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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo obiettivo: ricompattare la difesa
Jaconi recupera Pellizzer e Porchia e potrebbe sistemare a Basso destra. Intanto il tecnico ritorna sulla gara di domenica: “Pavia tappa cruciale per la nostra crescita”.
Pubblicato il 06-10-2010
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Su una cosa saremmo quasi pronti a scommettere. Questa settimana alla ripresa degli allenamenti Osvaldo Jaconi, dopo aver radunato la truppa ed averla guardata negli occhi, avrà espresso un concetto che suona più o meno così: “Ragazzi miei, quando una partita può essere vinta, dev’essere portata a casa. O quantomeno ci si deve provare senza timori e se non va pazienza. Ma mai e poi mai che ci si debba ritrovare al campo d’allenamento con i rimpianti di quello che poteva essere e non è stato”. Gli indizi che portano a questa conclusione sono tre. Il primo discende dalla conoscenza delle idee e dalle pillole di saggezza che il mister giallorosso sta dispensando dallo scorso mese di luglio. Il secondo, se vogliamo meno rilevante perchè soggettivo, una distinta sensazione di incompiutezza che ci ha colto al triplice fischio dell’arbitro al “Pietro Fortunati” di Pavia. Terzo, e più importante, una frase dello stesso Jaconi durante il commento a caldo al termine dell’incontro (riascoltabile cliccando sul seguente link sport.bassanonet.it/calcio/7026.html): “Il Pavia ha battagliato con tutto sé stesso, alla fine è arrivato questo pareggio e dobbiamo anche accettarlo”. È questo “accettare il pareggio” che a nostro avviso è assolutamente indicativo. D’accordo le assenze, d’accordo la spasmodica sofferenza sui traversoni dalla trequarti che un Pellizzer o un Porchia avrebbero evitato. D’accordo che i padroni di casa con la spinta del pubblico avrebbero potuto trovare entusiasmo ed energie nascoste per volgere a proprio favore una delle tante mischie capitate davanti a Grillo. D’accordo tutto ma quel Pavia, se attaccato e messo sotto pressione, avrebbe concesso più di un’occasione per vincere la partita e opportunità del genere, in questo torneo, non capiteranno così di frequente. Fin qui i, comunque moderati, rimpianti. Ora gli aspetti positivi. Innanzitutto i giallorossi hanno saputo reggere l’urto con un match fisico ed agonistico, scaraventandosi su ogni pallone come se fosse l’ultimo. Un primo passo per apprendere le caratteristiche di squadra “rognosa”, di team che riesce a portare a casa un risultato positivo indipendentemente da assenze e avverse condizioni di gioco, un gruppo che sa ribattere colpo su colpo a provocazioni e astuzie di qualsiasi tipo: “Dite che il Bassano visto con il PergoCrema a Pavia avrebbe vinto? Eh ma ogni gara fa storia a sé – spiega il padre-allenatore di Civitanova – le condizioni e le variabili che incidono nell’andamento di un match sono molteplici. Io dico che la partita con gli azzurri è stato un ottimo banco d’allenamento. Guardate che questo Bassano, finora, si è espresso molto bene contro avversari che giocavano e lasciavano giocare mentre non era assolutamente abituato a sbattere il naso contro situazioni ambientali e psicologiche complesse. Per fare punti sul campo del Pavia, giocando su un terreno ottimo per far pascolare un gregge ma non per far scorrere velocemente un pallone, bisognava far ricorso a particolari doti temperamentali e agonistiche che non sono propriamente nel dna di questa squadra. I numerosi falli, contrasti, spinte potevano intimorirci invece siamo stati all’altezza. Partite di questo tipo sono necessarie per la nostra crescita”.
Compattezza difensiva. In queste due semplici parole è racchiuso un aspetto chiave per il Soccer Team dei prossimi mesi. Otto punti in sette giornate non sono disprezzabili per una neopromossa. Andare in svantaggio sei volte su sette incontri, invece, è un campanello d’allarme su cui sarà importante lavorare. In questo senso ci sono due elementi da segnalare: il rientro di Porchia e Pellizzer dalle rispettive squalifiche e la possibilità che Jaconi decida di continuare a scegliere Madiotto come spalla di Crocetti in attacco, nel caso in cui La Grotteria non fosse recuperabile. Quale sarebbe il vantaggio di schierare Madiotto e cosa centra il suo impiego con la difesa? È presto detto. L’impiego dell’attaccante trevigiano consente di sfruttare al meglio la vena realizzativa di Lorenzo Crocetti. Il bomber fiorentino sta vivendo uno strepitoso momento di forma ed è giusto metterlo nelle condizioni di liberare tutta la sua fame di gol senza sacrificarlo lontano dall’area come accade quando viene schierato in coppia con Guariniello. Capitolo difesa: con la presenza di Madiotto e Pellizzer, entrambi under, nell’undici titolare Andrea Basso potrebbe essere schierato sull’out destro. Il capitano è un altro elemento a cui, in questa prima fase di stagione, non si può rinunciare e andrebbe a formare con Pellizzer, Porchia e Veronese una retroguardia più solida e compatta dell’attuale. Esattamente quello di cui si sarebbe bisogno.
Il capitano Andrea Basso contrasta un avversario sotto agli occhi di Giovanni Madiotto (foto Roberto Bosca)
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