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La Spal dà la paga a quel che resta del Bassano, verdetto spietato e conseguente per una squadra scesa al Mazza rappattumata e arrangiatissima, con cinque difensori fuori uso, un altro titolare d'attacco fuori e un paio di quelli in panca a metà servizio. Stavolta non ci sono eroismi in stile Santarcangelo o Real Vicenza, col risultato acchiappato allo spasimo perchè il Soccer Team non molla mai. Stavolta i virtussini resistono per quasi un'ora alla corazzata estense e possono recriminare sul palo interno a portiere battuto colpito in apertura da Iocolano che avrebbe permesso ai giallorossi di girare la boa dell'intervallo avanti 2-1 e non sull'1-1 firmato ugualmente in rimonta dallo stesso Ioco, ma continuare a fingere di essere quelli che non si era non si poteva più. La Virtus cade vittima di un assetto disossato e prosciugato di interpreti (Toninelli, Bizzotto, Pelagatti, Semenzato e lo stesso Stevanin, tutti ai box in partenza azzerano di fatto il pacchetto arretrato), aggravato inoltre dal forfait di Guccione e dalle cattive condizioni di Pietribiasi e Fondi, confinati in panchina ad autonomia limitata. Così la proverbiale inventiva di Petrone che cava fuori dal cilindro l'idea di Cortesi, ala destra nominale e offensivo per natura, impiegato terzino destro (persino con profitto per lunghi tratti) aiuta per una bella fetta di match a mascherare le crepe, poi però il castelletto privo di fondamenta crolla. Dopodichè l'emergenza in terza linea non assolve le colpevoli sventatezze della ripresa perchè incassare tre gol su quattro sempre da calcio d'angolo con l'intera retroguardia schierata a presepe natalizio e tutti gli avversari liberi di bollare e serviti di un punch caldo in omaggio, è evidente che qualcosa non ha funzionato e lì è questione di atteggiamento prima che di cast. E in ogni caso prendiamo atto con fiducia che pure sul 4-1 la squadra non si è afflosciata conservando l'indole battagliera che non l'abbandona mai. Prima timbrando il 4-2 con Maistrello (il lungagnone è al settimo bersaglio, cresce in fretta il biondino), quindi accarezzando il 4-3 sulla sassata di Bortoli.
Piuttosto all'occhio perchè nel frattempo è cambiata l'aria: la direzione balenga di Pierro col Porto Tolle che è costata quel pareggio e di fatto anche il ko di ieri causa espulsioni e relative squalifiche si è in parte estesa all'arbitraggio di Ferrara con la rete del 3-1 in sospetto offside e il giallo al diffidato Proietti che salterà la prossima col Cuneo al Mercante. Da questo preciso momento il campionato è una tonnara, Bassano è ancora al comando, ma dietro si sta scatenando l'inferno, ogni punto è un'imbarcata di sudore, da così a peggio, ci si gioca la vita e, in molti casi il posto di lavoro, in C va in questo modo. Eppoi la Lega Pro non è la serie A che se la Juve ha mezza formazione rotta, la sfanga lo stesso in qualche maniera, qua non esistono le maxi rose e i valori sono livellatissimi: con due inutilizzabili la bilancia si sposta già drasticamente in un senso o nell'altro. Perciò applauditi i petroniani se non altro per la caparbietà in condizioni estreme e apprezzate le decine di irriducibili che si sono portati in Emilia ben sapendo da lunedì scorso che il rischio di disfatta sarebbe stato altissimo, adesso voltiamo pagina tutti assieme e sempre da primi. Col Cuneo diventa ora il duello più delicato dell'annata, la differenza tra ripartire o rimanere in panne. Magari un' addizione in più sul mercato favorirebbe il rilancio.
Giornata da dimenticare per il Bassano, ma il primato è salvo (FOTO ROBERTO BOSCA)
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