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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Ricarica Crocetti: “La nostra classifica è assurda”
“Per evitare certi errori bisogna aumentare la concentrazione. L’intesa con i compagni? Posso fare la prima e la seconda punta e mi adatto al gioco sia di La Grotteria che di Guariniello”.
Pubblicato il 11-02-2010
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È, insieme a Baido, l’investimento più importante del Soccer Team nel mercato di riparazione. I tifosi hanno impiegato solo due partite per incoronarlo: il testa a testa con Favret e Baido è stato serrato ma alla fine è Lorenzo Crocetti, con il 38% delle preferenze uniche, ad aver raccolto il maggior numero di preferenze come miglior giallorosso nella gara interna con il Prato (sondaggi in bassanonet/calcio).
Osservandolo in campo e ascoltando le sue dichiarazioni è facile farsi un’idea del motivo per cui Stefano Braghin ha puntato su si lui per rinforzare il reparto offensivo giallorosso non appena si è aperto uno spiraglio per portarlo ai piedi del Grappa. Lorenzo Crocetti è un positivo, un ragazzo che non si arrende mai, ambizioso e vincente. Forte delle esperienze passate, su tutte la cavalcata che lo scorso anno ha portato il Varese dall’ultimo posto di novembre al primo di maggio, non sarà certo il centravanti fiorentino a gettare per primo la spugna, infondendo nel resto della truppa quell’aurea di energie positiva ormai oppressa da una cappa di negatività, figlia della penuria di risultati. Leggi e ascolta il contributo nel box a destra.
Stefano Favret e Lorenzo Crocetti (sullo sfondo). I due sono stati tra i migliori col Prato (foto Roberto Bosca)
Il tasto dolente, sotto agli occhi di tutti, sono le grosse ingenuità difensive che, negli ultimi due incontri, sono costati al Bassano Virtus ben quattro punti. I giallorossi restano una formazione a metà del guado perché di domenica in domenica evidenzia problemi strutturali e punti di forza sempre diversi. Per quanto riguarda i primi la gamma è molto ampia e si passa da una squadra fiacca, molle e poco concreta sottorete con Poggibonsi e Colligiana e ad una formazione che, complice una difesa colabrodo, perde una gara disputata per un’ora in superiorità numerica (San Marino) e ne pareggia un’altra dominata dall’inizio alla fine (Prato). Il giudizio rimane sempre sospeso perché i ragazzi di Beghetto hanno anche mostrato doti tecniche e carattere che hanno premesse loro di recuperare gare impossibili. Ma allora che si tratti principalmente di un problema di concentrazione? “Ho avuto allenatori che mi hanno inculcato che quando si vince si vince in undici e quando si perde si perde in undici. Per esempio, soffermandoci sui gol subiti, a volte l’opportunità per gli avversari nasce perché un attaccante si fa rubare ingenuamente palla e la ripartenza sorprende i compagni. Quindi dobbiamo rivedere bene tutti la fase difensiva iniziando dal reparto avanzato e continuando con il centrocampo. L’aspetto che mi sento di sottolineare riguarda proprio l’attenzione che questa squadra deve mettere quando è in possesso della sfera. Quando ce la facciamo soffiare, magari per eccesso di confidenza, andiamo spesso in difficoltà. E’ lì che dobbiamo lavorare perchè, se guardiamo bene, in fase offensiva siamo efficaci: disponiamo di prestanza fisica, velocità, tecnica individuale, abbiamo tutto insomma. Quindi la cosa che ci farà superare l’ultimo gradino che ci manca per essere competitivi al massimo è proprio aumentare la concentrazione, la reattività e l’intelligenza di riorganizzarci subito una volta che ci viene sottratto il pallone. Già domenica a Gubbio abbiamo un bel banco di prova per vedere se abbiamo metabolizzato questi concetti”.
Lorenzo Crocetti è stato scelto anche per un altro motivo, anche questo abbastanza lampante: oltre ad essere un cecchino sottoporta (col Prato ha avuto due occasioni segnando un gol e sfiorandone un altro) è in grado di giocare proficuamente sia come partner di La Grotteria che come spalla di Guariniello: “Per istinto io sono un generoso, uno che cerca di mettere i compagni nelle condizioni di svolgere il loro compito al meglio. In questo sono agevolato dalle mie caratteristiche: posso giostrare da classico terminale offensivo ma anche cercare lo scambio stretto e svariare sull’intero fronte come una seconda punta. Inoltre un mio punto di forza è quello di capire alla perfezione con chi sto giocando. E prima capisci il modo di giocare del tuo compagno, o compagni, di reparto e meglio puoi interagire e mettere a disposizione quelle che sono le tue caratteristiche. Il fiuto del gol? Questa è stata una prerogativa di tutta la mia carriera, cerco di farmi trovare pronto e sfruttare le poche chances che ti possono capitare in un torneo coriaceo come questo. Qui non siamo in serie B dove gli attaccanti hanno a disposizione anche 3 o 4 palle gol a partita. Quindi bisogna essere bravi, lucidi e capitalizzare le occasioni che ti capitano. Di solito te ne capitano solo una o due, quindi bisogna essere bravi a gonfiare il sacco in almeno il 50% delle volte”.
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