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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
È un Bassano ammazza grandi: battuta la Salernitana
In dieci per un tempo i ragazzi di Jaconi regolano la capolista. Gol di Mateos e Guariniello. Pubblico in delirio
Pubblicato il 24-10-2010
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BASSANO - SALERNITANA 2-0
Bassano Virtus (4-3-1-2): Grillo 6,5; Basso 6,5, Pellizzer 7,5, Porchia 7, Ghosheh 6,5; Lorenzini 7, Caciagli 7, Mateos 7; Niada 6 (st 31’ Veronese sv); La Grotteria 8, Guariniello 7,5 (st 20’ Beccia 6).
Guariniello pazzo di gioia dopo il secondo gol (foto Roberto Bosca)
A disp.: Grosso, Criaco, Madiotto, Mattioli, Martina. All.: Jaconi 8.
Salernitana (4-3-3): Polito 5; Balestri 6,5, Peccarisi 6, Murolo 5,5, Legittimo 5; Carcuro 5,5 (st 19’ Falzerano 6), Pestrin 6,5, Szatmari 6; Ragusa 5 (st 30’ Montalto sv), Litteri 5, Merino 6 (st 44’ Pepe sv).
A disp.: Iuliano, Accursi, Franco, Tricarico. All.: Breda 5.
ARBITRO: Del Giovane di Albano Laziale.
RETI: pt 43’ Mateos (BV), st 7’ Guariniello (BV)
NOTE: 1500 spettatori .
Ammoniti: Legittimo, La Grotteria, Basso
Espulsi: Basso.
Angoli: 3-3
Recupero: pt 2’; st. 4’.
Il momento è storico. Un Bassano sbalorditivo abbatte la Salernitana per 2 a 0. Il risultato è sorprendente se si considera la forza e il trend positivo con il quale la formazione campana si presentava ai piedi del Grappa. Contro ogni pronostico, colpito da un fardello di assenze che poteva essere insostenibile (Crocetti, Venitucci, Baido, Iocolano), il Soccer Team si sbarazza della capolista pur dovendo giocare in inferiorità numerica (espulso Basso) per tutta la ripresa. E c’è di più: la monumentale prova dei difensori (Pellizzer su tutti) e la grinta senza precedenti di un centrocampo che ha ritrovato Caciagli, hanno praticamente azzerato i pericoli per Grillo. In pratica i granata hanno calciato solo due volte verso la porta bassanese. Alla fine sarà un successo senza sé e senza ma ascritto a due motivi in particolare: in primo luogo i giallorossi si esprimono meglio quando ci sono gli spazi per giocare a calcio, secondo perché erano disposti a gettare l’anima nelle fiamme eterne dell’inferno pur di portare a casa qualcosa di importante. La sconfitta con l’Alto Adige è vendicata, mentre in lontananza si stagliano già le porte del “Bentegodi” di Verona.
Le scelte. Un undici così incerottato e così inedito facciamo fatica a ricordarlo. La lista degli infortunati è talmente rimpolpata che Jaconi deve fare i numeri per mandare in campo uno straccio di squadra competitiva. Oltre a questo Basso e Pellizzer stringono i denti pur di scendere in campo e La Grotteria non è al 100% (anche se il campo dirà il contrario). Ma Jaconi è tipo da sfide impossibili e, così per non farsi mancare nulla, decide pure di dar fiducia a Shadi Ghosheh al posto di Thomas Veronese e schierare Niada alle spalle della coppia di attaccanti La Grotteria e Guariniello.
Impressiona Salerno poi solo coraggio bassanese. Eppure i primi dieci minuti facevano preludere ad un esito ben differente. La formazione granata messa in campo con un equilibrato 4-3-3 è imprevedibile, potente e tecnicamente maestosa. Inoltre i movimenti senza palla sono ben congeniati e smarcanti tanto che i padroni di casa sembrano ammaliati e incapaci di reagire. Invece nel calcio certe volte basta poco per cambiare il corso degli eventi. In questo caso basta un tiro ben assestato di Guariniello che mette in difficoltà Polito per riaccendere di furore il sangue dei giallorossi. Il Soccer Team fino a quel momento tenuto in piedi da una difesa portentosa, inizia a giocarsela alla pari, le paure sono mandate giù in un colpo solo come s’inghiotte una pillola amara. L’uomo copertina è La Grotteria, palla al Gaucho e la mediana granata va in tilt: gli uomini davanti a lui restano impalati come birilli, è lui il vero crac e mattatore tattico del match. Ma se la locomotiva è l’attaccante argentino è tutto il treno giallorosso a innescare la marcia giusta. Il centrocampo, in cui Caciagli e Mateos sembrano due leoni in gabbia, distrugge e riparte, davanti Guariniello scalpita, dribbla e tira rivelandosi un pericolo costante. L’unico a non trovare la collocazione ideale è Niada, in difficoltà al rientro dopo più di due mesi e in un posizione più congeniale a Baido, tanto per fare un nome. Al 21’ ecco la giocata di La Grotteria, insopportabile spina del fianco per i granata, per Lorenzini con il terzino che spara sulla traversa. Al 23’ è pronta la risposta dei ragazzi di Breda: gran lancio di Pestrin, il migliore dei suoi, per Litteri che controlla male dando il tempo a Porchia di chiudere.
La chiave. Il match si decide a cavallo tra il primo e il secondo tempo. Il minuto chiave è il 43’: punizione qualche metro lontano dal vertice sinistro dell’area salernitana. Basso, già ammonito, conta i passi che separano il punto di battuta dalla barriera, l’arbitro non ci sta e, tra l’ira funesta generale, estrae il secondo giallo. Oltre al pubblico insorge anche il resto della squadra ma il direttore di gara è irremovibile. Alla ripresa del gioco Porchia va sulla sfera, il suo tiro è innocuo e rasoterra se non fosse che sulla traiettoria (in più che sospetto fuorigioco) c’è Mateos. La sua deviazione è vincente, lo stadio che poco prima si era rabbuiato e ammutolito esplode con il frastuono di una bomba. I giallorossi vanno negli spogliatoi con tutto il secondo tempo da affrontare in dieci ma con un gol di vantaggio. Il thé caldo non raffredda gli animi della truppa di Jaconi, anzi. Gli dei del pallone hanno in riserbo un pazzesco uno-due. Al 7’, infatti, una punizione dalla destra di Niada viene messa fuori dalla retroguardia campana. Appostato al limite dell’area Guariniello controlla la ribattuta, fa un passo ed esplode un sinistro che Polito controlla male e la sfera si insacca. Per un altro secondo sembra di essere all’“Arechi” di Salerno piuttosto che al “Mercante”.
Giallorossi eroici, Salernitana deludente. Sulla scorta dell’espulsione di Basso La Grotteria diventa capitano, Lorenzini scala in retroguardia, Niada si piazza a fare il terzo centrocampo. Gli spunti tecnici rimangono nei taccuini dei rispettivi allenatori. Jaconi è indiavolato, tanto è appassionata è la sua partecipazione emotiva all’incontro, e i suoi ragazzi in campo duellano e corrono assaltando gli ospiti non appena hanno l’ardire di oltrepassare la trequarti campo. Al 19’ Breda cerca di aumentare il peso offensivo dei suoi: Merino lascia la fascia destra e si collocano in una posizione più centrale, Ragusa va a destra, il neo entrato Falzerano a sinistra, tutti in appoggio del centroavanti Litteri. Ma la mossa sarà inutile, Grillo si “accontenta” di dare sicurezza al reparto difensivo con alcune uscite in presa alta tempestive, la Salernitana non riesce ad alzare i ritmi e a farsi pericolosa. Anzi al 38’ è Veronese, imbeccato da La Grotteria (e chi se no?) a involarsi tutto solo in area sprecando la concreta opportunità di marchiare il terzo gol. Finisce con un “Mercante” impazzito di felicità: lo scalpo della capolista, la gloriosa Salernitana, è rimasto a Bassano.
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