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Capita di avere i brividi anche per una semifinale, soprattutto se arriva a sorpresa e dopo un lustro di digiuno, perchè dieci anni fa un traguardo del genere era ordinaria routine, non poteva scaldare i cuori. Ma adesso è diverso, i tempi sono cambiati, Bassano, salvo la felice parentesi della Cers sollevata nel 2012, non è più grandeur da un pezzo, comandano altri e allora il golpe di Viareggio, scacciando via dal loro tempio Mariotti e Bertolucci, ovvero gli inquilini da sempre dell'attico del campionato ha un sapore speciale, odora quasi di passaggio di consegne. L'ebbrezza è più dolce poichè giunge dopo un mese trascorso nel frullatore dei veleni e dei malumori, delle inutili ripicche e delle sciocche faide di quartiere fra chi reclamava una svolta e i conservatori a oltranza. Ma al PalaBarsacchi non si è consumata alcuna resa dei conti, molto più semplicemente la pista che non mente mai ha ribadito come il distacco fosse evidentemente necessario (poi si può discutere tutta la vita sulle modalità), perchè al netto di una professionalità ribadisco superiore, tra Giudice e vertici dirigenziali e probabilmente tra Giudice e spogliatoio qualcosa si era incrinato. Frizioni che appartengono alla sfera della vita e poco a un'orbita tecnica, per cui non vale la pena indignarsi. Anche perchè c'è tanto di lui anche in questo exploit, a cominciare dall'impronta difensiva che era quella old style di Massimo.
MAGIA: Poi ieri sera è andata in onda una magia. La resurrezione pasquale di Gimenez, uno che fino allo scorso anno bollava in sequenza come in catena di montaggio e una volta qui aveva smesso di vedere la porta. La sua rinascita non ha nulla di casuale ma è soltanto il risorgimento di un giocatore di prima fascia che per caratteristiche e qualità e non per contrasti temperamentali (è una pasta di ragazzo, tra l'altro di vivo cerebro), faticava ad adattarsi al precedente sistema di gioco. Umanissime cose di hockey e di uomini, che senso ha allora rincorrere fantasmi o dietrologie che non stanno in piedi. L'hanno fatto tutti, in troppi, lasciamo parlare il campo. Alvaro tripletta col Correggio (e vabbè), poi killer in garauno sulla sirena e ora carnefice allo spareggio con un tris fulminante e vogliamo credere alle coincidenze?Eppure si era messa male col rigore lampo di Montivero, finchè lo spagnolo non si è messo in proprio squadernando magate in serie, prima firmando il 2-2 della pausa eppoi lanciando la fuga del sorpasso in avvio di ripresa. Viareggio però ieri timbrava solamente da fermo e sull'ultimo aggancio di Motaran del 3-3, il refolo di vento a favore ha premiato la maggiore tenuta e freschezza alla distanza dei giallorossi. E se capitan Zen ha beneficiato di una carambola amica della balaustra sulla fucilata del 3-4 che ha spaccato la sfida, l'ex Garcia non si è fatto impietosire sul piazzato della staffa del 3-5, un attimo dopo che il Cgc aveva toppato il suo di penalty della teorica pari e patta.
FESTONE: Il resto è la movida con la mezza dozzina di intrepidi calati ugualmente in Versilia dopo la pacifica e calorosa invasione di sabato, gioia e giubilo per una formazione ritrovata che adesso vive alla giornata ma con le ali in testa e ai piedi. La prima di semifinale col Forte è martedì 6 maggio al palazzo, poi il resto della serie su tre duelli si trasferisce da loro, i favoriti per antonomasia, quelli costretti a vincere. Che però, lo diciamo adesso, gli attende una sudata davanti a Cunegatti e i suoi amici, a pelle non ci saranno tappeti rossi srotolati dinanzi ai blaugrana. Senza correre con la fantasia questa squadra ha comunque tante analogie con quella memorabile del 2009: come allora poco accreditata alla vigilia e tutta stretta attorno a un leader carismatico (cinque anni fa Sergione Silva, oggi Garcia). Nessuno chiede e pretende nulla, ma questi hanno una voglia matta di giocare a strabiliare. Il pullman di ritorno da Viareggio è stato accolto da striscioni degli ultrà all'ingresso del palasport.
Sind Bassano sogna. Ora il colosso Forte dei Marmi in semifinale (FOTO ROBERTO BOSCA)
STERZATA: E a ricompattare definitivamente un ambiente lacerato da tensioni alimentate alla membro di segugio, ecco l'intesa auspicata, invocata, quasi implorata da una tifoseria intera fra Enrico Fincati della Sind (in tribuna ieri in Toscana) e il proprietario Maurizio Scuccato. Uniti per progettare un Bassano immediatamente da corsa l'anno che verrà. Perchè è statisticamente provato che se si fa da soli non nasce nulla, è evidente. E il nuovo corso oculatamente ambizioso è una botta di vita che nemmeno immaginate. Ma intanto c'è da vedere e godere di quel che accadrà a maggio. Non ci sono rive del fiume in cui sedersi e aspettare (che cosa poi?), ma solo un grande torrente di passione giallorossa da ingrossare sempre di più.
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