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Marco PoloMarco Polo
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Calcio

Rinunciare ad esistere?

Rosso abbandonerà il Bassano per il Vicenza. In città c’è sgomento ed è difficile ragionare sul futuro dall’oggi al domani. Intento mister Diesel chiede addirittura alla squadra di vincere i playoff per giocare in B coi biancorossi

Pubblicato il 13-05-2018
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La notizia, terribile, arriva all’indomani di una grande vittoria. I bassanesi vanno a letto felici per aver visto il Bassano supera il primo turno playoff e mai si sarebbero immaginati risveglio più traumatico. A leggere le dichiarazioni di Renzo Rosso sul Giornale di Vicenza, la formazione di Bassano del Grappa fra poche settimane non esisterà più perché, comunque vada, il suo titolo sportivo verrà spostato a Vicenza. Martedì sera, se non dovesse vincere a Reggio Emilia, sarà l’ultima partita dei giallorossi in attesa che si delinei un futuro al momento non decifrabile. Il paradosso è che anche in caso della tanto agognata promozione in serie B, il calcio – non solo il calcio professionistico - in città è destinato a sparire, almeno nell’immediato. A rendere tutto molto più amaro è che a godere delle disgrazie bassanesi sarebbe il Vicenza che si troverebbe catapultato in B al posto nostro. Con un colpo di spugna, un colpo di scena tremendo, si cancella la storia del Bassano Calcio, si mortifica la sua gente si fa sparire un importante attività economica e sociale dalla città.
La reazione del popolo giallorosso è di puro sgomento. Il tifo bassanese è notoriamente sportivo, non si lascia andare manifestazioni sopra le righe (provate voi a spostare la squadra da Giulianova a Teramo tanto per rimanere su ambiti delle nostre dimensioni) ma soffre, soffre da matti. E si sta organizzando. Sui social si trova di tutto. Alcuni tentano di giustificare la scelta in più modi: dal punto di vista imprenditoriale, basandosi sul il diritto di usare i propri soldi come uno crede, altri ancora parlano dei benefici di una fusione. Bisogna chiarire che in questa brutta storia la parola “fusione” è impropria, è come voler fondere il lago di Levico con il Mar Adriatico, del primo non né rimarrebbe più traccia (nomi, colori, stadio tutto sarebbe Vicenza). In secondo luogo dire che l’operazione è giusta perché Vicenza è una piazza innegabilmente più importante è come affermare che la Gioconda sta bene a Parigi perché il Louvre è il museo più importante al mondo. Che lo dica un francese (vicentino) ci sta, che lo dica un italiano (bassanese) fa pensare a tutto fuorchè ad un discorso razionale. Che Bassano non sia una piazza sufficientemente importante bisognerebbe spiegarlo anche al Sassuolo, al Cittadella – che di Bassano hanno dimensioni inferiori – oppure all’Empoli, al Pordenone, al Siena, al Cuneo, ecc, ecc. Ci rendiamo conto, sono tutte chiacchiere al vento. La speranza, non scontata, è che in tempi strettissimi il Bassano Calcio possa ripartire, in categorie inferiori ma con la propria identità e i propri colori.

Le proprietà passano, l'identità resta.

Tempistica pessima. I playoff sono il momento più emozionante del campionato, il Bassano è in piena corsa, c’è la possibilità di scrivere pagine indelebili di storia perché la squadra c’è. Ma ora? Ora che il sogno si è infranto che si fa? Da che parte spingeranno più forte i sentimenti? Prevarrà la speranza di vedere il Bassano trionfare a questi livelli, magari per l’ultima volta in tempi ragionevolmente brevi, o il desiderio di veder la squadra eliminata per non consegnare al Vicenza addirittura la serie B? (www.trivenetogoal.it/2018/05/13/bassano-rosso-in-visita-alla-squadra-portatemi-in-b-cosi-poi-giocheremo-al-menti-davanti-a-diecimila-persone/47669/)

Brutto epilogo. Finisce dunque l’era Diesel ai piedi del Grappa. Almeno nel 2012/13 ci fu un anno di preavviso, un anno che poi si rivelò fantastico spingendo la famiglia Rosso a rimanere al volante. Adesso, invece, da un giorno all’altro chiuderanno baracca e burattini. Sarebbe bello conoscere il pensiero degli altri numerosi soci, sarebbe il caso che Rosso lasciasse Bassano ma senza portare via il malloppo ossia senza cancellare la nostra storia e lasciandoci una squadra che rappresenti la nostra, sarebbe stato bello che un imprenditore innovativo come lui fosse riuscito a far arrivare la sua creatura almeno alla serie B. Sarebbero belle tante cose, forse troppe.

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