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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Al “Mercante” va in scena lo show che vale il sorpasso
Gli uomini di Roselli mandano un segnale portentoso al campionato schiantando 2-0 il CuoioPelli con una prestazione maiuscola.
Pubblicato il 04-05-2009
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BASSANO VIRTUS – CUOIOPELLI CAPPIANO 2-0
CuoioPelli Cappiano (4-4-1-1): Flauto 6,5; Iacoponi 5,5, Macelloni 6, Di Maio 6,5, Michelotti 5,5; Pellecchia 5,5 (Nocciolini 6 pt 40’), Napolioni 6,5, Agnorelli 5,5, Vendrame 6 (Graniola sv st 20’); Caciagli 6 (Arnulfo sv 33’), Granito 5,5.
Il pubblico del Mercante in piedi ad applaudire l'ottima prova della squadra (foto Andrea Martinello)
A disp.: Bercigli, Passera, Sales, Carusio. All.: Iacobelli 5,5.
Bassano Virtus (4-4-2): Grillo 7,5; Basso 7; Jidayi 7; Pavesi 7, Beccia 6,5; Turetta 7 (Ghosheh 6,5 st 17’), Staiti 6,5, Mazzoleni 8, Chiopris Gori 7,5 (Favret sv st 29’); Lorenzini 7,5 (Bisso sv st 45’), Berrettoni 7,5
A disp.: Zattin, Zattarin, Pellizzer, Rondon. All.: Roselli 8.
ARBITRO: Santoncino Abbiategrasso 6,5.
RETI: pt 17’ Chiopris Gori (BV), pt 25’ Lorenzini (BV)
NOTE: spettatori 1000 circa.
Ammoniti: Agnorelli, Michelotti, Staiti
Espulsi: -.
Angoli: 7-5
Recupero: pt 1’; st. 3’.
È tripudio giallorosso al “Mercante”. Il Soccer Team è tornato. E’ tornato quella squadra devastante che i suoi tifosi sognavano di vedere fin dall’inizio del campionato. I segnali arrivati da Gubbio in avanti erano incoraggianti: dal gioco fluido ed efficace come nei giorni migliori, alla tenuta e compattezza del pacchetto difensivo, alla grinta e determinazione, quasi da squadra provinciale. Beh questi segnali oggi si sono concretizzati in una vittoria schiacciante contro un avversario che voleva strappare almeno un punticino indispensabile nella rincorsa alla salvezza. Ma non basta, la gioia, la grande gioia spazza gli spalti, come un vento dolcissimo, proprio al novantesimo spaccato quando si diffonde la notizia del vantaggio della Giacomense a Roma. Era la notizia che tutti volevano sentire, quella che dal patròn Renzo Rosso, fino all’ultimo dei tifosi con la sciarpa giallorossa al collo, covava in silenzio nel fondo del suo cuore. La Giacomense espugna per 2-0 il “Francesca Gianni” di Roma e condanna la Cisco al sesto posto. Non c’è ancora niente di definitivo, il bello viene ora. In ballo ci sono sei pesantissimi punti da giocarsi contro una Sangiovannese appena risucchiata nella zona calda della classifica e un Prato che cerca di ottenere il secondo posto. Però ora il Bassano può riprendersi in mano il suo destino, la sua storia potrà scriverla di proprio pugno. Anzi con i suoi piedi. Piedi foderati di velluto come di quelli di Berrettoni e Turetta, colmi di sapienza calcistica come quelli di Mazzoleni, letali come quelli di Lorenzini.
Le scelte. Partita da vincere senza se e senza ma e allora mister Roselli continua sulla linea di Colle Val d’Elsa con due esterni di centrocampo molto offensivi. Rinuncia forzata a Gianni Fabiano, squalificato, la scelta sul sostituto cade su Mattia Turetta. L’esterno padovano in dubbio fino all’ultimo, perché considerato da Roselli come giocatore ideale a dare il cambio di marcia quando inserito in corsa, con gli avversari più affaticati, viene proposto dal primo minuto. Scelta che si rivelerà felice: è sugli esterni che il Bassano troverà i varchi maggiori e dove vincerà la sfida.
Furie giallorosse. Il Bassano ci impiega sette minuti per entrare completamente in partita e far capire al CuoioPelli che domenica si prospetta. Lotta aspra in mezzo al campo, una mezza occasione per i rossoblù ospiti eppoi è solo Soccer Team. La svolta arriva all’8’ quando Lorenzini, lanciato a rete, cade in ritardo dopo l’intervento irregolare di Di Maio. L’arbitro giustamente sorvola ma questa è la scintilla che accende di furore gli uomini di Roselli che iniziano macinare gioco e a tambureggiare la malcapitata formazione toscana. L’impressione è che incida maggiormente la superiorità tecnica dei padroni di casa che la pochezza degli avversari. Il possesso palla è eseguito in maniera esemplare: Mazzoleni distribuisce palloni su palloni Berrettoni accende la luce, gli esterni (Chiopris è schierato in maniera inedita a destra, Turetta agisce sull’out opposto) sono ingovernabili e Lorenzini fa un gran lavoro di supporto ai compagni. In fase di non possesso la squadra attua un pressing sistematico che permette il rapido recupero del pallone. Le giocate vengono effettuate con grande rapidità perchè contemplano solo uno o due tocchi, la sfera viene fatta girare a velocità pazzesca e il CuoioPelli, sistemato con un 4-4-1-1 dove l’unica punta Granito appare isolato nella morsa di Pavesi e Jidayi, fatica a trovare il bandolo della matassa. Il gol che sancirebbe la netta superiorità, sottolineata dagli applausi del numeroso pubblico tornato ad affollare gli spalti del “Mercante”, giunge dopo almeno quattro clamorose palle gol: è il 17’ quando Beccia, sfruttando un fallo laterale di Turetta, fugge sull’out sinistro e mette in mezzo un cross per Lorenzini. Il centravanti addomestica la sfera spalle alla porta prima di servire l’accorrente Chiopris Gori. Il friulano stoppa e di destro, dentro l’area di rigore, spara sotto l’incrocio facendo secco Flauto. Il gol dell’esterno prelevato dal San Marino è solo la punta dell’iceberg della sua prestazione, finalmente convincente sotto tutti i punti di vista: coadiuvato da Berrettoni e Basso, le sue accelerazioni e i suoi cambi di passo risultano indigeste per il CuoioPelli che non trova adeguate contromisure per frenarne l’incedere. Il gol galvanizza ulteriormente i padroni di casa, si gioca a una sola porta e il raddoppio è dietro l’angolo: corre il 25’ l’apertura d’esterno di Mazzoleni a tagliare il campo in diagonale è magistrale, Berrettoni e Chiopris Gori partono in tandem puntando decisi la porta avversaria. Turetta, incrocia il movimento dei compagni, viene servito sulla corsa ed è lesto a crossare basso per cercare il movimento sul primo palo di Lorenzini che di destro insacca per il raddoppio. L’incontro sembra deciso, troppo evidente la superiorità bassanese, troppo flebile la reazione della formazione fiorentina. Invece al 30’ il match potrebbe riaprirsi: un’ingenuità di Beccia, fallo evitabile in area di rigore su Caciagli, costa il calcio di rigore per gli ospiti. Sul dischetto va Granito che, però, si fa ipnotizzare da Grillo che con la sua parata salvaguardia il parziale.
Gestione e pericolosità. Il Bassano torna sul terreno di gioco con la stessa mentalità, la stessa verve, la stessa qualità nello sviluppo del gioco. Nei primi dieci minuti della ripresa si assiste allo stesso film visto nel primo tempo: tanto per gradire prima Berrettoni calcia da distanza assiderale un bolide che sorvola di pochissimo la traversa poi lo stesso numero 10 s’incarta in area dopo aver saltato un avversario. Dal decimo in avanti si cambia musica: le energie spese nella prima frazione e il gran caldo consigliano un diverso approccio all’incontro. Maggior prudenza, intenzione, tra l’altro ben riuscita, di gestire la partita evitando inutili infortuni e condurre in porto il risultato senza correre alcun rischio. Il Bassano arretra di qualche metro il suo baricentro, aspetta che il CuoioPelli abbi l’imprudenza di lasciar scoperto una porzione di campo, habitat ideale dei vari Berrettoni & C., per trovare il pertugio giusto e chiudere definitivamente ogni discorso. Al 17’ anche Giorgio Roselli decide che lo show andato in onda sul terreno del “Mercante” è sufficiente: ci si è divertiti abbastanza, è giunto il momento di badare al sodo. Fuori dunque Mattia Turetta, applauditissimo, e dentro Ghosheh con Beccia che si alza a fare il centrocampista. Al 29’ è Chiopris Gori a far spazio a Favret per irrobustire ulteriormente la cerniera centrale. Ma i cambi conferiscono maggior solidità, non rinuncia ad offende. Riducono i rischi, non tolgono ossigeno alla manovra offensiva. Il Bassano fa circolare il pallone, gioca sornione come fa il gatto con il topo. Al 39’ ancora una grande apertura di Mazzoleni libera Berrettoni che invita Favret al movimento sulla corsia sinistra. Il suo cross è manna per il rinato Lorenzini delle ultime due domeniche, peccato che il pallone del possibile 3-0 incocci sulla traversa. Non c’è più storia, se ne accorge anche l’arbitro che concede solo tre minuti di recupero. Il finale è tutto per Roselli e i suoi ragazzi che vanno a godersi la standing ovation del pubblico e la “lieta novella” proveniente dalla capitale.
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