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Tanto si è scritto e detto in questi giorni su Paolo Lorenzi. L’esperienza agli Internazionali di Roma ha riacceso i riflettori sul trentenne senese che ha saputo domare in due set il semifinalista di Madrid, Thomaz Bellucci, con il mancino brasiliano grande favorito e con il toscano che ha saputo sbarrargli la strada, conquistando la passerella sul Centrale contro niente meno che Rafa Nadal.
I maggiori quotidiani nazionali l’hanno dipinto come un "lodevole esempio di tennista studente”, hanno raccontato degli studi di medicina, del tifo per la Fiorentina e per la contrada del Nicchio e di tante altre curiosità di un tennista che, non più giovanissimo, ha saputo mettere paura al numero uno del mondo, andando peraltro vicino a una vittoria che sarebbe stata storica. Un colpo sbagliato sulla rete a metà del secondo set ha di fatto invertito la rotta di un match che il toscano stava portando in porto, con il Centrale dalla sua parte a rinoscerne meriti e qualità.
Paolo Lorenzi
Quasi nessuno però ha accennato al suo attaccamento alla città di Bassano. Da otto anni Paolo indossa la maglia giallorossa della squadra di serie A1 della Società tennis Bassano ed è il giocatore più longevo in termini di appartenenza al sodalizio di via Col Fagheron. Un amico, ancor prima di un’atleta, che nell’ultimo decennio ha contribuito in maniera determinante a regalare alla StB un posto tra le prime quattro squadre d’Italia. Qui Paolo Lorenzi è di casa e a suo tempo la scomessa su di lui l’ha fatta Roberto Rossi, attuale responsabile della squadra di serie A1. La scelta nasconde grandi capacità di talent scout e nel tempo l'ex presidente della StB ha dimostrato di saper scommetere spesso e volentieri sui cavalli giusti. Uno di questi è proprio il Lorenzi nazionale che una settimana fa ha avuto due ore di gloria indiscussa e meritatissima contro il fenomeno Nadal, un giusto tributo per una carriera che ha saputo unire talento e impegno, da uomo vero.
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