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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Soccer Team, traguardo in vista
I ragazzi di Jaconi addomesticano la Reggiana ma recriminano per l’ennesimo rigore non concesso. Grillo sugli scudi per un paio di parate da urlo. Domenica si profila la Cremonese
Pubblicato il 01-05-2011
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BASSANO - REGGIANA 0-0
Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo 8; Basso 6,5, Pellizzer 7, Porchia 6,5, Ghosheh 6,5; Lorenzini 6,5, Caciagli 6,5, Beccia 6; Venitucci 6,5 (st 19’ Niada 6); La Grotteria 6,5, Longobardi 6 (st 36’ Iocolano sv).
Vincenzo Grillo, 34 anni, è stato il migliore in campo. Con lui tutta la retroguardia è tornata a grandi livelli (foto Bosca)
A disp.: Grosso, Baido, Mattioli, Stevanin, Zamuner. All.: Jaconi 6.
AC Reggiana (3-5-2): Manfredini sv; Aya 6, Zini 6,5, Mei 6; D’Alessandro 6,5 (st 33’ Maritato sv), Saverino 7, Arati 6,5 (st 13’ Maschio 6), Viapiana 6, Lanna 6,5; Esposito 6 (st 30’ Temelin sv), Guidetti 7.
A disp.: Offredi, Bovi, Chinellato, Migliaccio. All.: Mangone 6.
ARBITRO: Mariani di Aprilia 4.
RETI:
NOTE: spettatori 1500.
Ammoniti: Aya, Longobardi, Porchia
Espulsi: -.
Angoli: 2-2
Recupero: pt 0’; st 4’.
Un altro passetto verso la salvezza. Un altro punto strappato ad una formazione lanciata all’inseguimento di un posto in griglia playoff nonostante il serbatoio della benzina indichi una fisiologica riserva. Il pareggio nel finale del Pavia contro il Verona lascia tutto invariato con la differenza che ora mancano solo due gare (sei punti) al termine del torno ed alle spalle del Soccer Team stazionano ben quattro formazioni in lotta per evitare il quint’ultimo posto. Partiamo dal Como appaiato ai giallorossi a 41 punti ma in svantaggio negli scontri diretti. Seguono il prossimo avversario Cremonese e il Ravenna, a sua volta in svantaggio negli scontri diretti, a quota 38. Chiude a 36 punti il già citato Pavia che attualmente disputerebbe gli spareggi salvezza. Come si capisce le ultime curve del campionato sono emozionanti e son lì a posta per regalare sorprese ed emozioni. La sensazione è che basti un solo punto agli jaconiani per alzare i calici: quel famoso traguardo fissato ad inizio stagione, quei benedetti 42 punti che stanno facendo sputare sangue ad una formazione giunta al limite delle proprie possibilità fisiche. La partita con la Reggiana è un chiaro esempio di come la tenacia mentale e l’immortalità spirituale ormai viscerale di questo Bassano riesca a sopperire ad energie scarseggianti, che unite a zavorranti infortuni, squalifiche varie e un panchina corta, stanno condizionando questo finale di stagione. L’ultima nota riguarda i confronti diretti tra reggiani e bassanesi: 4 partite con tre pareggi e una vittoria giallorossa (quella novembrina portata in dote da un maestoso La Grotteria). Lo smacco di un campionato sfilato di mano quando sembrava vinto non sarà rimarginato ma il duo Jaconi-Braghin è riuscito in questa stagione a regalare alla città anche questa piacevolissima piccola rivincita.
Le scelte. Non c’è lo spazio di manovra per pensare a qualche geniale idea tattica. I recuperi di Iocolano e di un Baido un po’ ai margini son buoni per la panchina ma solo per quella. Le scelte sono quindi pressoché obbligate: dentro la coppia di panzer Longobardi-La Grotteria, dentro Venitucci a suggerire e far valere la sua tecnica contro una squadra, la Reggiana, che gioca e lascia giocare. A centrocampo Beccia rileva lo squalificato Mateos, dietro ci sono gli intoccabili.
Vivaci e propositivi. Svestiti i panni della Cenerentola impaurita e povera di idee vista al “Picco” di La Spezia, il Soccer Team può affidarsi al suo personalissimo totem, il rientrante La Grotteria, ed è più spigliato, efficace e combattivo. Il resto ce lo mette il desiderio di immediato riscatto del ko ligure. Il canovaccio offensivo di Jaconi è chiaramente leggibile dopo appena due minuti ossia il tempo che impiega La Grotteria con una bella sponda aerea ad innescare la fuga palla al piede di Longobardi. L’ex Rimini penetra in area ma ciabattata da ottima posizione. Lo squillo di tromba iniziale fa scattare l’allarme tra le file granata che tuttavia non rinuncia a condurre le danze con un gioco manovriero e palleggiato alla ricerca del pertugio buono per il bomberissimo Guidetti (marcato alla grande da Pellizzer). La fonte del gioco è l’eccellente playmaker Saverino, supportato dai “piedi buoni” di Viapiana, Esposito e D’Alessandro. Se la Reggiana costruisce le proprie palle gol ragionando e tenendo il pallone non meno ficcanti sono gli affondi tutti in verticale dei giallorossi. Il protagonista principale è ancora Longobardi prima al 18’ con un tiro a giro fuori misura dopo l’ottima discesa di Lorenzini sulla destra, poi un dribbling in area che poteva sfruttare un calcio di rigore. Francamente dagli spalti la massima punizione appare netta e invetabile, in panchina a fine gara giureranno di aver sentito il rumore derivante dal contatto ma diventa anche impossibile immaginare che il direttore di gara (distante appena un metro e nella posizione ideale per valutare) possa aver sbagliato la decisione. Impensabile fino al momento in cui, nell’intervallo, si sparge la notizia che le immagini televisive inchiodano Massimiliano Mei e il signor Mariani di Aprilia, rispettivamente autore del fallo e il responsabile della mancata assegnazione del penalty. Così addirittura Longobardi finisce sul libretto dei cattivi, a fargli compagni qualche minuto dopo ci sarà Porchia per un entrata a piedi uniti su Saverino (diffidato salterà la prossima). Ma che la Reggiana disponga di gran valori tecnici, e che di conseguenza la prova dei padroni di casa deve essere perfetta se vogliono portare a casa punti, si nota nelle uniche due volte in cui i granata possono sfruttare di contropiede. In entrambe le occasioni è Guidetti il pericolo numero uno: nella prima circostanza Grillo si supera deviando la sua rasoiata in corner (24’), nella seconda lo stesso centravanti, dopo aver creato scompiglio nella retroguardia giallorossa, calcia debolmente e l’estremo difensore bassanese neutralizza.
Un punto per uno non fa male a nessuno. I ritmi della ripresa sono molto più blandi del primo tempo, la Reggiana aggredisce meno del giusto consentendo così al Bassano di tenere e giocare la palla. A ritmi non così esasperati Venitucci sale in cattedra con un paio di colpi di classe pura. E proprio in una di queste, stop e controllo a seguire, Saverino si aggrappa con entrambe le mani al trequartista di Jaconi. L’arbitro concede la norma del vantaggio ma non ammonirà mai il centrocampista granata. Uno scandalo che si commenta da solo e che il numeroso pubblico di fede giallorossa, ormai esasperato, non mancherà di sottolineare per i successivi dieci minuti con urla e improperi vari. Purtroppo da lì a poco Venitucci si arrende ad un fastidio al polpaccio e al suo posto Jaconi rispolvera Niada, fermo da due settimane per un problema muscolare. Con il passare dei minuti il Soccer Team arretra il baricentro quasi accontentandosi del pareggio che sta via via maturando. Se è vero che i pericoli per Grillo sono giunti solo al 9’ con una conclusione da lontano di Viapiana e al 17’ con una bella girata di Guidetti, neutralizzata ancora da un grande Grillo, tale atteggiamento è pericoloso considerando la bontà degli avversari e in particolare di stoccatori scelti come Guidetti e il neo entrato Temelin. Di contro Manfredini è praticamente inoperoso visto che l’opportunità migliore per i giallorossi giunge da una punizione dal limite, conquistata dal duo La Grotteria-Longobardi, che Porchia spedisce a pochi centimetri dall’incrocio dei pali. Ma in effetti i ragazzi di Jaconi stanno raschiando il barile, chiedere di più sarebbe ingiusto e immotivato. Fortunatamente nemmeno i granata hanno le gambe e la testa giusta per affondare così la notizia migliore diventa il ritorno in campo dell’ex “lungodegente” Iocolano: per lui uno scampolo di partita dopo otto mesi e tanti calorosi applausi da parte del suo pubblico.
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