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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Ma ci rendiamo conto?
Alla fine del girone d’andata ci permettiamo di fare un piccolo bilancio. Ad uno sguardo superficiale tante cose sembrano scontate. Invece della prima parte di campionato c’è molto da dire. E le conclusioni sono parecchio interessanti
Pubblicato il 11-01-2016
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All’indomani del successo indiscutibile con la Reggiana, ci viene spontaneo fare un’importante considerazione: nell’incontro con i granata in campo c’erano ben cinque giocatori giunti in forza al Soccer Team solo quest’estate (Barison, Misuraca, Falzerano, Candido, Fabbro). Se, invece ci rifacciamo alla formazione tipo di Asta-Petrone, sono scesi in campo ben sei giocatori nuovi (Stevanin per Semenzato). Più di metà squadra! Se ci aggiungiamo che il campionato in corso è una spanna più complesso di quello passato il quadro è completo. Il progetto Bassano Calcio sta procedendo con mirabile e tutt’altro che scontata continuità, il lavoro di Stefano Sottili era più difficile di quello che poteva apparire ad uno sguardo superficiale – dare continuità ad un gruppo sorprendentemente vincente visto che prima dello scorso anno pochissimi elementi erano stati protagonisti in C1 – e che gli innesti pensati e portati a termine da Werner Seeber sono stati straordinariamente funzionali al progetto stesso. Il tutto avendo a disposizione una delle stelle del mercato estivo, Martinelli, a mezzo servizio, avendo perso dopo tre mesi Germinale, non avendo quasi mai avuto quel pizzico di fortuna che serve per agguantare qualche punticino in più rispetto a quelli meritati sul campo ed, infine, avendo abbassato l’età media della squadra ad appena 24 anni. Il risultato (provvisorio) di tutto ciò? Bassano terzo in classifica ad un solo punto dalla vetta alla fine del girone d’andata! E il meglio, come abbiamo più volte scritto, potrebbe essere ancora in là dal venire. Il meglio verrà quando il reparto che era il punto di forza delle formazioni di Petrone e Asta – l’attacco – completerà il proprio rodaggio senza però aver avuto il tempo di ambientarsi in C2. A suo tempo allo stesso capitan Iocolano servirono alcuni mesi prima di far deflagrare tutte le sue qualità e divenire irresistibile in combinazione con Berrettoni, Furlan e Pietribiasi. Se il Bassano inizia a chiudere l’azione, l’emblema è Falzerano che spesso arrivato sul più bello si perde, saranno dolori per tutti. E non era né matematico né tantomeno scontato. Ciò non significa che bisogna accontentarsi, anzi, sul più bello bisogna dare ancora di più.
I top. Della contesa dominata contro la Reggiana è stato poco sottolineato il lavoro delle due coppie centrarli, di difesa e centrocampo. Barison-Bizzotto, e Misuraca-Proietti, sono stati i muri di gomma che continuavano a far rimbalzare il pallone oltre la metà campo emiliana. Soprattutto nel corso del secondo tempo il fascio centrale ha soffiato sulle braci per far ardere di fuoco vivo, scoppiettante, la fase offensiva giallorossa. A fine partita abbiamo chiesto al centrocampista ospite Angiulli un parere circa le differenze tra questo Bassano e quello affrontato sette mesi fa ai playoff: «A mio giudizio la principale novità ha riguardato le caratteristiche dei due centrocampisti giallorossi. Ai playoff, soprattutto nel ritorno complice la squalifica di Proietti, la mediana del Bassano era più incontrista e questo ci permetteva di osare di più. Al contrario, nell’ultima partita, Misuraca e Proietti potevano da un momento all’altro verticalizzare e far girare la palla con velocità rischiando quindi di prenderci facilmente d’infilata». Misuraca in coppia con Proietti, se ben supportati dalla linea difensiva, può aggiungere quel tocco di classe in più, quella verticalizzazione, quella triangolazione, quel tiro da fuori e soprattutto quell’inserimento senza palla in grado di sorprendere le difese avversarie che potrà diventare un’altra preziosissima alternativa per affrontare al meglio il girone di ritorno.
L'abbraccio commosso a capitan Iocolano dopo la pennellata che ha deciso il match con la Reggiana (foto Claudia Casarotto)
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