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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
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La politica dei piccoli passi
Il Bassano zitto zitto, perdendo meno di tutti e a fari spenti continua a mantenersi in scia alle favorite e a debita distanza dalle inseguitrici. Il cammino è ancora lungo
Pubblicato il 22-02-2016
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Guardando i risultati che si verificano settimana dopo settimana bisogna ammettere che chi ci capisce qualcosa è bravo. Per indovinare un pronostico, riguardante la stragrande maggioranza delle partite del girone A, bisogna essere dotati di poteri sovrannaturali. Guardate la Cremonese rinata dopo l’allontanamento di Pea e un mercato invernale sontuoso salvo incappare in due sconfitte consecutive contro Feralpi e Pordenone. Hanno, per ora, smarrito la strada della possibile rimonta anche Reggina e Padova, battute rispettivamente da Renate e Cittadella mentre il solo Pavia riesce a tenere il passo, in attesa del posticipo tra Feralpi e SudTirol. Per non parlare del rallentamento dell’Alessandria capace di fare un punto in meno del Soccer Team da gennaio in avanti e ben dieci in meno della capolista. In definitiva solo i nostri cugini granata e il Pordenone continuano a vivere un 2016 pazzesco fatto di sole vittorie. E il Bassano? I giallorossi sono lì e fanno bene a guardare esclusivamente in casa propria, senza fare tabelle di marcia ma concentrando ogni goccia di energia nel corroborare il nuovo percorso tecnico-tattico, affinare i meccanismi e lavorare sulla convinzione. In sostanza concentrarsi totalmente nell’inseguire sempre e comunque una grande prestazione.
Nel post partita del match vittorioso contro la Giana, Sottili ha rimarcato una volta di più l’assoluta importanza che potranno avere i nuovi acquisti (tra cui fra un po’ si annovererà anche Maistrello) nel finale di stagione. Il tecnico si è soffermato sia su Piscitella che su Laurenti: «Sia Giammario che Gianluca, per motivi diversi, stanno raggiungendo la giusta condizione per darci una grossa mano. La classifica inizieremo a guardarla a fine marzo quando sarà necessario assestare lo sprint decisivo. E arrivare in quel periodo con giocatori forti e freschi, sia fisicamente che mentalmente, può fare assolutamente la differenza.
Il tecnico si è soffermato anche su Candido, giocatore che deve essere messo per forza al centro del progetto tecnico come più volte abbiamo rimarcato: «Roberto ha patito il fatto di non potersi allenare con grande intensità con continuità per lunghi mesi. Adesso sta bene e l’ho schierato lì sulla sinistra, lì prima non era possibile perché ci giocava Iocolano che attualmente gli è superiore. Ci sono tanti tasselli che stiamo cercando di mettere a posto».
Gestione del Gruppo. Non a caso con la g maiuscola. Il segreto principe, non il solo evidentemente, delle soddisfazioni in salsa bassanese dell’ultimo triennio stanno racchiuse in uno spogliatoio unito e che rema tutto dalla stessa parte. Il tecnico giallorosso lascia la parola al campo d’allenamento «chi non si sbatte al 110% si fa fuori da solo dalle rotazioni» mentre è tenuto in grossa considerazione che ci mette l’anima anche se finora ha trovato meno spazio. È il caso di Giacomo Cenetti, uno che a risparmiarsi non ci pensa nemmeno. Contro la Giana c’è stata poi la possibilità di far debuttare sia Gargiulo che Laurenti e Sottili non si è fatto scappare l’occasione di dimostrare il proprio apprezzamento con i fatti e non solo a parole.
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