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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Che confusione, sarà perché ti amo! Addio Iocolano
La cessione del capitano all’Alessandria è stata un pugno alla bocca dello stomaco ma il giocatore andava in scadenza e i grigi hanno firmato un assegno robusto. Il Bassano perde la classe immensa di Ioco però può ricostruirsi
Pubblicato il 25-01-2016
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Per alcuni minuti dopo la notizia si è faticato a respirare regolarmente, gli occhi stralunati guardavano oggetti e persone familiari senza riconoscerli, il cuore ha avuto alcuni passaggi a vuoto. Sembra di descrivere le sensazioni di una persona appena lasciata dal proprio amore ma, accidenti, è andata proprio così per centinaia di tifosi giallorossi. E il bello è che lo sgomento ha rovinato sabato sera e domenica non solo ai duri e puri che al Mercante non mancano nemmeno con dieci gradi sotto lo zero ma a tutta la città calcistica.
Il capitano se ne va, ed è una botta tremenda; direzione Alessandria, concorrente diretta, ed è un’altra botta tremenda; la squadra perde il suo trascinatore tecnico, il suo capocannoniere, il suo rigorista principe, l’uomo dalle giocate impossibili e sovente decisive, il suo orchestratore della manovra offensiva, con questa siamo già arrivati a tre mazzate. Significativi alcuni messaggi che sono girati tra social e whatsapp: «Non mi sentivo così male per un calciatore da quando l’Inter ha venduto Ronaldo al Real Madrid» (da notare che chi si è così espresso allora aveva 12 anni, oggi ne ha 26), oppure: «Se Ioco segna al Milan mi metto a piangere (il riferimento è alla gara di coppa ItaliaTim nella quale probabilmente debutterà in grigio ndr)». Si fa presto a dire che è «solo calcio», anche nel soffrire si capisce come questo sport non possa essere considerato solo business perché è troppo legato ai sentimenti che riesce a smuovere. Dopodiché nessuno s’illuda, le bandiere non esistono più, chi ci mette i soldi deve spenderli come meglio crede. E, in ogni caso, il Bassano non è un sodalizio di sprovveduti, nel tempo la società è maturata e consolidata anche nelle scelte da compiere o meno e nella valutazione tra pro e contro dell’operazione hanno evidentemente prevalso i primi. Quello che rimane è un sentimento troppo forte tra il popolo giallorosso e quello che, partendo dal basso, bassissimo, è cresciuto fino a diventare un capitano dall’energia sfolgorante. Curioso il paragone con Berrettoni: come l’ex laziale anche Ioco è maturato tardi (24 anni), è diventato centro di gravità della squadra giallorossa, ha indossato la fascia di capitano del Soccer Team. Nel 2009, però, Berrettoni si svincolò a parametro zero e nel tempo aveva già firmato ingaggi sostanziosi e calcato palcoscenici zeppi di stelle. Iocolano, invece, ha appena iniziato il suo percorso verso l’alto, purtroppo per ora non in serie B come tutti ci auguravamo e gli auguravamo. La sua storia d’amore lunga sette anni con il Bassano è giunta al termine quando il Venezia, il Monza, il Como si sono messe di traverso (due squadre fallite e una che adesso occupa stabilmente l’ultima posizione in B, dannazione a loro). Allora nessuno lo sapeva, in estate gli occhi dolci che gli stati erano rivolti dalla categoria superiore non sono sfociati in qualcosa di più (ci domandiamo: ma in serie B che direttori sportivi ci sono? Possibile che nessuno abbia voluto investire su un giocatore del genere?). Iocolano la testa non l’ha comunque persa, è rimasto elemento trascinatore ma a giugno 2016 le strade si sarebbero comunque separate, nonostante l’importante proposta di rinnovo che gli è stata sottoposta dal dg Seeber. In pratica il Soccer Team introita adesso i quattrini che avrebbe incassato dalla cessione del capitano nel corso della scorsa estate con la differenza che ha avuto a disposizione per sei mesi uno dei giocatori nettamente più forti della categoria, un giocatore inserito perfettamente nei meccanismi di gioco e che ha permesso a Sottili di non ripartire proprio da zero per quanto riguarda il reparto avanzato.
Iocolano lascia BdG dopo aver siglato 25 gol in 122 partite, di cui 24 nelle ultime due stagioni e mezza
Non piangere sul latte versato. Anche e soprattutto perché le vie del calcio(mercato) sono infinite. Chi si azzarda a dire che non cambia nulla dopo questa cessione lo fa a suo rischio e pericolo. Un altro come Iocolano in giro non c’è e se c’era lo avrebbe comprato l’Alessandria. I giallorossi nell’immediato perdono in competitività eppure c’è tutto un girone di ritorno per ricostruirsi e magari acciuffare i playoff in sordina. Ebbene si, la Dolorosa Cessione ha il merito di spegnere i riflettori sulla squadra di Sottili e a fari spenti, calcisticamente parlando, si procede meglio. In formazione giocatori di talento e enormi margini di crescita ci sono (vedi Candido che dovrà avere la forza di mettersi al centro del progetto tecnico giallorosso), un cambio di modulo come il passaggio al 4-3-3 potrebbe essere un’altra opzione vincente in attesa del recupero, numerico e qualitativo, di esterni di centrocampo (Fella è in partenza, su Piscitella ci sono dei punti interrogativi fisici). Nel frattempo si attendono buone nuove dal mercato – in gennaio è molto più complicato – da dove dovrebbe arrivare il bomber Momenté in prestito dal Mantova. Quando Berrettoni appese la prima volta la maglia numero 10 del Bassano al chiodo, a raccoglierla fu un certo La Grotteria… Chissà.
Simone Iocolano 7,5. Questo è il commento al paggellone che era in attesa di essere pubblicato assieme a quello dei compagni dell'attacco. Quando l'abbiamo scritto non immaginavano sarebbe servito per un commiato. Buona fortuna Simone.
Il trascinatore. Mai capitano migliore di Ioco si poteva sperare di avere per classe pura, attaccamento alla maglia, dedizione alla causa, esempio per i compagni. Il fantasista torinese è oggi l'essenza del Bassano, contende a Berrettoni la palma del giocatore più forte mai avuto ai piedi del Grappa. Lui è la reincarnazione vivente della favola del brutto anatroccolo: da ragazzotto un pò spaesato a stella tra le più brillanti del firmamento calcistico della terza serie. Qualche battuta a vuoto a causa di noie fisiche poi di nuovo ad arare brutalmente e con dolcezza la fascia, gol da antologia, leader tecnico. Destinato a spiccare il salto, chissà che non raggiunga la serie A.
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