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Alla fine ci tocca l'imbucata. Stavamo tutti facendo i conti se fosse meglio volare a Cosenza o sciropparsi una nauseata di pullman fino a Caserta o Teramo e invece compare il Messina che almeno garantisce il volo e un viaggio meno accidentato. In compenso tecnicamente è il cliente peggiore di tutti da incrociare. Sì perchè mentre le altre sono già in bermuda, il Messina è vivo, carico, fresco e tirato a palla, con una gran voglia di sollevare anche la Supercoppa. Basti pensare che il patròn che li ha rilanciati alla grande è Pietro Lo Monaco, l'artefice del boom Catania e che sullo Stretto ha già vinto due campionati su due, stranamente esiliato dal grande calcio, forse perchè i modi non sono sufficientemente affettati e calibrati, poi però di pallone ne sa a pacchi ed è questo che conta. Garauno domenica 11, ritorno il 18 maggio, sorteggio domani in Lega Pro a Firenze su chi debba giocare prima in casa e semmai non si capisce perchè non debba godere del fattore campo il Bassano che ha raccolto 69 punti nel girone A contro i 57 dei peloritani nel girone B. Dodici punti di margine sono 4 vittorie in più, una volta bastavano per indirizzare la sede di garadue, oggi non più e sarebbe magno gaudio per tutti sapere il perchè ci si debba affidare all'urna e non ai numeri. A proposito di cifre, 69 oltrechè suonare bene è una montagna di punti e nel Bassano dei record i 15 gol di Pietribiasi sono, come si usa dire adesso, tanta roba. Specie per lui che in un torneo solo non li aveva mai raggiunti. Poi c'è il primato dell'attacco più prolifico (62 centri, complimenti), l'imbattibilità interna, il primo posto solitario, le vittorie agguantate (20, meglio di tutti), la qualificazione alla Tim Cup, la Coppa Italia dei big, il poker di attaccanti in doppia cifra e via giganteggiando. Anche se Iocolano e Furlan, i due reattori virtussini sono infortunati e almeno la prima col Messina saranno costretti a saltarla e questa è una doppia tegolaccia che sposta gli equilibri, poichè toglie dal radar due pedine cardine e perdippiù nel medesimo ruolo.
PETRONE AI SALUTI: Inoltre, dispiace dover prendere atto ormai dell'addio imminente di Mario Petrone che, salvo miracolistici dietrofront personali o della proprietà, accetterà la proposta biennale dell'Ascoli. A dire il vero il pluriennale glielo aveva assicurato anche Bassano. Quello che non poteva offrirgli erano le certezze di una formazione subito competitiva per la B, ciò che gli hanno promesso nelle Marche dove la piazza e le pressioni sono da A. Ergo, non è mai stata una faccenda di vil moneta e Marione mai ha battuto cassa. Ha preteso, questo sì, chiarezza e robustezza di pianificazione, la definzione di un progetto che portasse nel giro di due o tre stagioni al massimo in B, laddove lui vuole approdare a tutti i costi. Qua non glielo hanno potuto garantire, poichè una proprietà che si è appena rimessa in sella intende progredire un passo alla volta sempre col medesimo manifesto programmatico: budget ridimensionato e scommesse da vincere con giovani di qualità. Se si escludono improbabili cataclismi in retta d'arrivo, Petrone e i Rosso si separeranno a fine mese, da buoni, buonissimi amici. Ci sta, è il calcio, è soprattutto la vita. Prima però proviamo a mordere anche la Coppa.
Il Bassano dei record insegue anche la Supercoppa della C2 (FOTO ROBERTO BOSCA)
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