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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Calcio

Una goduria esagerata. Minesso-Fabbro abbattono il Pordenone

Il Soccer Team vince una partita pazzesca! Superata la capolista dei grandi ex grazie a Minesso, ad un eurogol di Fabbro e all'intuizione iniziale di D’Angelo. Mille emozioni, colpi di scena. BV a -1 dalla vetta

Pubblicato il 08-10-2016
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BASSANO-PORDENONE 2-0

Bassano Virtus (4-3-1-2): Bastianoni 7,5; Formiconi 7, Barison 7, Bizzotto 7, Crialese 7; Falzerano 7, Proietti 7, Laurenti 7 (st 26’ Bianchi 6); Minesso 7,5 (st 33’ Rantier 6); Fabbro 7,5, Grandolfo 7 (st 44’ Pasini sv).

Per il Bassano una partita che definire incredibile è riduttivo. Serata indimenticabile

A disp. Piras, Cenetti, Maistrello, Candido, Tronco, Cavagna, Soprano, Bortot, Lancini. All. D’Angelo

Pordenone (4-3-3): Tomei 6,5; Semenzato 6, Stefani 5,5, Ingegneri 5,5, De Agostini 6,5; Misuraca 6,5, Burrai 6,5, Suciu 6 (st 26’ Cattaneo 6); Martignago 6 (st 20’ Pietribiasi 7), Arma 6,5, Berrettoni 6,5;.
A disp. Pellegrini, Azzi, D’Arsiè, Marchi, Parodi, Broh, Paffini, Gerbaudo. All. Tedino.

ARBITRO: Mancini di Fermo
RETI: st 4’ Minesso (BV), st 40’ Fabbro (BV)
NOTE: -
SPETTATORI: 1500 di cui 150 ospiti
AMMONITI: De Agostini, Minesso, Stefani, Ingegneri, Falzerano, Pietribiasi
ESPULSI:
ANGOLI: 3-6
RECUPERO: pt 1’; st 5’

Bassano del Grappa. Una vittoria da perdere la testa, da non dormirci la notte. Una serata che accende di passione il pubblico bassanese, un paio di gialli da VAR soprattutto un gol annullato a Pietribiasi e dei cartellini rossi non arrivati. C’è di tutto nella vittoria sul Pordenone, una sfida tra amici che è degenerata in uno scontro tra acerrimi rivali e che alla fine ha visto trionfare i portacolori della città del Grappa. Propria nella serata dedicata alla raccolta fondi per la Sammy Basso con tanto di coro finale a lui dedicato. Bisognerebbe scrivere delle ore della vittoria che proietta i giallorossi nelle zone più nobili della classifica. E’ difficile ma proviamo a fare sintesi. Partiamo dal coraggio di D’Angelo nello schierare cinque giocatori offensivi in un modulo mai provato, il 4-3-1-2 quello del rombo a centrocampo, mossa tattica che ha sorpreso non poco l’undici di Tedino; il Bassano alla vigilia ha tutto da perdere - un’eventuale sconfitta avrebbe fatto scappare a +7 i ramarri – eppure il nervosismo è stato quasi tutto neroverde; un gol magnifico di Fabbro («il più bello della mia carriera») e la tassa Minesso («un giocatore straordinario» dirà in seguito D’Angelo); le parate di Bastianoni; una fase difensiva sempre più arcigna e solida nonostante due mezzali iperoffensive come Falzerano e Laurenti; due o tre giocate di Grandolfo da categoria superiore; tantissimi tiri da fuori area, spesso pericolosi.

Da ricordare. Ci vorrebbero dieci pagine di giornale per esaltare una partita che ha tutto per essere uno spartiacque della stagione. Non che finora i giallorossi siano andati male ma è evidente che ad una squadra ricostruita certe imprese danno tanto, tantissimo. Anche perché stiamo parlando di un successo meritato: i padroni di casa tirano più e meglio, sono più pericolosi e non concedono niente per 70-75 minuti. Poi entra il Condor Pietribiasi e dà la scossa al Pordenone, come spesso ha fatto in giallorosso, e gli ultimi dieci minuti sono di sofferenza, compreso un gol annullato per fuorigioco dubbio se non inesistente a tre minuti dal termine, subito dopo il 2 a 0 firmato Fabbro. Li si poteva fare di più, orchestrando meglio le ripartenze per non farsi schiacciare come un hamburger. Però dai, ci sta subire un Pordenone che ha tutto per essere protagonista fino in fondo lanciato all’arma bianca. Sorvoliamo su certi episodi di nervosismo che hanno macchiato un po’ il confronto, nati da decisioni della terna non condivise e poi degenerate come una spinta di Martignago ad un raccattapalle. Ricordiamo solo come Pietribiasi dopo essersi visto il gol ingiustamente annullato abbia scagliato la palla addosso al guardalinee mancandolo, ma solo perché più ripensiamo a quella scena e più ci viene da ridere!

Due big. Il derby nordestino entra subito nel vivo ma è una gara che vive di fiammate. Il Bassano si rivela più pericolo perché, conti alla mano, si presenta più volte e più pericolosamente al tiro. Gli ospiti si fanno invece preferire nel fraseggio al limite dell’area, con scambi stretti interrotti tempestivamente ma non in scioltezza dalla linea difensiva comandata da capitan Bizzotto. Il primo tassello della vittoria viene posato qui grazie ad un lavoro sensazionale in chiusura anche di Formiconi e Crialese, non proprio due difensori duri e puri. Il ritmo di gara non è elevatissimo: i ramarri perso il pallone rientrano tutti sotto la linea della palla per fare densità in mezzo al campo, rallentare il gioco bassanese e chiudere le linee di passaggio giallorosse. La cosa strana, se vogliamo, è che il punto di forza del 4-3-1-2 non è certo lo sfondamento sulle corsie laterali. Ed invece nel corso del primo tempo i padroni di casa sfondano molto spesso i lati della difesa pordenonese perché Falzerano si allarga, Laurenti pure e da dietro arrivano puntuali le locomotive Formiconi e Crialese, quest’ultimo alla miglior performance in giallorosso. L’azione più bella la marchia Grandolfo. Il centravanti raccoglie la sfera in area, manda fuori causa Ingegneri e si gira sparando a fil di palo! Bisogna aspettare la ripresa per esultare. Merito di Minesso, non ricordiamo se il BV abbia mai avuto un giocatore dotato di un tiro così potente e preciso, che dal limite spara ad incrociare laddove Tomei non può arrivare. Il Pordenone ci impiega un po’ a riorganizzarsi perché il BV non dà campo, è dinamico, i giocatori si aiutano l’uno con l’altro. Con il passare dei minuti però, perso per perso, gli ospiti si fanno più martellanti, soprattutto dopo l’ingresso di un indiavolato Pietribiasi dopo venti minuti. Bastianoni deve subito compiere una gran parata mentre la gara diventa sempre più nervoso. D’Angelo manda in campo Bianchi per Laurenti, poi Rantier per Minesso. Grandolfo manda in porta Fabbro con una giocata sensazionale ma il classe ’96 spreca tutto. I giallorossi soffrono e stringono i denti almeno fino al 40’. Falzerano rallenta una ripartenza salvo dare la sferzata finale negli ultimi metri. Il cross è lungo, Fabbro lo tiene in campo con una magia, poi s’accentra e lascia partire un tiro meraviglioso, un gol che spezza la ricerca ospite del pareggio, un gol che fa alzare in piedi tutta la tribuna sud dello stadio Mercante. Il boato si propaga incontenibile, la standing ovation da brividi. Le emozioni non finiscono qui, il Pordenone s’infuria per un fuorigioco inesistente, entra Pasini, e i cinque minuti di recupero non passano mai. Alla fine c’è la corsa della squadra sotto lo spicchio che ha cantato e sventolato bandiere per tutta la partita e, subito dopo, ci sono urla e cori di gioia che fanno tremare i muri dello spogliatoio. Chissà che ricordi saranno passati per la testa a chi, nello spogliatoio accanto, per anni è stato attore protagonisti di quei festeggiamenti...

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