoprirsi in maniera eccessiva. Un’altra chiave di lettura delle scelte del mister è quella di rinunciare in partenza a giocatori di qualità per far emergere quella grinta latente, quella ferocia vero marchio di fabbrica che ha permesso al Bassano dell’anno scorso di salvarsi e che ha iniziato a palesarsi solo nell’ultima trasferta. Gente di sostanza, generosa per antonomasia, per far tornare a galla definitivamente il concetto che non esiste limitarsi al compitino ma che i risultati passano solo attraverso la dedizione totale dei singoli al gruppo. Quale che sia la chiave giusta, un assetto centrale da battaglia può favorire gli inserimenti dei terzini che con le spalle più protette del consueto possono cavalcare sulle corsie laterali, visto anche il modulo speculare dei littoriani che non hanno grandi rinforzi sulle fasce. Da una parte spinge Bonetto, dall’altra il tandem Basso/Lorenzini. Al 21’ si presenta l’altro grande episodio sfortunato del match: capitan Basso, grazie ad un intervento tempestivo, ruba palla ad un avversario e mette in moto Gasparello. L’attaccante addomestica il pallone alto in maniera perfetta e con un esterno delizioso serve sulla corsa Longobardi. Il “Bomber”, come lo chiamano affettuosamente i compagni, si beve Toninelli, rientra sul destro e calcia a giro. La traiettoria è perfetta per infilarsi nell’angolino, fin troppo, tanto che la sfera colpisce il palo interno prima di attraversare tutta la linea di porta tra l’incredulità generale. Occasioni importanti in mezzo al mare di uno sterile possesso palla degli ospiti. Ribadiamo il giudizio non può che essere positivo perché si verifica esattamente quello che il mister aveva preparato.

Chi semina vento raccoglie tempesta. La ripresa si apre senza cambi e con l’identico canovaccio tattico: Latina che fa la partita, Bassano a far legna in attesa di colpire in contropiede. Anche se, come nel primo tempo il Latina si affaccia dalle parti di Grillo con Matute, dopo una progressione di Fossati, ma il centrocampista cincischia e la palla è facile preda del portiere. Ed ancora una volta è immediata la risposta di Gasparello che penetra in area ma il guardalinee indica un fallo di mano che ai più era parso molto più che veniale. Episodi sporadici, il Latina infatti pur tenendo sempre la sfera non è pericoloso ma anche la formazione di Bassano del Grappa non riesce a incidere. Mateos in posizione di trequartista non rende come può. È meno presente nel cuore della manovra, e si sa quanta sostanza possa a dare alla squadra uno così, e soprattutto non ha le caratteristiche per innescare le punte. L’altra conseguenza è che gli stessi attaccanti, che appaiono reattivi e carichi al punto giusto, tanto che tutte e due sono andate vicinissime al gol nelle uniche possibilità avute, risultano come due mitragliatrici che non sono caricate con munizioni a nastro bensì con un proiettile alla volta. Il Bassano è un po’ come un rinoceronte zavorrato: non riesce a scaricare tutta la sua potenza. Al 17’ Farina interviene in maniera dubbia su Lorenzini lanciato in contropiede. Per lui scatta il secondo giallo. Il “Mercante” è in fermento. La gara può svoltare, Gasparello e Longobardi chiedono solo di poter essere messi nelle condizione di battere a rete. Invece il fermento si trasforma in gelo quando Jaconi richiama in panchina proprio Gasparello per far spazio a Iocolano. Silenzio ghiacciato. Nessun rinforzo al reparto offensivo ma fuori uno dei migliori in campo, nonché dei più pericolosi, nonostante la possibilità di giocare per più di mezz’ora in superiorità numerica. Il segnale alla squadra non è dei più positivi. Non c’entrerà nulla però per 10 minuti gli ospiti, pur ridotti in 10, continuano a far la partita, a provare di vincere. Il Bassano invece è incredibilmente timido e pauroso. Così non stupisce vedere premiato l’atteggiamento del Latina. È il 31’ quando Jefferson trasforma il rigore decisivo. Il Bassano sembra proprio non crederci più, mister Jaconi inserisce Morosini per Proietti al 36’ ma Martinuzzi non dovrà compiere più grosse parate. E il Latina, terra di tanti veneti, anche bassanesi, trapiantati nell’Agro Pontino, può festeggiare una vittoria importante.

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