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A cinquantaquattro e il derby nel taschino, la C unica è solo una questione di aritmetica. Che poi potrà non arrivare neppure a cinquantotto, ma a cinquantaquattro il Bassano può anche scendere in campo in infradito e l'asciugamano sulla spalla. Per il primo posto invece no, lì è necessario sbattersi un pochino, almeno un altro mesetto per congelare il primato. Perchè d'accordo che dieci punti di margine sulla seconda sono un fossato bello profondo da saltare, ma 8 gare dal termine restano comunque una discreta fetta di campionato e se ti appisoli, qualcuno che ti spazzola in testa prima o poi lo trovi. E in questo senso la tigna di Petrone, a cui scoccia di suo mollare anche una mano di rubamazzo è sufficientemente garantista da sentirsi al riparo da possibili sconquassi. La leadership solitaria, inoltre, oltrechè certificare una formidabile cavalcata verso la promozione, consentirebbe di giocarsi nella seconda metà di maggio la Supercoppa della C2 tra e due vincenti dei rispettivi gironi in gara di andata e ritorno, con seconda sfida sul terreno di chi ha raccolto più punti. Un trofeo vero, che sarà pure eccezionalmente in ultima edizione (a luglio la C2 sparisce) e quindi fatalmente più succoso e goloso da conquistare. Difatti la proprietà che in bacheca annovera già una Coppa Italia di tutta la Lega Pro ci terrebbe un bel po'.
ROSSO FUOCO: Sull'onda dell'adrenalina da derby in cassa, Renzo Rosso a precisa domanda ("Renzo, è difficile adesso lasciare una squadra che sta andando a mille e che entusiasma come questa...") ha risposto diretto e immediato, com è suo costume. "Nooo... Restiamo!" e un sorrisone di gioia spontanea. Perchè l'uomo è fatto così, schietto, genuino, senza perifrasi nè filtri, ma dannatamente sincero, di cuore e di pancia. Se non gli va di rispondere, ti sorride educatamente e tira dritto. Poi all'ora di cena del lunedì, 28 ore dopo quell'affermazione, gli obblighi del protocollo e la ritualità della comunicazione, quelli che a botta calda per fortuna non affiorano mai, hanno trasmesso una puntualizzazione, sua e del presidente Stefano, un filo più soft e light, che lascia aperto uno spiraglio di disimpegno ma che soprattutto spalanca un portone di rinnovata carica a patto che vi sia un coinvolgimento della città. Che non significa presentarsi in sede col libretto degli assegni, ma vuol dire una partecipazione e una diversa adesione da parte in primis delle istituzioni (leggi sostegno della municipalità nell'utilizzo, nella fruizione e nel riordino dell'impiantistica sportiva), quindi un supporto da parte delle realtà imprenditoriali e produttive del territorio, ovviamente non sul piano del quantitativo di liquidità messa nel piatto,bensì come numero di soci minoritari. In modo che non si sentano gli unici delegati a guidare il pallone giallorosso, ma che avvertano l'interesse se non proprio popolare, almeno di più soggetti coinvolti. Una passione che si respira già allo stadio dinanzi a una formazione che accreditata di un cent bucato in estate sta raccontando una splendida fiaba domenica dopo domenica. E un gruppo che rovescia le gerarchie precostituite liberando la fantasia al potere, costruendo un sogno dal nulla, esattamente come è accaduto a lui con la sua impressionante parabola aziendale, non poteva non elettrizzare R.R. che ha fatto della sua vita una favola di successo.
Il Bassano accoglie il balzo nella C unica e il rinnovato affetto della proprietà (FOTO BOSCA)
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