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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
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Bassano, buona la prima!
Debutto con il botto per la truppa di D’Angelo. BV sotto causa un infortunio difensivo poi padrone del campo. Gran gol di Maistrello. Ai rigori segnano tutti, Bastianoni neutralizza un rigore. Vittoria per Stevanin
Pubblicato il 31-07-2016
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BASSANO-FIDELIS ANDRIA 1-1 (6-4 dcr)
Bassano Virtus (4-4-2): Bastianoni 6; Formiconi 7, Barison 6,5, Bizzotto 6,5, Crialese 6,5; Falzerano 6, Cenetti 6 (3’ st Laurenti 6,5), Cavagna 6,5, Minesso 6 (18’ st Candido 6,5); Rantier 6,5, Maistrello 7 (42’ st Fabbro 6,5).
Candido ha appena trasformato l'ultimo rigore: incomincia la festa!
A disp. Piras, Pasini, Tronco, Soprano, Bortot, Sciancalepore. All. D’Angelo
SS Fidelis Andria 1928 (4-2-3-1): Cilli 6,5; Tartaglia 6,5, Allegrini 6, Aya 6,5, Colella 6; Onescu 5,5, Matera 6, Piccinni 6,5, Volpicelli 6 (36’ pt Berardino 6); Mancino 6 (4’ st Starita 5,5); Cianci 5,5.
A disp. Pop, Valotti, Stendardo, Masiero, Curcio, Grandolfo, Bollino. All. Favarin.
ARBITRO: Zingarelli di Siena
RETI: 28’ Piccinni (FA), 24’ st Maistrello (BV)
NOTE: -
SPETTATORI: 600
AMMONITI: Matera, Rantier, Piccinni, Cenetti, Onescu, Misesso, Aya, Bizzotto
ESPULSI: -
ANGOLI: 8-2
RECUPERO: pt 3’; st 3’
Bassano del Grappa. Davanti allo sguardo interessato di José Altafini, i giallorossi di D’Angelo superano la Fidelis Andria e accedono al prossimo turno della Tim Cup dove sfideranno al Partenio l’Avellino. Una vittoria di cuore e testa, una vittoria dedicata allo sfortunato Filippo Stevanin, una vittoria che è un ottimo viatico per la formazione di un gruppo solido e coeso. Bisogna arrivare ai calci di rigore per meritare il passaggio del turno ma il motivo è una Fidelis Andria che si trova casualmente in vantaggio e che difende con tutti i suoi effettivi.
Nuove scelte. Il nuovo corso nato sotto l’egida di Luca D’angelo è impostato su un 4-4-2 che più classico non si può ma non per questo meno divertente o efficace. Un ala mancina a sinistra (Minesso), una destra sull’out opposto (Falzerano), una seconda punta mobile (Rantier) e un centravanti di sfondamento (Maistrello). Dietro due terzini di spinta. L’avvio della Fidelis è bello tosto e sorprende un po’ i padroni di casa. D’altronde è inevitabile: queste prime uscite devono essere utilizzate per permettere ai giocatori di conoscersi, di iniziare a parlare la stessa lingua. Certo la presenza di Rantier è determinante sia per la qualità che per la personalità. A far da contraltare l’assenza di Proietti (squalificato) ma con l’andare dei minuti Cavagna dimostra di avere la personalità e il piede che servono per far girare una squadra. L’embrione giallorosso è comunque estremamente interessante, piacciono soprattutto gli scambi di prima intenzione tra Maistrello e Rantier e da questi a cercare, eventualmente, gli esterni. Ecco cosa intendeva D’Angelo alla vigilia quando si augurava di vedere i primi segni del gioco offensivo da lui impostato in queste primissime settimane d’allenamento. Così, dopo i primi minuti necessari a prendere le misure, sono i padroni di casa a condurre le danze. Non basta però ad evitare uno dei gol più cretini della storia del Mercante: un cross molle di Piccinni viene battezzato fuori da Bastianoni il quale, invece, un secondo più tardi deve mestamente raccogliere il pallone insaccatosi nella rete. Portiere che pochi minuti prima aveva sventato con un gran riflesso un pallone rimpallato a casaccio e pericolosamente indirizzato sotto l’incrocio. Corre il 28’, la reazione virtussina è più nelle intenzioni che nella realtà, le gambe non girano al top – sarebbe peggio il contrario – e quindi mancano quella lucidità e brillantezza che servono per scardinare un’Andria rintanata nel suo bunker. A rendere più incandescente la situazione c’è un atteggiamento francamente deprecabile da parte dei pugliesi: ok, ci sta un agonismo anche esasperato perché la mentalità va forgiata da subito; quello che è inconcepibile è il continuo tentativo di simulazione, di perdere tempo, di cercare di irretire l’avversario. No questo è inaccettabile perché sporca i valori che deve – non dovrebbe – deve ribadiamo, trasmettere questo sport così coinvolgente e appassionante. Per fortuna si tratta solo di una parentesi in chiusura di prima frazione.
Avanti la torre. La ripresa si apre con un infortunio a Cenetti, D’Angelo in panchina non ha centrocampisti centrali (Xamin è ancora in prova) e lancia il tuttofare Laurenti. Il Soccer Team punta sul cuore ma è l’ingresso di Candido, fuori Minesso, Rantier a sinistra, a creare scompiglio nella retroguardia andriese. Il momento tanto atteso arriva al 24’. Una bella combinazione porta Maistrello ad aprire sulla sinistra, dopo aver difeso meravigliosamente palla, e andare a chiudere in gol l’immediato cross di Rantier. Un gol di testa, solo una delle innumerevoli capacità che possiede il centravanti giallorosso per segnare. Anche l’esultanza che segue è capace di toccare le corde del cuore anche dei meno sensibili: M9 mostra la maglia numero 6 di Pippo Stevanin, presente in tribuna, vittima di un crociato saltato e una prossima operazione che gli costerà almeno sei mesi di stop. Per il bassanesissimo Steva è una mazzata proprio nell’attesa annata della sua definitiva consacrazione. L’affetto dei compagni e della gente è balsamo per lo sfortunato terzino.
Detto di Candido che indovina un tiro superbo da distanza assiderale, il portiere ospite si salva in corner, a fare la partita continua ad essere solo il Bassano. Tocca a Fabbro rilevare un esausto Maistrello al tramonto della ripresa, quando i supplementari sono un’eventualità sempre più concreta e che puntualmente si realizza.
Supplementari. Le squadre soffrono terribilmente una condizione atletica tutta in divenire ma l’Andria affronta i tempi supplementari come un condannato a cui è concessa improvvisa grazia, quindi trovando dentro di sé energie che sembravano non esserci più. La contesa è più equilibrata, Fabbro segna ma viene giudicato in fuorigioco, Bizzotto rischia qualcosa, la sabbia nella clessidra scorre. Ancora Fabbro illude il Mercante con un destro in anticipo che si stampa sulla traversa (5’ sts). Non restano che i calci di rigore. I giallorossi segnano tutti (Cavagna, Rantier , Laurenti, Fabbro, Candido), Bastianoni ipnotizza Cenci. Al Mercante è festa grande!
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