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Entra e risolve lui. L'edizione rivisitata e corretta del ghe pensi mi di meneghina memoria. Meglio del cumenda, per restare in tema. Tommy Maistrello è l'apriscatole di Bassano, questo ragazzone di un metro e 90 con un torace che pare una portaerei è lo sfondatore giallorosso, non lo si tiene: 11 timbri lo scorso anno in C2 partendo dalla panchina, altri tre pesantissimi quest'anno al piano di sopra sempre da subentrante di successo (ma gliene hanno tolti due buoni a Cremona e in casa col Giana Erminio), il leggendario Cesarini, quello dei gol all'ultimo minuto può anche essere pensionato, visto che sulla sirena bolla sempre il biondone svezzato dalla Berretti virtussina: dall'anno scorso fino adesso ne ha messi in fila un mucchio di sigilli risolutori all'ultimo respiro, non è più una casualità. Ieri l'ennesima gemma al minuto 91 de duello con l'Arezzo, inchiodato sull'1-1 dopo che i toscani avevano agguantato pochi istanti prima il pari su rigore col Soccer Team che li stava nuovamente mettendo all'angolo sotto una raffica di occasioni in serie. Poi però, Stevanin aveva scodellato mirabilmente, la traiettoria si era sporcata per l'intervento di un difensore ospite e Tommy il gigante ci ha messo il suo di piattone (più ginocchio che piatto in verità) a condannare senza remissione Benassi e i rivali nel Mercante divenuto polveriera.
ABBOTTONATISSIMI: In precedenza l'Arezzo, che si era presentato come previsto più abbottonato di un paltot in pieno inverno, si era cimentato nel suo giochino preferito che peraltro gli riesce benissimo: azzerare il calcio altrui, trasformando il match sino all'intervallo in una manfrina estenuante, una lagna insopportabile infarcita di falli e falletti, piccoli ostruzionismi e perdite di tempo, oltrechè, questo è giusto sottolinearlo, di grande senso delle coperture, preventive e non. Insomma, Bassano si era incatramato, ruminava calcio senza la scintilla, pure se l'unica opportunità (mancata correzione di Nolè su spizzicata di Pietribiasi al 28' era giallorossa). Nella ripresa la rivoluzione, dopo indispensabile predicozzo apostolico di Asta nell'intervallo ("Andate e divertitevi"). Infatti la Virtus ha ricominciato a razzo e l'Arezzo, abituato ai ritmi slow e al passo lento da balera non ci ha più capito un accidente: inzuccata ravvicinata di Nolè su pennellata di Iocolano per il vantaggio al 6', quindi sventola di Cenetti a lambire l'incrocio, paratissima di Benassi su destro al volo di Cattaneo, rosso a Dettori (e dalla panchina a Millesi), toscani in dieci e presumibilmente alle corde. E invece al 37' Padulano cade all'ingresso dell'area dopo un contatto con Semenzato: rigore per gli amaranto, (il quarto fischiato contro i boys Diesel) ed Erpen insacca con lo scavino. Tutto da rifare, Bassano si catapulta aldilà della siepe e in una manciata di minuti (meno di nove) fabbrica nell'ordine: incursione di Iocolano sventata di un soffio, inzuccata di Maistrello ad accarezzare il palo a Benassi battuto, traversa di Iocolano con una sassata dal limite e infine il gol-liberazione di Maistrello al primo minuto di recupero innescato da Stevanin in una felice connection col marchio d'origine del vivaio giallorosso. Stadio in tumulto, Bassano a guidare e guardare tutti dall'alto in basso a quota 16 con Como e Real Vicenza a rincorrere a 14. Da matricola ci si doveva salvare e al contrario stanno strabiliando. Questa squadra sa di panna e vaniglia, è dolcissima.
LE PAGELLE: Rossi 6,5; Toninelli 6,5, Priola 6,5, Zanella 6,5; Semenzato 6 (40' s.t. Stevanin 6,5); Cenetti 7, Proietti 7, Cattaneo 6,5 (28' s.t. Furlan 6,5), Nolè 7, Iocolano 7; Pietribiasi 6,5 (20' s.t. Maistrello 7,5). All. Asta 7.
Il Bassano capolista esulta col suo cannoniere Tommy Maistrello (FOTO ROBERTO BOSCA)
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