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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Il Bassano s’accontenta di un pareggino
Sul campo della capolista finisce a reti inviolate. Zero rischi ma anche troppa poca cattiveria e “voglia” nel cercare il gol che avrebbe significato sorpasso alla Cisco a 4 gare dal gong finale.
Pubblicato il 20-04-2009
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AS FIGLINE – BASSANO VIRTUS 0-0
AS Figline (4-3-1-2): Pardini 7; Mugnaini 6,5, Bogi 6, Bettini 6,5, Sereni 6; Campolattano 6,5, Consumi 7, Fannucchi 6; Bischeri 6 (Giglioli 6 st 8’); Chiesa 6 (Galbiati sv st 47’), Frediani 6,5 (Fioretti sv st 26’).
Un'immmagine della gara d'andata tra Bassano e Figline (foto Andrea Martinello)
A disp.: Novembre, Del Vivo, Iacona, Pasquini. All.: Semplici 6,5.
Bassano Virtus (4-4-2): Grillo 6,5; Basso 6,5; Jidayi 7; Pavesi 6,5, Ghosheh 6,5 (Turetta 5,5 st 22’); Fabiano 6, Staiti 6 (Favret sv st 48’), Mazzoleni 6, Beccia 6; Lorenzini 5,5, Berrettoni 5,5 (Rondon sv st 40’).
A disp.: Zattin, Zattarin, Chiopris Gori, Bisso. All.: Roselli 6,5.
ARBITRO: Borriello di Mantova 6.
RETI: -
NOTE: spettatori 600 circa, oltre 50 da Bassano del Grappa
Ammoniti: Frediani, Giglioli, Consumi (F) Staiti (BV)
Espulsi: -.
Angoli: 7-6
Recupero: pt 2’; st. 4’.
E il Bassano s’accontentò. Accadde anche dodici mesi fa in casa della Reggiana. Altra partita, altro campionato, altro avversario, altra storia. Però oggi come allora ci si fa andar bene un pareggio che serve molto più alla capolista, ormai ad un passo da una storica promozione in Prima Divisione(!) e lascia si, il Bassano Virtus in corsa per i playoff, ma ancora in balia delle fortune della Cisco Roma. Uno zero a zero che poteva essere salutato con piacere alla vigilia ma che non può non essere accolto con qualche rammarico al termine di una sfida che poteva dare ben altre soddisfazioni alla formazione bassanese che nel secondo tempo ha letteralmente rinunciato a provare a fare propria l’intera posta in palio. Il futuro prevede soltanto quattro partite da disputare, zero possibilità d’errore per il Soccer Team, vagheggiando che la Cisco perda per strada ulteriori punti. Una combinazione di ipotesi che sa tanto di vera e propria impresa. Una vittoria oggi avrebbe dato tutta un’altra prospettiva a questa lotta punto su punto e non sarebbe assolutamente stato uno scandalo. Il Bassano attuale, se vuole, può battere chiunque e su qualsiasi campo e per questo deve provarci sempre. I 14 punti di distacco con il Figline non si sono assolutamente visti, anzi è stata la formazione giallorossa a creare le, seppur poche, occasioni migliori del match.
Le scelte. E’ Christian Jidayi la vera novità nell’undici scelto da mister Roselli per sfidare i gialloblù toscani. Il difensore, assente dalla partita con il Celano, vince il ballottaggio con l’esperto Zattarin per prendere il posto dello squalificato Pellizzer nel cuore della retroguardia. Le altre sono scelte di carattere tecnico: nel centrocampo composto da Fabiano, Staiti e Mazzoleni fuori Chiopris Gori e avanzamento di Beccia per conferire maggior solidità e copertura alla cerniera centrale. Ghosheh fa il terzino sinistro.
Furore e bel calcio. Eppure la partenza dei ragazzi in maglia giallorossa è delle migliori. Lo stesso approccio vincente sfoderato con il Gubbio, la stesse verve agonistica e determinazione che rendono la squadra di Giorgio Roselli tremendamente efficace e difficile da affrontare. Già al pronti via Berrettoni, su assist di Mazzoleni, può siglare il vantaggio ma spreca malamente a tu per tu con Pardini. Sugli sviluppi del corner successivo Mazzoleni calcia alto di poco sopra la traversa. La versione odierna del 4-4-2 roselliano è un po’ atipica: sfrutta poco la fascia sinistra perchè Beccia è molto attento a tenere la posizione e a stringere in supporto agli altri centrocampisti. Dall’altro lato, invece, Fabiano ha maggior libertà d’inserimento e di convergere verso il centro per duettare con Berrettoni, alle spalle della boa Lorenzini, creando i maggiori presupposti per sfondare. L’avvio a dir poco roboante degli ospiti spiazza per un attimo la capolista che ben presto, però, si organizza, inizia a macinare gioco palla a terra sfruttando le qualità tecniche dei suoi interpreti. Lo sviluppo della manovre dei fiorentini risulta essere molto spesso per vie centrali con un fraseggio stretto finalizzato a liberare uomini del peso di Frediani e Chiesa all’interno dell’area di rigore. La partita è bellissima, le squadre si affrontano a viso aperto regalando sprazzi di grande calcio in riferimento alla media di questo torneo. Le occasioni da gol risultano tuttavia molto limitate per il prevalere dei rispettivi reparti difensivi nei confronti degli attaccanti. Sul fronte giallorosso, nell’autorevole prova del pacchetto arretrato guidato da capitan Pavesi, che permette al massimo un paio di conclusioni dalla distanza agli avversari, da segnalare gli interventi, sempre molto puliti, del rientrante Jidayi. Dall’altra parte il Figline conferma la sua peculiare tenuta difensiva e il suo equilibrio garantito, in particolare, dal lavoro degli instancabili stantuffi del centrocampo a tre messo in campo da mister Semplici. Al 34’ lo status equo potrebbe venir rotto da un’azione personale di Fabiano che parte da destra, si accentra, salta tre avversari prima di concludere a botta sicura. È necessaria una prodezza di Pardini per sventare e chiudere in calcio d’angolo. Subito dopo è Pavesi, salito a cercar gloria sul corner battuto dallo stesso Fabiano, a sfiorare la marcatura con una bella girata in centro area. Le occasioni sono poche ma quasi tutte di marca bassanese, il gol sembra solo rinviato ma nella ripresa non verrà praticamente cercato.
Partita addormentata. Ed ecco il secondo tempo che non ti aspetti. I risultati provenienti dagli altri campi, e in particolare da quello di Carrara dove il Prato, secondo in classifica, è sotto di due gol, tranquillizza la capolista. Il Figline, forte di un distacco di 7 punti, con una gara da recuperare e conscio della forza di questo Bassano Virtus, può permettersi di ragionare: rallenta i ritmi e cerca di controllare il possesso del pallone per addormentare la sfida. Può dunque permettersi di fare quel tipo di calcoli che sono assolutamente vietati alla formazione del Grappa che ha l’obbligo, per voce dei suoi stessi interpreti, di giocare ogni gara come fosse una finale. Lo spazio per un “arrembaggio ragionato” alla ricerca di un gol pesantissimo ci sono tutti ma i giocatori di Roselli appaiono poco convinti. E ciò nonostante l’impressione sia che, con un pizzico di cattiveria in più, il colpaccio sarebbe alla portata del Soccer Team per nulla inferiore di fronte ad una capolista non così trascendentale (“il Figline lo scorso campionato non sarebbe andato oltre al 5° posto” – assicurano all’unisono Pavesi e Mazzoleni al termine dell’incontro). Ritmi troppo blandi, atteggiamento troppo compassato e allora è Roselli che tenta di imprimere la scossa anche consapevole del fatto che in retrovia non si rischia praticamente niente: al 22’ toglie Ghosheh e inserisce Turetta, con Beccia che torna a fare il terzino di spinta. L’intento sembra riuscire: al 24’ c’è una ghiottissima occasione per Lorenzini che gira sul primo palo un cross basso di Berrettoni costringendo il portiere toscano al secondo miracolo di giornata. Ma sarà solo un fuoco di paglia, neanche l’ingresso di Rondon per un affaticato Berrettoni al 40’ riesce a accendere la miccia di un possibile assalto finale. “Per osare di più, contro la squadra più forte del campionato, si rischiava anche di perdere e questa era l’ultima cosa che volevamo – spiegherà poi Giacomo Lorenzini – invece così rimane tutto aperto e siamo in corsa. Per questo il risultato ci va anche bene”. Il problema è che lo spazio per cercare la vittoria c’era tutto ma la squadra si è accontentata del pareggio sottolineato dall’inutile melina effettuata negli ultimi dieci minuti di gara. Resta solo la pioggia a inzuppare il terreno e a lavar via il ricordo di una partita da cui il Bassano aveva l’obbligo di pretendere di più da se stesso per cercare quei tre punti che a questo punto della stagione valgono doppio.
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