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Bizzo&Steva, la meglio gioventù, la fiaba scritta dai nostri ragazzi di proprio pugno. Bizzo di Rosà, Steva di Angarano, risolutivi a Livorno, Stevanin mattatore da subentrante come a Vicenza sette giorni prima. Eppoi il gol di Maistrello, altro prospetto sbocciato dal vivaio. Pare un altro calcio, quello di quarant'anni fa, quando in spogliatoio si parlava il dialetto di casa e non la babele di lingue di oggi. Bassano casareccio e piacevolmente ruspante è un grido di gioia urlato in faccia a quelli che, micragnosi e fondamentalmente invidiosi, facevano le pulci al settore giovanile virtussino poichè Pellizzer, Bittante e quella miriade di adolescenti gonfi di speranza ceduti a mezza serie A non bastavano a certificare una cantera da applausi scroscianti. Ecco, ora il Soccer Team i suoi talentini (talentissimi no, non per adesso almeno) li squaderna in parata e tutti sul campo, perchè nel sacco di Livorno c'erano anche Munarini e, in panchina, l'ottimo Zanella a inondare di profumo della dispensa amica l'intero litorale tirrenico. Il 4-2 è persino striminzito, la Virtus che fa a fette il titolato Livorno, annichilito tra la sua gente e steso al tappeto nella ripresa di giallorossi che a suon di castagnoni lo mandano ko. E senza un paio di paratissime di Mazzoni, la scorreria dei boys Diesel avrebbe assunto i contorni dell'umiliazione. All'Ardenza nell'ultima stagione in A si era impantanata l'Inter di Mazzarri, per rendere l'idea, Bassano alla fine ha vinto pure a mani basse.
Come a Vicenza, la squadra non si è sfaldata dinanzi al sollecito vantaggio dell'ex Galabinov, il lungagnone che qui non la imbucava mai e che ora invece è un'iradiddio: stop di petto e bolide al volo sotto l'incrocio per l' 1-0 amaranto al 16' dopo un quarto d'ora di frizzi e lazzi giallorossi. Ma i fanti di Asta non hanno fatto una piega, semplicemente hanno scatenato l'inferno: il gigante Maistrello si è avventato di forza su una palla rimasta lì tra Mazzoni ed Emerson stampando di potenza l'1-1 al 25', quindi la zanzarona Cattaneo al minuto 35 ha fatto irruzione in area laddove Meola è andato per le spicce abbattendolo. Rigore grande come un residence che capitan Iocolano (il ricciolone svezzato altrove ma da queste bande ormai da una mezza dozzina d'anni) ha timbrato da brasileiro: portiere di qua e pallone di là e sorpassone in tromba. Eppure, cinque giri di lancetta più tardi, Moscatu lanciato sul filo dell'offside (i dubbi rimangono eccome) fulminava in diagonale Grandi, spedito nella mischia da Asta, che ha voluto testare il portierino-portierone di scorta senza paura di poterlo bruciare, un concetto stantìo che peraltro funziona solo da noi. Pari e patta alla pausa, botta e risposta poderoso e per certi versi portentoso e chissà se Bassano possa restare in scia anche nel lato B senza collassare.
Dopo la pausa gli astisti sono persino peggio: veementi e vibranti, una formazione rovente e ringhiante che, salvo un brivido d'apertura sventato dal solito Bizzo Bizzotto ha messo all'angolo e alla corda i labronici che non l'hanno vista mai, spazzati via dall'onda anomala virtussina. Prendete nota: sassata di Furlan al 59' murata da Mazzoni, punizione glassata ancora del Furla con numero circense del portiere toscano a scongiurare il break al 69' palo scheggiato da Iocolano al 79', tre indizi come preludio alla prova schiacciante della superiorità ospite: scandita all'87 dall'imperiale colpo di crapa del pelatone Bizzotto, al primo sigillo ufficiale del suo triennio virtussino (lui, ex pisano, sicario del Livorno, non ci dormiranno la notte) e dal blitz sottoporta di Stevanin, giustiziere di Coppa, tempista a tesaurizzare l'assistenza di Ioco e chiudere da ingordi.
Bassano da incanto schianta il Livorno e passa al terzo turno dove troverà la Lazio
E adesso Roma, l'Olimpico e la Lazio, domenica prossima in notturna. Molto più di una gita premio nella quale non sentirsi cugini di campagna. C'è una tifoseria mobilitata, l'ideale per trascinarsi dietro anche qualche scettico, gli ultimi parvenu, perchè alla marcia su Roma non credeva nessuno e ora non si può mica sfuggire. Pullman e treno, i Fedelissmi stanno organizzando. Il bus c'è già, il treno, forse, verrà. Informazioni al 335-6376498 Gianantonio Bertoncello, ma anche Onofrio Gheno (336-262141) si sta adoperando. Forse è il caso che una città che sino all'anno scorso e salvo la parentesi Glerean, è stata un po' troppo sonnacchiosa attorno al pallone, inizi ad aprire gli occhi.
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