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Marco PoloMarco Polo
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Bassano, terzo tonfo ma segnali incoraggianti

Una gran Cremonese merita la copertina. La doppietta di Longobardi non basta. Bassano affamato e in progresso col rombo

Pubblicato il 18-09-2011
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CREMONESE – BASSANO 4-2

Cremonese (4-3-3): Alfonso 5,5; Polenghi 7 (st 36’ Rigione sv), Cremonesi 6,5, Minelli 6, Favalli 6; Fietta 6,5, Pestrin 6, Dettori 6,5; Rabito 7 (st 21 Nizzetto 6,5), Musetti 7,5, Le Noci 8 (st 45’ Tacchinardi sv).

Guerrino Gasparello, 32 anni, ha avuto un ottimo impatto risultando tra i migliori in campo (foto Roberto Bosca)

A disp.: Bianchi, Riva, Samb, Bocalon. All.: Brevi

Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo 6; Basso 6, Scaglia 5,5, Porchia 5,5, Bonetto 5; Mateos 5,5 Caciagli 6, Proietti 5,5; Drudi 6 (st 38’ Ferretti sv); Guariniello sv (pt 20’ Gasparello 6,5), Longobardi 6,5.
A disp.: Poli, Lorenzini, Morosini, Maniero, Iocolano. All.: Jaconi

ARBITRO: Penno di Nichelino
RETI: pt 6’ Le Noci (C), pt 33’ Le Noci (C), pt 40’ Le Noci (C), pt 41’ Longobardi (BV), st 25’ Longobardi rig (BV), st 27’ Dettori (C)
NOTE: 1500 spettatori.
Ammoniti: Drudi, Pestrin, Iocolano, Gasparello, Minelli, Caciagli
Espulsi:
Angoli: 3-5
Recupero: pt 3’; st 3’.

Cremona. Terza sconfitta consecutiva per il Bassano. Sconfitta giusta ma di sicuro saranno poche le squadra che quest’anno porteranno a casa punti dallo “Zini” di Cremona. Troppo forte questa Cremonese, troppo completa e con giocatori di assoluto talento tanto da potersi permettere di lasciare in panchina gente come Nizzetto, Samb e uno tra Polenghi e Semenzato. Il trio delle meraviglie Musetti, Rabito e Le Noci ha dato spettacolo,tridente da vera corazzata del torneo. Troppo per questo Bassano, ma secondo noi anche per l’80% delle formazioni di questo campionato, anche se in realtà ci mette del suo per favorire il primo, il secondo e anche il quarto gol. A franare, in fase difensiva, è soprattutto l’asse sinistro giallorosso dove Jaconi, in attesa di Ghosheh manda Bonetto a rilevare il discutibile Lucca di Crema. Eppure la forza d’urto della Cremonese da quella parte, agevolata dalla dis-abitudine dello stesso Bonetto al ruolo e dalla carenza di Drudi in prima battuta e Proietti in seconda a tamponare, ha creato voragini insanabili. Ma è evidente che le recriminazioni per questo stentato avvio di campionato non aleggiano nello stadio grigiorosso. Val quindi la pena di sottolinearne gli aspetti positivi del match. Il famoso bicchiere mezzo pieno. Il punto fermo da cui ripartire. Iniziando dal cambio di modulo che prevede il centrocampo a rombo, questione che non sarà determinante come l’atteggiamento – come si affrettano a sottolineare i protagonisti –, ma sicuramente è servito a rendere il Soccer Team più efficace nel presidiare il centrocampo e nel proporre azioni offensive. Molto più logico vedere Mateos coprire le spalle a Drudi e non viceversa. Bene Gasparello che ha dimostrato di saper dialogare efficacemente con Longobardi e con i centrocampisti, nonché di rendersi pericoloso sottoporta. L’altro passaggio riguarda la grinta invocata dal mister già a partire dal nervoso post partita di Crema: contro la squadra di Oscar Brevi si è visto l’atteggiamento battagliero tanto caro al tecnico. Sono tutti i suddetti aspetti positivi che fanno dire a Jaconi che il campionato del Bassano inizia oggi. E non sono parole di rito, prova ne è il comportamento dello stesso allenatore, molto più disteso oggi che non otto giorni fa. Il guaio è che oggi c’era di fronte c’era l’armata Cremonese. Non c’è la controprova ma probabilmente questa squadra non sarebbe uscita a mani vuote né dalla sfida con il Lanciano né da quella di Crema (che è bene ricordarlo sono entrambe a punteggio pieno). E di conseguenza ora non sarebbe inchiodata a zero punti.

Le scelte. L’attesa è tutta per capire se il Bassano sarebbe riuscito a riaprire quel cassetto in cui sta incatenata la rabbiosa determinazione tanto cara al suo Comandante. Quella grinta sulla quale sono rimbalzate si tante squadre dal glorioso blasone solo qualche mese fa e che aveva trascinato la formazione di Bassano del Grappa fino al meraviglioso quarto posto di Marzo, tanto da farla additare come rivelazione del campionato seconda sola al Gubbio capolista. L’altro spunto di grande interesse riguarda il ritorno all’antico. Dentro il rombo fuori i tre trequartisti. Gli effetti attesi gli abbiamo descritti giusto qualche giorno fa con un apposito approfondimento tecnico sport.bassanonet.it/calcio/9353.html. Senza La Grotteria non ci sono scorciatoie, ma la via del gol non può che passare attraverso il gioco corale e coordinato. Tocca a Drudi inventare sulla trequarti, tocca a Mateos partendo da destra andare ad inserirsi per dare alla squadra i fondamentali contributo realizzativo dei centrocampisti. Lo stesso Proietti ha più libertà di farsi trovare pronto alla conclusione.

Cremonese tanta roba, Bassano che dormite! L’approccio alla partita dei giallorossi non è niente male quindi si provi ad immaginare che genere di pugnalata al fegato sia stata la marcatura a freddo del debuttante in grigiorosso Giuseppe Le Noci. Un gol così stupido ma al contempo così in grado di tagliare le gambe. Musetti cerca di entrare in area dalla destra, Bonetto l’affronta e il centravanti bravo a cercare e trovare il fallo. La sciocchezza è che l’ex Lazio protesta con il guardialinee, Porchia chiede spiegazioni all’arbitro e Musetti non deve far altro, furbescamente, che assecondare il movimento in area dettato da Le Noci. Per il quale poi è un gioco da ragazzi trafiggere Grillo. Siamo solo al 6’, si immagini la doccia gelata di dover recuperare la partita alla Cremonese, in casa sua, sotto un diluvio e consentendo agli stessi grigiorossi di giocare di rimessa. Ci vuole un atteggiamento da grande squadra, da gruppo che non perde la testa e che quindi si metta a giocare la propria partita senza sbilanciarsi eccessivamente e quindi prestare il fianco alle potenzialmente letali ripartenze dei padroni di casa. Il Bassano fa esattamente questo, bisogna prenderne atto, anzi al 10’ Porchia ha sul destro una golosa punizione al limite dell’area ma non inquadra lo specchio della porta. La squadra di Jaconi è ben messa in campo, tutti i singoli sono aggressivi e determinati. Ma dietro l’angolo c’è un'altra mazzata. Dopo un durissimo scontro con Pestrin Guariniello al 20’ è costretto ad abbandonare il terreno di gioco per un problema alla caviglia. È il turno di Gasparello che va in avanti a far coppia con Longobardi. La partita è equilibrata e appassionante anche se si nota lontano un miglio che la Cremonese dispone di armi ben più pesanti di quelle in dotazioni agli uomini di Jaconi, talenti in grado di trovare il gol con un’invenzione o giocata. La Cremonese fa paura anche perché, nonostante il lavoro sporco di Longobardi e Drudi su Pestrin occluda una delle principali fonti di gioco dei padroni di casa, il gioco dei grigiorossi scorre tempestoso come un torrente in piena sulle corsie laterali e su quella destra in particolare. Da questa parte a turno Rabito, Musetti e gli inserimenti da dietro del terzino Polenghi mettono sovente in crisi Bonetto. E proprio da questo lato arriva il raddoppio. Corre il 33’ Rabito si beve come uno shot Bonetto e d’esterno mette nelle condizioni Polenghi, arrivato come un treno, di crossare basso nel cuore dell’area piccola. Il più lesto è ancora Le Noci che con uno scavetto realizza la propria doppietta personale. Non vi è dubbio alcuno che la fase offensiva, singoli e movimenti, della Cremonese sia di tutt’altro spessore rispetto a quelle di Lanciano e PergoCrema. Quindi mentre in quelle partite gli errori commessi sono stati da mani nei capelli, qui la linea sottile che divide la bravura dei grigiorossi e l’errore difensivo è molto più difficile da individuare. Il Bassano barcolla solo per qualche attimo ma il peggio deve ancora venire. Non bastasse infatti la Cremonese si porta sul 3 a 0 al 40’. Stavolta ci mette molto di suo il guardialinee non sbandierando quello che è sembrato un netto fuorigioco di Musetti. L’attaccante può quindi entrare in area indisturbato e mettere sul piede destro di Le Noci una sfera che chiede solo di essere spinta in rete. Stavolta però la reazione giallorossa si concretizza immediatamente. Giusto il tempo di arrivare dall’altra parte e Caciagli da destra crossa basso in area. Drudi finge di intervenire, la palla giunge così a Longobardi che anticipa il portiere e insacca. È il gol che tiene accesa la fiammella della speranza.

Cremonese: giù di contropiede. Il Bassano riapre la sfida ma è un’illusione. Alla ripresa dei giochi in campo si ripresentano gli stessi 22. Il Bassano prova ad affacciarsi dalle parti di Alfonso, riuscendo ad andare un paio di volte alla conclusione. Ma ben presto il baricentro giallorosso inizia pericolosamente a spostarsi in avanti. Pericolosamente perché concedere situazioni di campo aperte al tridente di Oscar Brevi equivale a suicidarsi. Per 10 minuti buoni la nave giallorossa imbarca paurosamente acqua, dietro si balla più del lecito. Il problema nasce a centrocampo dove Drudi non riesce più a marcare Pestrin il quale costringe Proietti ad andare fuori ruolo. E da lì il problema si trasferisce dietro tanto che solo un pizzico di buona sorte impedisce ai padroni di casa di mettere nel sacco il quarto gol. Al 18’ Gasparello dopo uno scambio con Proietti mette in crisi l’estremo difensore grigiorosso che si salva solo per il rotto della cuffia. Ritrovato un minimo di equilibrio il Bassano squaderna una percussione che passa dalla testa di Longobardi, Drudi difende caparbiamente palla e Mateos la mette dentro per Gasparello che viene messo giù proprio sulla linea dell’area da Polenghi e l’arbitro indica il dischetto del rigore. Longobardi trasforma ma la partita rimane in bilico per pochi minuti ossia finché la Cremonese accelera con Le Noci che lascia sul posto Bonetto e Proietti come uno slalomista in discesa, palla a Musetti che gira subito nel mezzo e per Dettori è un gioco da ragazzi spingerla nel sacco. Jaconi attende fino al 38’ per effettuare un cambio, Ferretti per un esausto Drudi, il che è francamente discutibile vista la stanchezza di molto giocatori che si manifesta, oltre che in mancanza di lucidità, anche nella facilità con cui i padroni di casa riescono ad andare in porta. Tra centrocampo e difesa c’è troppo spazio e si potrebbe quantomeno immettere forze fresche. Magari un Morosini al posto di Proietti. Ma tant’è il neoentrato non ha il tempo di incidere perché ormai le energie dei compagni sono evaporate insieme alle speranze di riacciuffare il pareggio.

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