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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Un episodio beffardo consegna al Vicenza il Derby. Grandi inoperoso per tutti i 95’ deve arrendersi di fronte al rigore di Ferrari, per fallo di Bizzotto, al 33’ della ripresa.

Pubblicato il 09-12-2017
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BASSANO – VICENZA 0 - 1

Bassano Virtus (4-3-2-1): Grandi sv; Andreoni 6, Pasini 6,5, Bizzotto 5, Karkalis 6,5; Bianchi 6 (st 36’ Proia sv), Botta 6,5, Salvi 6; Venitucci 6, Minesso 5,5 (st 43’ Tronco sv); Diop 6 (st 18’ Fabbro sv).

A disp. Falcone, Bortot, Bonetto, Stevanin, Zarpellon. All. Colella

Vicenza Calcio (4-3-3): Valentini 6,5; Malomo 6,5, Crescenzi 6, Milesi 5,5x, Giraudo 6; De Giorgio 6 (st 44’ Beruatto sv), Romizi 6, Alimi 6 (st 44’ Salifu sv); Lanini 5,5 (st 36’ Di Molfetta sv), Comi 6 (st 19’ Ferrari 6,5), Giacomelli 5,5 (st 19’ Tassi 6).
A disposizione: Fortuato, Costa, Bianchi, Magri, Bangu, Turi, Giusti. All. Zanini

ARBITRO: Garofalo di Torre del Greco
RETI: st 33’ Ferrari rig (V)
NOTE: -
SPETTATORI: 2500
AMMONITI: Alimi, Venitucci, Bizzotto
ESPULSI:
ANGOLI: 6-3
RECUPERO: pt 1’; st 4’

Bassano del Grappa. Perdere un derby è brutto. Perdere il Derby è drammaticamente brutto. Perderlo senza aver subito un tiro in porta, salvo il rigore, è assurdo. Cosa c’è da dire? Che Colella al debutto individua subito l’undici migliore, che le assenze lo privano di cambi decenti, che la sua squadra si fa preferire, è più pericolosa del Vicenza ma dire pericolosa è forse un’esagerazione. Se non trova il gol con il tiro da fuori il Bassano non segna, le mezzali non entrano mai in area di rigore dove si muove in solitaria Diop. Se poi da fuori, inspiegabilmente, non calcia mai allora è impossibile segnare. Finché rimane in campo l’attaccante senegalese c’è almeno un punto di riferimento che fa la sponda mentre l’ingresso di Fabbro, coinciso con il momento meno positivo dei giallorossi, toglie anche quest’unica minima opportunità. Se poi Bizzotto, fin lì il migliore dei suoi, incappa in una trattenuta su Ferrari in area che non lascia dubbi all’arbitro, allora non rimane che arrendersi. La nota negativa è la mancata reazione. Il BV quando viene colpito scoppia.

Effetto Derby&effetto Colella. L’atmosfera è magica, neanche il venticello gelido che scende dalla Valsugana riesce a raffreddare l’entusiasmo che si respira al Mercante. È tutto così bello che non si può rimanere insensibili. E le due squadre, come per magia, sembrano ridestarsi. Nei giallorossi ci sono giocatori che fino ad una settimana fa brancolavano sul prato come anziani in una stanza buia che nella serata del Derby si destano in maniera stupefacente. Venitucci e Diop in particolare. Pure il Vicenza è reattivo anche se con il passare dei minuti mette tutte le energie di cui dispone per coprire gli spazi e bloccare le avanzate bassanesi. Diop e Venitucci, come detto si muovono bene e gestiscono pure non male la sfera ma i tanti traversoni in area non trovano terreno fertile perché 1) Diop non è uno specialista del colpo di testa 2) perché i giallorossi che si inseriscono in area sono dai pochi al nessuno. L’alternativa principe sarebbe il tiro da fuori ma nel corso della prima partita è una soluzione troppo poco frequentata. In ogni caso lo spirito dei giallorossi è ben diverso dalle ultime (penose) uscite.

L’episodio. La partita a dispetto del momento dei due avversari è piacevole, i ritmi sono alti,c’è convinzione ma non cattiveria. La formazione berica rientra in campo dopo l’intervallo con più sicurezza nei propri mezzi. Il BV commette l’errore di arretrare il proprio baricentro ma è pur vero che può essere fisiologico nell’arco dei 90’ lasciare per un periodo campo all’avversario. Poi c’è da dire una grande verità: Colella in panchina non ha nessuno con cui dare spessore alla squadra. Un Laurenti, un Grandolfo avrebbero dato altre alternative al tecnico di San Donà. Zanini invece può concedersi il lusso di cambiare. E lo fa bene. Fuori Giacomelli con De Giorgio riportato ne suo ruolo, dentro Ferrari per Comi mentre l’ingresso di Fabbro per Diop è deleterio perché priva la squadra di un punto di riferimento offensivo. Al 32’ l’episodio che decide la partita.

Sala stampa. Volti scuri in sala stampa. Volti scuri e non può essere altrimenti. Stefano Botta ha un’espressione che è tutto un programma: “Dispiace perché in un momento così bisognava accontentarsi di un punto, le cose non cambiano dall’oggi al domani. Un punto poteva darci qualche certezza in più. Però oggettivamente bisogna dire che è un periodo che siamo condannati al primo episodio (è il terzo rigore del cappero regalato dal BV agli avversari, prima di oggi a Padova e col Mestre ndr). Contro il Vicenza non abbiamo mai rischiato. Di sicuro bisogna aumentare intensità e ritmo, il tempo c’è dobbiamo renderci conto che non possiamo più rimandare. La pausa? Sinceramente preferirei giocare subito però è anche vero che adesso abbiamo bisogno di lavorare”.
Giovanni Colella confida di avere un diavolo per capello ma riesce a mascherarlo con la consueta dose di autoironia. In fin dei conti i progressi rispetto alle ultime partite ci sono stati, ci sono limiti ed errori ma si è pur sempre perso per un rigore del cavolo. Il mister invece non va a guardare i progressi ma si concentra su ciò che non va: “Non mi aspettavo molto di più dai ragazzi. Era molto probabile che la gara fosse decisa da un episodio estemporaneo. Sarebbe stato più facile che capitasse a noi visto che noi un po’ in area avversaria ci siamo stati e qualche tiro l’abbiamo effettuato… Il fatto è che per giocare a calcio ci vuole qualcosa in più dei piedi e bisogna metterlo al servizio dei compagni. Reazione mancata? Una squadra che va sotto dovrebbe avere una reazione anche confusionaria. Abbiamo fatto delle cose benino ma non abbiamo mai strappato, questa è una grande verità. Un po’ me l’aspettavo. Il Bassano è una squadra che vale di più però se c’è non riesce a dimostrarlo c’è qualche problema da risolvere. Se una squadra potenzialmente buona non riesce a fare i punti che potrebbe non c’è un solo motivo. Per fare questo lavoro ci vuole una cazzimma particolare. Cose fate benino ne ho viste, se dovessi riguardare la partita al rallentatore sarei contento. In realtà per prevalere sugli avversari bisogna vincere più contrasti, essere più veloci. Per uscirne sicuramente bisogna andare a mille durante la settimana. Ci siamo anche preparati benino ma benino non basta. Infortuni? Sono cose che capitano a tutte le squadre quindi lascerei perdere questa scusa. Una cosa vorrei dirla. Io non sono uno che si gasa tantissimo ma un po’ si. Questa squadra non si gasa mai, nel corso del primo tempo mi avevo l’impressione che potessimo avere un break positivo ma in realtà non si è verificato”.

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