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Qualcosa di straordinario
La risposta del pubblico bassanese lunedì sera contro il Venezia fa riflettere, anche in ottica Bassano Stadium. La media spettatori è passata da 700 a 1300 dal 2012 ad oggi
Pubblicato il 23-03-2017
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Può una squadra che ha illuso e poi abbandonato un’intera città smuovere tanto affetto da parte della sua gente? È possibile che una formazione reduce da cinque sconfitte consecutive, tra cui un 6 a 0, ottenga un sold out che spesso non è stato raggiunto neanche in momenti decisamente migliori? Che sia vero che una compagine dalla tradizione sportiva ancora comunque limitata richiami tanta gente allo stadio da costringere il servizio di biglietteria, a tagliandi esauriti, a lasciar fuori dallo stadio più di un centinaio di persone? Tutto questo può capitare nonostante una diretta in chiaro su Rai Sport? La risposta è clamorosamente si. Al di là del risultato maturato sfortunatamente al 94’, dopo un secondo tempo vissuto stabilmente nella trequarti-campo lagunare, il derby di lunedì sera tra Bassano e Venezia dalla prospettiva degli spalti è stato un trionfo. Qualcosa che ha riempito il cuore del tifo giallorosso, esserci allo stadio in un clima di condivisione del genere vale quanto e forse di più del risultato sportivo. L’attaccamento dimostrato nei momenti difficili vale molto molto di più. Evidentemente alle spalle c’è stata una politica marketing assolutamente vincente, nulla avviene per caso, ma la risposta del pubblico bassanese è stata grandiosa. Citazione di merito al Gruppo Grappa, cuore pulsante della tifoseria, e agli sforzi profusi dai singoli e dai Fedelissimi, cervello di un gran numero di operazioni.
Aperta parentesi E’ evidente che un risultato così clamoroso nel bel mezzo dello studio di pre-fattibilità per la progettazione del Bassano Stadium (che non potrà prescindere da un’attenta analisi sulla reperibilità di posteggi, per esempio esistono fior fiore di impianti con parcheggio interrato sotto al rettangolo di gioco), sia un dato di fatto di assoluta rilevanza. Il Bassano Calcio genera interesse, ha un risalto mediatico nazionale e smuove risorse che producono un indotto. Di più, le potenzialità con un eventuale salto di categoria sono ancora tutte da scoprire. Certe opportunità/progettualità di lungo termine, che contribuiscono pure a creare occupazione, vanno analizzate anche alla luce del contesto socio-economico attuale che tutti conosciamo. L’alternativa, peraltro, non è lo status quo perché la normativa dai prossimi anni non permetterà più la coesistenza nello stesso impianto di campo sportivo e velodromo. Chiusa parentesi.
(foto Claudia Casarotto)
El Paso Fanno molto riflettere le parole di Nicola Pasini rilasciate al Giornale di Vicenza: «E’ stato bellissimo vedere la gente applaudirci lunedì sera a fine partita nonostante venissimo da sei ko di fila, io una cosa così non l’avevo mai vista e non so se può capitare da un’altra parte. E ancora più bello è stato entrare in uno stadio dove nonostante il periodaccio si respirava comunque positività, il pubblico si è schierato al nostro fianco alla grande. E li ringrazio». Il difensore si è poi concentrato sulla prossima gara, il derby di domenica sera alle 20:30 all’Euganeo contro il Padova: «E' una squadra forte con giocatori d'esperienza, all'andata disputammo una partita incredibile, ma da lì in poi loro hanno trovato l'equilibrio giusto e hanno cominciato la risalita. In questo momento avremmo bisogno di tutti gli assenti per infortunio, ma pian piano li recupereremo, nel frattempo ci rimbocchiamo tutti le maniche e diamo il massimo.
Dobbiamo comunque guardare il bicchiere mezzo pieno ed essere positivi, mancano ancora otto partite e siamo ancora lì nel gruppo playoff e possiamo ancora scalare posizioni, perché abbiamo tutto per fare bene da qui alla fine».
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