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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
“Non volevo offendere nessuno”
Elia Pavesi: “Con quel gesto ho espresso il mio disappunto nei confronti di chi fa di tutto per non aiutare la mia squadra. Chi mi conosce sa quanto ci tengo a questa maglia”.
Pubblicato il 20-01-2009
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Elia Pavesi e il gesto del silenzio. Potrebbe passare per il titolo di un film invece è semplicemente quello che è avvenuto al ventiseiesimo minuto della ripresa di Bassano Virtus - Sangiustese. Gesto di disapprovazione, niente di particolare o grave rispetto ai molteplici brutti episodi che si vedono talvolta anche in campi di categorie superiori. Eppure significativo perché venuto dal capitano della squadra, da un giocatore ed un uomo onesto nei giudizi, posato e mai sopra le righe. È lui stesso a spiegare l’accaduto: -“Al mio gol non ce l’ho fatta a trattenermi e ho fatto segno di stare zitti a quelle poche persone che martellano incessantemente ad ogni partita, pronti a criticare ogni minimo errore. È stato un gesto in difesa dei miei compagni di squadra. In pratica ho manifestato, in maniera poco ortodossa, il mio disappunto a quella parte di tribuna, che invece di appoggiarci e darci una mano, ci rende la situazione ancora più difficile”. Continua il difensore mantovano: -“ Ci tengo a sottolineare che il mio gesto oltre che istintivo è stato selettivo. Era rivolto cioè ai pochi pseudo tifosi che godono dei nostri errori e ci aggrediscono verbalmente ogni qualvolta ne hanno la possibilità. Il mio è stato un modo per far capire quanto difficile sia giocare in un ambiente ostile quando già sei in difficoltà”. La situazione per il Bassano è infatti difficile e si fatica a vedere una via d’uscita: -“Siamo consapevoli che la squadra non si stia esprimendo al suo livello e di questo siamo profondamente dispiaciuti. Quando andiamo in campo cerchiamo sempre di dare il massimo anche se ora, purtroppo, non basta”. Torna poi sul personale Elia Pavesi: -“ Per me finisce qui, si è trattato di un gesto istintivo e provocatorio ma niente di più. Le persone che mi conoscono bene sanno quanto io ci tenga a questa maglia e quanto impegno ci metto per continuare ad indossarla con al braccio la fascia di capitano”.
A far da portavoce al pubblico bassanese ci pensa Gianantonio Bertoncello, uno che per passione giallorossa non è secondo a nessuno: -“Elia poteva sicuramente evitare di uscire con quel gesto, non se ne sentiva il bisogno. Non è giustificabile ma lo ritengo comprensibile. È un ragazzo che da cinque anni veste la maglia giallorossa, e in tutto questo lasso di tempo si è sempre distinto per il suo attaccamento alla maglia e a certi valori, tanto da meritare di portare la fascia di capitano”. Continua la sua disamina il leader dei “Fedelissimi”: - “Non è stata una reazione che t’aspetti da un ragazzo intelligente come lui. Vorrei però spiegare che il tutto nasce dal comportamento antisportivo di un ristrettissimo numero di persone inqualificabili che riescono a trasmettere un clima negativo all’interno dello stadio con i loro interventi fuori luogo”. Conclude Bertoncello: -“ Pavesi ha manifestato la sua voglia di reagire per superare con carattere questo momento grigio. Certo, forse era meglio se sceglieva un modo diverso per esprimerlo…”.
Elia Pavesi
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