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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Calcio

Nord-sud, ovest-est. Ma per il Bassano sarà C1

I vertici giallorossi confermano la presentazione della domanda di ripescaggio. Ecco le ipotesi di girone. Mercato: Fabiano può tornare?

Pubblicato il 30-07-2010
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Adesso arrivano anche le conferme ufficiose. Tanto il presidente Stefano Rosso che il direttore generale Stefano Braghin hanno implicitamente confermato l’avvenuta domanda di ripescaggio per la Prima Divisione indicando anche che i 400 mila euro a fondo perduto per accedere al ripescaggio sono stati reperiti dal budget inizialmente stanziato per affrontare il campionato di Seconda Divisione. Il cerchio sta così per chiudersi visto che ieri la Covisoc ha analizzato le domande di ripescaggio per l’ex C1. Non è dato sapere l’esito con precisione ma è emerso che a contendersi l’ultimo degli otto posti a disposizione ci siano il Pisa, ultimo della graduatoria delle pretendenti e quindi virtualmente primo delle escluse, e il Giulianova che avrebbe presentato una documentazione (fidejussione e versamento) incompleta. Ogni inadempienza nella presentazione delle domande sarebbe decisiva e dell’eventuale esclusione degli abruzzesi dovrebbero beneficiarne proprio i nerazzurri toscani all’unica condizione di aver rispettato la procedura indicata dalla Lega per l’accesso al procedimento. Insomma il Bassano Calcio ha in mano il pass per la Prima Divisione. Chiaramente attendere l’ufficialità è assolutamente opportuno oltre che di prassi. Tuttavia, com’è logico, i vertici societari non possono aspettare il 4 agosto, data prevista per la riunione del Consiglio Federale, per programmare e ragionare sulla squadra che dovrà disputare la vecchia C1.
Ma la campagna di rafforzamento della rosa in ottica Prima Divisione, campionato decisamente più competitivo di quello che viene lasciato alle spalle, dovrebbe essere vincolata, come suddetto, ad un budget decurtato di 400 mila euro, soldi impiegati per accedere al ripescaggio, rispetto alla somma a disposizione a giugno per preparare un torneo di vertice in Seconda Divisione. Ma che i termini siano esattamente questi e che la proprietà si sia spinta fino ad una così onerosa domanda di ripescaggio, dimostrando una volta di più l’attaccamento verso colori e città, senza abbinarci una cementizia volontà di mettere insieme una squadra che non rischi in maniera eccessiva l’immediata retrocessione suona fin troppo strano. Di sicuro l’obiettivo sarà la salvezza, da conquistare facendo ampio affidamento anche sulla crescita dei tanti giovani che le esperte mani di Osvaldo Jaconi dovranno modellare, ma da raggiungere allestendo una formazione che sia all’altezza della nuova situazione rinforzando la squadra con un innesto per reparto attingendo soprattutto nel mercato degli svincolati o dei prestiti. E in questo particolare mercato l’abbondanza è notevole: basti pensare che sono liberi da qualsiasi impegno contrattuale tutti i giocatori legati ai club che non si sono iscritti al campionato (uno in serie B ma ben sette in Prima) e agli spazi fatalmente ulteriormente ridotti dalla norma che impone tre under 21 sempre in campo(anche se pare essere sul punto di essere modificata se non sparire).

Il presidente Stefano Rosso e l'allenatore Osvaldo Jaconi

Fabiano. Tra gli svincolati ci sono diversi nomi illustri. Tra questi quello di un giocatore che ai piedi del Grappa ha fatto vedere cose davvero importanti: Gianni Fabiano. Il forte esterno nella scorsa primavera ha rifiutato qualsiasi proposta di rinnovo (anche molto vantaggiosa) per inseguire il coronamento di una vita calcistica: la C1. Ebbene l’accordo in una piazza prestigiosa come La Spezia sembrava cosa fatta quando la nuova normativa sui giovani ha imposto ai bianconeri liguri di cambiare i propri programmi e tesserare solo uno tra Fabiano e Casoli, l’anno scorso a Gubbio, preferendo puntare su quest’ultimo. Beffa consumata e resa più atroce dal prevedibile ripescaggio in Prima del Soccer Team. Insomma Fabiano è svincolato, fonti sicure vicino al giocatore sostengono che tornerebbe di corsa sui propri passi per cimentarsi nella nuova categoria proprio con la casacca del team con la quale l’ha a lungo inseguita negli ultimi anni, conosce l’ambiente, è più che motivato ed è perfettamente integrato nel gruppo. Quindi se il duo Braghin-Jaconi reputa che per affrontare la C1 ci sia bisogno di un rinforzo sull’esterno (e non è scontato vista la presenza di Baido, Iocolano, Madiotto e probabilmente Guariniello) l’ipotesi Fabiano sarà presa prepotentemente in considerazione.

Quale girone? Rimane apertissima la questione gironi. Un elemento su cui la Lega è costretta a ragionare per formare i due raggruppamenti è quello che viene definito “problema Campania”. Sono ben sette le compagini campane che si ritroveranno in Prima Divisione: a Benevento, Sorrento, Cavese vanno ad aggiungersi la neo promossa Juve Stabia, la retrocessa Salernitana e le ripescate Paganese e Nocerina. Tutti club sostenuti da tifoserie calorose e perennemente in contrasto l’una con l’altra e che in caso di derby renderebbero ingestibile il pieno controllo dell’ordine pubblico. Fonti confidenziali molto vicine al presidente Macalli danno per quasi sicura una suddivisione che viene definita est-ovest (inserendo il Pisa al posto del Giulianova):

Girone A: Alessandria, Benevento, Como, Cremonese, Foligno, Gubbio, Lucchese, Lumezzane, Monza, Paganese, Pavia, Pergocrema, Pisa, Salernitana, Sorrento, Spezia, Sud Tirol e Viareggio.
Girone B: Andria Bat, Atletico Roma, Bassano Virtus, Barletta, Cavese, Cosenza, Foggia, Gela, JuveStabia, Nocerina, Ravenna, Reggiana, Siracusa, Spal, Taranto, Ternana, Verona e Virtus Lanciano.

In realtà questa sembra proprio una divisione (squadre campane escluse) nord-sud con le formazioni venete (Verona e Bassano) e emiliano-romagnole (Ravenna, Reggiana e Spal) inserite in un girone composto quasi esclusivamente da formazioni del profondo sud. Quello che non si capisce è per quale motivo per arginare un problema (tifoserie campane) se ne vada a creare un altro non di poco conto. Macalli, infatti, sostiene che le spese sostenute dalle società per le trasferte siano pari all’1,5% del totale. Questo ragionamento, anche se preso per vangelo, a nostro avviso non tiene conto dei riflessi sul botteghino: è infatti lecito aspettarsi numeri ben diversi per un’eventuale trasferta a Bassano, che non può vantare una grande tradizione, da parte di tifoserie simili come di Cremonese e Cosenza o Como e Taranto. Senza contare le spese che dovrebbero sopportare i tifosi stessi, in un periodo storico-economico come quello che stiamo attraversando, per partecipare a delle ipotetiche lunghissime trasferte. Senza tanti giri di parole un girone come quello su proposto rappresenterebbe, estremizzando, una specie di “divieto di trasferta” per moltissimi supporters.

Un’ipotesi decisamente più condivisibile potrebbe essere la seguente che vede le formazioni di Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Alto Adige e una parte delle campane nel girone A e le compagini di Toscana, Umbria (non essendoci più il Perugia non sussiste più il problema tra tifoserie con la Ternana), Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia e le restanti campane nel girone B.

Girone A: Alessandria, Alto Adige, Como, Cremonese, Lumezzane, Monza, Pavia, Pergocrema, Spezia, Bassano, Verona, Benevento, Paganese, Salernitana, Sorrento, Ravenna, Reggiana Spal.
Girone B: Andria Bat, Atletico Roma, Barletta, Cavese, Cosenza, Foggia, Gela, JuveStabia, Nocerina, Siracusa, Taranto, Ternana, Foligno, Gubbio, Virtus Lanciano, Lucchese, Pisa, Viareggio.

L’ipotesi del “buonsenso” è varata, che chi di dovere ne tenga conto è tutto un altro paio di maniche.

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