Marco PoloMarco Polo
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Davì risponde alla Bestia Nera. Buon punto, qualche rimpianto

Davì al 90’ riacciuffa una partita condizionata dal gol immediato e dove il Bassano ha mostrato i suoi classici pregi e i suoi classici difetti. Punto prezioso perché ormai insperato ma risultato stretto.

Pubblicato il 17-01-2016
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CREMONESE – BASSANO 1-1

US Cremonese Calcio (3-4-3): Ravaglia 6,5; Gambaretti 7, Briganti 6, Russo 6,5; Formiconi 6, Rosso 6, Pesce 6,5 (34’ st Perpetuini 5), Bianco 5,5; Maiorino 5 (44’ st Crialese sv), Brighenti 6,5, Suciu 6.

Il Bassano va a raccogliere gli applausi dei suoi tifosi dopo il triplice fischio (foto Giorgio Zen)

A disp.: Galli, Zullo, Guglielmotti, Ferrara, Bianchi, Magnaghi . All. Pea

Bassano Virtus (4-2-3-1): Rossi sv; Toninelli 5,5, Barison 6, Bizzotto 6,5, Stevanin 6; Misuraca 7, Proietti 6,5; Falzerano 6,5, Candido 6- (22’ st Voltan 6,5), Iocolano 6 (32’ st Davì 6,5); Fabbro 6- (15’ st Pietribiasi 6,5).
A disp.: Costa, Bortot, Martinelli, Semenzato, Cenetti, Fella. All.: Sottili


ARBITRO: Di Martino di Teramo
RETI: 5’ pt Brighenti (C), 45’ st Davì (BV)
NOTE: -
SPETTATORI: 2300
AMMONITI: Russo, Bizzotto, Barison, Gambaretti
ESPULSI:
ANGOLI: 1-7
RECUPERO: pt 0’; st 0’

Cremona. Non basta. Non basta giocare bene se non si arriva a tirare. Non basta giocare bene se non si cambia ritmo. È paradossale scrivere certe cose di una formazione che occupa così bene il campo, che ha il 70% di possesso palla allo Zini di Cremona, che dispone di trame di gioco così piacevoli, che è seconda in classifica in coabitazione con la favorita Alessandria. Se Guido Davì al 90’ non togliesse le castagne dal fuoco, evitando al Soccer Team una sconfitta da lastricare d’improperi ogni km che separa Cremona dalla città del Grappa, avremmo scritto queste righe e decidiamo di pubblicarle lo stesso nonostante il pareggio finale. Diciamo di più, se la gara fosse durata anche solo altri cinque minuti il Bassano avrebbe fatto bottino pieno. Ci mettiamo sopra 100 euro. Ma allora si può essere fino in fondo soddisfatti? È un bel conflitto interiore da sciogliere. Eh già perché non possiamo levarci dagli occhi la sofferenza, il predominio non concretizzato, il continuare a girarci intorno senza andare al sodo. Stavolta c’è l’attenuante del gol avversario venuto subito e della bravura grigiorossa nello sfruttare il vantaggio tattico. Però non può tutto risolversi sulla mancanza di un animale da area di rigore, come scriviamo più sotto. Non si possono contare in una partita del genere solo un paio di conclusioni da fuori. Lo afferma anche Sottili, tecnico che ha il merito di aver effettuato i cambi vincenti: «Il pareggio è meritatissimo anche se arrivato alla fine, Rossi non ha dovuto fare una parata. Predominio un po’ sterile? Si,perché tiriamo troppo poco, sappiamo che lì dobbiamo migliorare».

Una spruzzata di sfiga. Con ancora i fuochi d’artificio dell’anno scorso negli occhi, Cremonese e Bassano si ritrovano allo Zini e le premesse sono delle più lusinghiere e gradite agli dei del calcio. Fulvio Pea si gioca il tutto per tutto e manda in campo un iperoffensivo 3-4-3 che prevede tutte le stelle grigiorosse contemporaneamente in campo; Stefano Sottili risponde confermando Misuraca con Proietti per dare fosforo alla mediana e dando fiducia a Fabbro come centravanti. E il match mantiene le attese per spettacolarità ed effetti speciali. Nei primissimi minuti il Bassano si spende in una splendida azione che chiama in causa tutto il reparto offensivo, peccato che Iocolano non riesca a dare sufficiente forza ad un colpo di testa che Gambaretti spazza proprio sulla linea. A discolpa del capitano c’è un Ravaglia in uscita a valanga che uno sgradevole effetto d’impatto e dolore deve certamente incutere. La Cremonese è carica come una molla in virtù dai pezzi da novanta reperiti sul mercato, dalla necessità di tornare alla vittoria, dal suo pubblico e si butta in avanti a testa bassa. Il tutto si conclude con un campanile in area giallorossa, Toninelli gigioneggia e si fa bruciare dall’Innominato, la Bestia Nera che puntualmente buca la porta giallorossa. Cremona 1, Bassano del Grappa 0.

Da due squadre che giocano a solo una. Il gol fa sbandare un pochetto i giallorossi, Barison rischia addirittura il rosso intervenendo in modo dubbio su Brighenti lanciato a rete. Eppoi? Eppoi è la solita Cremonese che si rintana, fa giocare l’avversario e lo irretisce con un muro costruito al limite della propria area. Il Bassano palleggia bene, anche meglio del solito, subisce una marea di falli tattici, entra anche in area avversaria ma, dannazione, non riesce quasi mai ad andare al tiro. In un contesto del genere siamo costretti a dar ragione a chi sostiene che a questa squadra servirebbe un Godeas, alias un centravanti vecchio stampo. Ma probabilmente qualsiasi squadra che affronta un team chiuso in un bunker necessiterebbe di un attaccante così, quindi a cambiare deve essere il palleggio troppo raffinato dei giallorossi. Quello del Bassano sembra il corteggiamento di un pavone, a volte bisogna essere più brutali, cambiare ritmo, unire la concretezza all’estetica.

A senso unico. La ripresa si apre con tutti i migliori propositi, fioccano gli angoli, ma le vie che portano alla delusione sportiva sono lastricate di buone intenzioni. Dopo un quarto d’ora Sottili inserisce Pietribiasi per un Fabbro che sta maturando preziose esperienze. Poi è il turno di Voltan per Candido. Si gioca nella metà campo grigiorossa, la Cremo interpreta il confronto in modo esclusivamente passivo. Barison/Stevanin va vicino alla deviazione vincente sugli sviluppi dell’ennesima palla inattiva. Esce anche Iocolano, non al meglio fisicamente, ma i padroni di casa stanno pure peggio, sono sulle gambe, è un assedio. Negli ultimi cinque minuti della partita il Soccer Team colleziona più palle gol che nel resto della partita perché sta decisamente meglio fisicamente. E proprio al 90’ Voltan calcia il corner che Toninelli prolunga per l’accorrente Davì che da pochi passi non sbaglia. Allo Zini cala il gelo, il Bassano sembra aver anche ritrovato quello spirito che gli consentiva di rimontare spesso le partite negli ultimi minuti, non è un fatto da trascurare.

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