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Mediterraneo e biodiversità, un fragile tesoro
Doveva essere un segnale quel blackout elettrico di ieri sera, che ha ritardato l'inizio della partita di oltre 20', ultimo sfregio di un palazzo che 23 anni dopo la sua inaugurazione perde i pezzi. Perchè dopo il cortocircuito, al buio è rimasto anche il Bassano, annebbiato nelle idee e inchiodato al suolo da una preparazione alternativa, dettata da fattori contingenti. E alla fine Giudice sbotta. "Per 6 giorni causa l'impianto occupato dal galà del ballo non abbiamo potuto allenarci sui pattini. Solo lavoro a secco in palestra. Questi sono i risultati. Non è possibile approcciarsi a un match delicato come quello col Lodi facendo unicamente un programma fisico e mai sulle rotelle. Poi è normale non essere brillanti - sbuffa il coach - in più Ambrosio nei giorni scorsi è scivolato procurandosi un ematoma vastissimo alla schiena. E' andato dentro con gli antidolorifici ma non reggeva, non poteva farcela. Spero di poterlo riattivare per sabato a Trissino. No, in queste condizioni è già tanto aver arpionato in qualunque modo la vittoria conservando il terzo posto col Viareggio e distanziando il Valdagno". Già, la gara. Si procede a ritmi dopolavoristici, pare di essere tornati indietro di trent'anni, le stesse cadenze e - purtroppo - non la medesima cifra tecnica. Una serata al rallenty col Sind impiombatissimo e coi muscoli imbevuti di acido lattico, che Garcia ha provato a risolvere da par suo sbloccando l'1-0 sottomisura su mirabile servizio di Zen. Quindi, nella ripresa, Illuzzi in girata condannava Cunegatti per l'1-1, ancora il Sergente Garcia timbrava rapido il rigore del 2-1 e ancora Illuzzi, stavolta su tiro da fermo bollava il 2-2 a meno di 10' dal gong. E nell'ultimo quarto di sfida, il redivivo Gimenez, finalmente risolutore, si accendeva come la stella natalizia: piazzato in movimento del nuovo sorpasso (3-2), punizione chirurgica del poker e volatona con dribbling in velocità e ultimo tocco sfumato di un soffio. Fosse riuscito sarebbe venuto giù il palazzo, tantopiù che - ahinoi - sta in piedi a fatica e che tra infiltrazioni costanti e magagne variegate, necessita di urgente manutenzione.
L'IRONIA DELLA CURVA: Conservato il terzo posto in coabitazione col Viareggio, il Sind si appresta a vivere il ciclo di ferro che chiama una raffica di impegni pesanti e cruciali ogni 3 giorni: sabato a Trissino, martedì a Valdagno, sabato 22 in casa con gli spagnoli del Noya per l'andata di Cers, quindi, a fine mese la tre giorni di Coppa Italia a Giovinazzo, lì nuovamente con Miguel Nicolas nel roster. Ecco perchè il fuoripista assassino di Prato non smette di sanguinare, avrebbe garantito ossigeno spendibile lungo il percorso di sopravvivenza. Così, in un'atmosfera da limbo, fra coloro che son sospesi, si inserisce alla perfezione lo striscione srotolato ieri sera dalla curva ("SORRIDETE, SIAMO SALVI") con chiaro riferimento a una recente intervista del presidente Pilati al GdV nella quale, in un eccesso di prudenza applaudiva alla salvezza come primario obiettivo stagionale già raggiunto. Una rinuncia preventiva ad alzare l'asticella ma anzi ad appoggiarla direttamente sul pavimento, poco gradita alla frangia più calda del tifo che per dissentire ha scelto di dissacrare benevolmente. Da sempre l'opzione più intelligente.
Il Bassano si tiene il bottino in attesa del ciclo di ferro (FOTO ROBERTO BOSCA)
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