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Marco Polo
Giornalista
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Stefano Rosso spende parole importanti in vista della finale di domenica: «Le emozioni che stiamo vivendo e la schizofrenia di voler esserci a tutti i costi ci ripaga di tutte le delusioni del passato. Proveremo a ribaltare il pronostico!»
Pubblicato il 11-06-2015
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Rilassato ma al tempo stesso concentrato. Con una pazzesca voglia di vincere dipinta sul volto ma con addosso anche la saggezza di chi vuole incoraggiare e non mettere pressione: «Noi il campionato l’abbiamo già vinto, siamo arrivati primi e senza alcuna macchia». E poi riattacca: «Spero che i ragazzi possano togliersi la soddisfazione che meritano, i playoff li conosciamo bene, spesso sono decisi dagli episodi. Eppure non possono gli episodi far la differenza tra una stagione magnifica e una delusione. Comunque vada questa sarà un’annata da ricordare».
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Vedere le foto delle rivendite prese d’assalto dai tifosi è stato splendido. In città si respira schizofrenia, la magnifica schizofrenia di voler essere presenti a tutti i costi. La vittoria più grande è aver reso il Bassano la squadra della città e questo è un successo che rimarrà, indipendentemente dalla promozione o meno. Tocco con mano un sano voler bene alla squadra, una passione condivisa e genuina. Per la mia famiglia è una soddisfazione immensa che ci ripaga di tutte le delusioni del passato».
Se nel calcio ci fosse una giustizia, senza dubbio la promozione dovrebbe essere giallorossa.
«Non ci sono dubbi. Siamo arrivati primi in campionato, davanti al Como di ben sette lunghezze. Ma non stiamo qui a piangerci addosso, la serie B è ancora in palio, cercheremo di giocarcela fino all’ultimo. A questo punto non abbiamo niente da perdere però vogliamo lanciare ai nostri rivali un messaggio di enorme determinazione da parte della città intera. Quello che chiedo ai ragazzi è di entrare in campo senza rimpianti bensì convinti delle loro qualità. Sta a noi tirar fuori forza e determinazione. Questo Bassano ha spesso dato il meglio di sé nelle difficoltà e difficilmente sbaglia due partite di fila. Il calcio è pazzo, potrebbe anche accadere di prendere gol eppoi farne quattro».
Cosa chiede ai tifosi?
Facile: di crederci fino alla fine. Ad iniziare da oggi, magari esponendo dal balcone di casa un drappo giallorosso. Sarebbe bello vedere per le strade questi segni di appartenenza, guardarsi intorno e sentirsi orgogliosi dei colori della nostra città. Il massimo supporto da parte di tutta la comunità del territorio è il miglior viatico per inseguire l’impresa. So che tifosi e Amministrazione si stanno dando parecchio da fare per organizzare una splendida festa in Piazza Garibaldi per il post partita e di questo devo ringraziarli. Mangeremo e berremmo in compagnia, speriamo con il cuore di brindare alla serie B ma altrimenti alzeremo i calici lo stesso».
Quanto è stato importante aver allargato la base sociale del Bassano?
«Fondamentale. Nell’ultimo periodo sono entrati altri quattro nuovi soci. La Diesel mantiene la maggioranza ma i nuovi soci sono importanti sia a livello economico che a livello morale perché ci hanno fatto sentire parte di un gruppo pronto a battersi per lo stesso obiettivo. Per la mia famiglia cedere delle quote del Bassano ha significato una boccata d’aria fresca, ha rappresentato condividere tra più bassanesi quest’avventura. E la prospettiva è radicalmente cambiata, non solo e non tanto perché stanno venendo i risultati sportivi. Ecco perché abbiamo avuto le motivazioni per varare un programma sportivo importante a medio termine. Inoltre stiamo discutendo di tutta una serie di progetti interessanti e che a breve è nostra intenzione rendere pubblici».
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