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Marco PoloMarco Polo
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Attenzione attenzione! È tempo di derby!

È la partita più attesa, al Mercante arrivano i cugini del Cittadella ed è la squadra da battere. Domenica il big match di giornata parla veneto, l’attesa cresce e con essa la voglia di esserci.

Pubblicato il 19-11-2015
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Sarà anche un derby atipico, nuovo. Sarà un derby tra due formazioni che non hanno alle spalle un bacino d’utenza clamoroso – anche se Bassano del Grappa fa capo al sesto comprensorio più popoloso del Veneto –, tra un sodalizio che si è consolidato negli anni anche in categoria superiore, quello granata, e una società che si è fatta conoscere in tutta Italia solamente negli ultimi anni. Non si tratta nemmeno del derby più sentito nelle due città: per il Cittadella la massima goduria è affrontare il Padova, il Bassano guarda a Vicenza. E pur tuttavia, il match in programma domenica alle ore 14:30, è atteso con straordinaria trepidazione. Fin dall’uscita dei calendari, vuoi anche per la competitività della rosa costruita dal ds Marchetti, la domanda che si propagava innarrestabile sulle bocche del popolo giallorosso è stata: «Quando xughemo col Sitadea?». Bene quel giorno è quasi arrivato e a Bassano nessuno davvero vuol fare brutta figura al cospetto dei cugini in passato osservati a distanza con un pizzico d’invidia.

Sliding doors. In epoche calcistiche recenti, l’attuale attesa nasce l’8 giugno 2008, sono passati poco più di sette anni ma sembra ieri. Il Bassano di Glerean, con quattro titolari ai box e un rigore sbagliato, non riesce a compiere l’impresa di ribaltare il 3 a 2 maturato a Portogruaro in finale playoff per la promozione in C1. Il Cittadella di Foscarini, invece, ribalta clamorosamente lo 0 a 1 con il quale la Cremonese aveva violato il Tombolato. La squadra allenata da Mondonico non aveva mai perso in casa nel corso di quella stagione, il successo cittadellese ebbe dell’incredibile, la promozione in serie B diventa realtà. Quelli erano gli anni in cui la Diesel spendeva e spandeva, come sostiene da tempo un Ezio Glerean che proprio non riesce a farsi una ragione di come si è chiuso il suo secondo ciclo giallorosso: «Chissà dove saremmo arrivati se fossimo stati promossi quell’anno…». L’episodio appena ricordato è solo il più clamoroso punto di contatto tra le due squadre ma ce ne sono stati tanti altri, soprattutto in merito allo scambio di tesserati. Glerean stesso ha guidato entrambe le compagini, centrando con il Cittadella una doppia promozione C2-B; la bandiera granata Mazzoleni è diventato un beniamino anche ai piedi del Grappa; il bassanese Michele Pellizzer è diventato calciatore in giallorosso prima di spiccare il salto in cadetteria con il Cittadella, di cui è divenuto anche capitano prima di essere ceduto alla Virtus Entella («Premetto che il Bassano mi resterà sempre nel cuore – dice il difensore – perché è legato al mio percorso di uomo e calciatore e perché, dopo l’esperienza nel vivaio, ho giocato quattro stagioni in prima squadra. Detto questo, tiferò per il Cittadella. Ci ho giocato anche in questo campionato, nella gara con il Cuneo, e sono rimasto in contatto con i compagni»); Filippo Scaglia ha percorso la stessa strada, arrivando a Cittadella proprio per sostituire Pellizzer ed è ora alla terza stagione in granata («Oggi non posso che ricordare con affetto quei tempi, importanti per la mia crescita, sia come calciatore che come uomo – spiega Scaglia al Mattino di Padova –. Di quel Bassano sono rimasti Iocolano, Stevanin, Toninelli e il mio amicone Proietti»). Più fugaci le apparizioni in maglia Diesel di De Gasperi e Carteri, protagonisti della summenzionata vittoria di Cremona. Sono bassanesi ma non hanno mai vestito la maglia del Soccer Team il cassolese Massimiliano Busellato e il povese Nicola Donazzan. Quest’ultimo, in una recente intervista rilasciata al Gazzettino, ha dichiarato: «Se dovessi giocare, sarebbe il mio esordio al Mercante. Ho sempre militato in categorie differenti da quella del Bassano, e quella volta che ero al Mantova nello stesso campionato, ero infortunato. I primi calci li ho tirati con il Pove, ma sono andato via giovanissimo. A 7 anni infatti sono passato al Montebelluna. Mi volevano anche a Bassano, ma ho scelto la società trevigiana perché già allora passavano per casa con il pullman a prendermi. Con i miei genitori che lavoravano, è stata fatta questa scelta. Che partita sarà domenica? Tra due squadre che vogliono tornare a vincere. Noi arriviamo da due pareggi, loro da un pareggio e una sconfitta: c’è quindi voglia di ripartire da ambo le parti».

Testa bassa e all'attacco nella ripartenza immortalata nella foto di Claudia Casarotto


Giocare con coraggio. A spingere il Bassano, orfano di Proietti, verso un risultato importante ci pensa, con il consueto ardore, Gianantonio Bertoncello, storico rappresentante della tifoseria giallorossa: «Dopo il derby con il Vicenza vinto in coppa Italia, questa è la partita più attesa per gli appassionati calcistici del territorio, un derby in campionato che abbiamo aspettato a lungo. C’è il massimo rispetto per una società seria e organizzata, il Cittadella è una squadra fortissima ma domenica dovrà sudare alla morte per superarci. Sono contento di non trovare Pellizzer da avversario, Michele è diventato giocatore con addosso la maglia giallorossa». Ad alzare il livello di carica ci pensa anche Daniele Martinelli: «In serie B affrontare il Cittadella era sempre complicato, adesso che sono scesi di categoria, mantenendo un’intelaiatura da categoria superiore, è probabilmente la più forte del lotto. Ne prendiamo atto ma lavoriamo per metterli in difficoltà. Il Bassano c’è e ha fame di vittorie, a Pavia c’è mancato un soffio che uscissimo con i tre punti in tasca. Domenica ce la metteremo tutta».

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