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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
La rabbia e l’orgoglio
Scomodiamo Oriana Fallaci ma il motivo è valido. Il Bassano per la prima volta nella sua storia accarezza la serie B, c’è l’intero territorio a spingere i giallorossi, e non vuole mollare il sogno senza essersi battuto fino all’ultimo.
Pubblicato il 04-05-2015
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Inutile piangere sul latte versato, nello specifico sulla palla gol andata in fumo al 90’, porta nord del Brianteo. Il Bassano rientra da Monza mortificato ed umanamente è legittimo e comprensibile. Eppure ci sono delle considerazioni che non possono essere taciute nella settimana che porta agli ultimi novanta minuti del torneo, partita che dovrà essere spesa bene anche dal popolo giallorosso. Innanzitutto per ringraziare e incoraggiare un gruppo che comunque si chiuderà la stagione passerà alla storia.
La rabbia (la sfidante). La sfortuna più grande del Soccer Team non è concentrata nel pallone colpito male da Pietribiasi ad un metro dalla porta sguarnita. No, la sfortuna della formazione di Bassano del Grappa sta nell’aver incontrato nel suo cammino il Novara, schiacciasassi in grado di perdere una sola volta in tutto il girone di ritorno. Significativo il confronto da gennaio in avanti con un altro squadrone, l’Ascoli a lungo capolista del girone B: 42 i punti inanellati dai piemontesi, 35 quelli collezionati dai marchigiani. Senza penalizzazioni i ragazzi di Toscano avrebbero già matematicamente vinto il campionato (non apriamo il doloroso capitolo sulla giustizia sportiva e il suo ammettere l’escamotage dei cosiddetti «incentivi all’esodo»). Solo il fatto che i giallorossi stiano tenendo testa ad una squadra del genere, oltre a chiudere davanti sia al Pavia che all’Alessandria, è qualcosa di mastodontico. Non scordiamoci che il 95% del parco giocatori allenati da Asta erano agli ordini di Petrone e quindi partiti per salvarsi nella scorsa Seconda Divisione. Il 95% della rosa del Novara nello scorso torneo militava in serie B o in altissima Prima Divisione. I miracoli si prendono come vengono, non si possono pretendere.
Stefano Pietribiasi in azione al Brianteo di Monza. Alle sue spalle i Boys Bassano '05 (foto Claudia Casarotto)
L’orgoglio (annata esaltante). Chiaro, sarebbe fantastico apporre la ciliegina sulla torta a glorificare una stagione in terza serie, da matricola, ricca di soddisfazioni. A partire dall’indimenticabile trionfo contro il Vicenza in coppa Italia Tim. Ma non solo i giallorossi hanno continuato espugnando Livorno, fino ad arrivare alla passerella dell’Olimpico contro la Lazio e al titolo, platonico quanto si vuole, di campione d’inverno (con l’Alessandria). Una stagione che ha fatto registrare record di presenze al Mercante e nella trasferta di Monza – accompagnata da circa 250 bassanesi carichi come molle –, nonché del rilancio in grande stile della frangia più calda del tifo giallorosso, posizionata in tribuna est, fondamentale nel creare quel clima d’entusiasmo e calore che tanto serve a spingere la squadra in campo. Questo lungo elenco di risultati esaltanti, uniti alla crescita della base societaria, hanno dato un volto nuovo al Bassano Calcio, ora capace di unire e appassionare un intero territorio e non potranno essere cancellati da un’eventuale mancata promozione diretta in cadetteria.
Eppure… Sarà banale e scontato, ma la verità è che non è ancora finita. Primo perché domenica 10 maggio la doppia partita Bassano-FeralpiSalò e Lumezzane-Novara terrà tutto il popolo giallorosso con il fiato sospeso. Inutile farsi illusioni, anche perché il Feralpi sarà un osso durissimo per un Bassano un po’ scarico. Però il Novara avrebbe dovuto asfaltare in trasferta sia l’AlbinoLeffe che il Pordenone ed invece è stato fermato sul pari (una vittoria nelle ultime 5 partite disputate lontano dal Piola). Stavolta però sarà spinto da 1.900 anime e difficilmente una squadra così esperta si farà sfuggire tale occasione. In secondo luogo perché la matematica dice che il Soccer Team, dopo Monza, come minimo, è secondo e quindi con la possibilità di giocarsi i playoff da una posizione privilegiata. Dunque riuscire a superare i lombardi (fischio d’inizio al Mercante alle 15:00), darebbe la certezza agli astisti di chiudere quantomeno nelle vesti di «seconda migliore seconda», dietro al Benevento (girone C – 74 punti) ma davanti all’Ascoli di Petrone (girone B – 70 punti).
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