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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Applausi: si congeda il “Genio”
Berrettoni: “Il mio amore per Bassano non verrà mai meno ma era giusto cambiare. Un grazie di cuore a tutti”.
Pubblicato il 18-06-2009
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Ci sono tanti giocatori in grado di lasciare di sé un buon ricordo ma solo alcuni sono in grado di segnare un’era. A Bassano del Grappa c’è stato un calciatore capace di lasciare un segno indelebile nella mente e nei cuori di tifosi, compagni e addetti ai lavori. Stiamo parlando di quello che dal gennaio 2006 è il proprietario indiscusso della casacca numero 10 del Soccer Team: Emanuele Berrettoni. Troppi i gol, ben 45 in 111 presenze in giallorosso, troppe le magie e le prodezze in un campionato (soprattutto quest’anno) spesso avaro di giocatori di elevata caratura tecnica. Attaccante superbo, capace di risolvere da solo le partite, un lusso per una categoria come la Seconda Divisione puro godimento per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di vederlo calcare il terreno del “Mercante”. Non a caso un illustre collega gli ha assegnato il soprannome di “Genio”. Non a caso lo hanno corteggiato a lungo formazioni di una e due categorie superiori. Non a caso Ezio Glerean si spese così tanto per portarlo in giallorosso. Non a caso i lettori di bassanonet l’hanno indicato, con un vero e proprio plebiscito (il 75 per cento di preferenze uniche), come “miglior giocatore della stagione 2008/09” . Tenendo conto delle debite proporzioni, si può affermare che come la Milano rossonera si duole per la cessione di Kakà al Real Madrid i supporters bassanesi possono rammaricarsi per il passaggio di Berrettoni al Verona, tale era infatti il peso specifico del fantasista di Fiumicino nell’economia del club di Renzo Rosso. Sostituirlo sarà difficile sia per il responsabile del calciomercato sia per quell’attaccante che la prossima stagione dovrà sopportare il peso di una maglia così pesante.
Berrettoni torna così in Prima Divisione, a vivere un calcio decisamente più affascinante e confacente alla sua caratura di quello che si lascia alle spalle, in una piazza storica e gloriosa come quella gialloblù dell’Hellas Verona: -“Ho fatto la mia scelta in perfetta sintonia con la presidenza che ha avallato la mia decisione capendo le mie esigenze. Quando ho accettato di venire in C2 l’ho fatto perché convinto da Glerean sposando appieno il progetto. Sono convinto di aver dato il massimo ma, onestamente, ormai il mio tempo qui era passato. La scelta di Verona è stata dettata, oltre che dall’attrattività una piazza che meriterebbe anche la serie A, anche dal piano di crescita prospettatomi. Per giocare nella squadra scaligera ho anche rinunciato ad offerte provenienti dalla serie B”. Il prossimo Bassano è ancora avvolto nel mistero. Il team che dovrà ritentare la scalata alla Prima Divisione verrà pensato e costruito solo dopo l’annuncio del nuovo direttore generale. Ma Berrettoni ci tiene a rassicurare l’ambiente: -“Io credo che i tifosi giallorossi devono stare tranquilli e fidarsi di una proprietà che non ci ha mai fatto mancare niente. Posso dire che ci saranno persone altamente competenti che si prenderanno cura di questa società e che costruiranno una squadra che sarà sicura protagonista anche nella prossima stagione”.
Emanuele Berrettoni, 28 anni, vestirà la maglia del Verona
Il futuro è tinto di gialloblù ma non si possono cancellare con un colpo di spugna tre anni e mezzo nella squadra che lo ha rilanciato e in una città che lo ha accolto a braccia aperte: -“Di Bassano, della sua gente e delle persone con cui ho condiviso tanti momenti mi mancherà tutto. Qui ho vissuto il periodo più bello della mia carriera da professionista, nonostante non sia arrivata quella promozione che avremmo sicuramente meritato. E cosa ancor più importante ho incontrato tantissimi amici che resteranno anche quando smetterò di giocare. Voglio che la gente sappia che qui lascio un pezzo del mio cuore, che voglio bene a tutti a partire dal patròn fino all’ultimo dei tifosi”. In questi tre anni e mezzo ci sono stati momenti più o meno felici ma Berrettoni fa fatica ad indicare una particolare partita da ricordare: -“Dalla prima partita con la Valenzana all’ultima con il Giulianova, dal primo gol contro la Biellese fino all’ultimo a San Giovanni Valdarno ricordo tutto con grande affetto. Compresi i momenti negativi che mi hanno fatto crescere e maturare come uomo”. L’attaccante ci tiene a ringraziare tutti ma dedica un pensiero particolare ad Ezio Glerean: -“Il mister mi ha dato tanto sia sotto il profilo professionale che dal lato umano. Non posso che essergli riconoscente, è stato lui a volermi fortemente, mi ha fatto sentire grande fiducia, mi ha messo a mio agio facendomi giocare nella posizione a me più adatta. Se sono tornato nel calcio che conta grande merito è suo, oltre che di questa società. Eppoi lasciatemi essere orgoglioso soprattutto di quanto fatto l’anno scorso: ai miei nipotini potrò raccontare di aver giocato in una squadra che ha espresso il calcio più bello della C2 in quel periodo, dove i quattro attaccanti hanno siglato complessivamente quasi sessanta gol, cosa che ritengo non sia mai capitata nel calcio professionistico, e che avrebbe strameritato di ottenere la promozione”.
Per chiudere un ultimo sguardo alla stagione appena conclusa: -“La squadra, dopo la scossa portata da Roselli, è tornata ad esprimersi secondo le sue potenzialità ma anche quest’anno ci ha detto male. Sfido chiunque, che abbia visto la partita di Giulianova, a dire che non era il Bassano la squadra che meritava la finale. Loro, e mi riferisco anche ai tifosi, hanno usato tutti i mezzi per fermarci perché se avessero affrontato la partita normalmente avrebbero di sicuro perso e anche pesantemente”.
Grazie di tutto e buona fortuna, numero 10.
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