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Questa la vince Petrone dimostrando una volta di più che il manico conta, eccome se conta e che la differenza tra una guida mediocre e una regia sagace a questi livelli traccia il solco, altrimenti tanto vale metterci uno spaventapasseri in panchina che è la stessa cosa. Già, poichè Supermario non solo ha forgiato nel fuoco un gruppo senza credito ad agosto che per lui non esita a buttarsi tra le fiamme, non solo ha modellato una squadra nel segno di un calcio costantemente propositivo e di qualità, ma manda a scuola di tattica anche colleghi apparentemente più illustri e referenziati di lui. Nessuno come Marione riesce a trasformare un acclarato disagio, nella fattispecie il forfait di Berrettoni il centro di gravità permanente del gioco virtussino, confinato in panca, in un'opportunità. L'Alessandria aveva preparato la gara specificatamente sul Berre, invece Petrone gli ha riscritto il copione rivoluzionando il canovaccio: assetto ridisegnato, fuori in un colpo solo il divin Emanuele, il metodista Bortoli e la fantasia di Iocolano, dentro Proietti a far legna con Cenetti in mezzo, Guccione e Cortesi sugli esterni e Furlan a rifinire dietro l'unica punta Maistrello e a recitare la parte del creativo di Fiumicino. Sulle prime i grigi hanno pensato di ingabbiare comodo Bassano, sulle seconde hanno compreso di non averci capito un fico secco: inserimenti, sovrapposizioni e tagli continui delle ali, Furlan imprendibile che svariava sull'intero fronte offensivo, ora distributore della trequarti, ora re dell'uno contro uno in fascia, la montagna Maistrello, troppo alta da scalare per chiunque, signore delle sponde e delle spizzicate aeree e le irruzioni improvvise in area di Semenzato e le sue cavalcate, di Toninelli sull'out opposto e dei gemelli diversi Proietti e Cenetti dai corridoi centrali. Una macchina da guerra che ha sbriciolato i grigi, spazzati via dall'ondata di piena giallorossa.
VAI CON LO SHOW: Venti minuti di cosiddetto studio poi Bassano prorompe: stangata di Furlan, Servili addomestica come può e il più lesto sul tap-in è il piedone di Maistrello che sblocca l'1-0 inchiostrando il terzo bersaglio personale di fila su tre uscite. Ma già al 25' l'astro piemontese Taddei profitta di un malinteso tra Bizzotto e Pelagatti per inchiodare appena fuori area una fucilata da urlo sotto l'incrocio a stampare la parità. Che dura un attimo poichè al minuto 28 al termine di un prolungato possesso sottoporta dei boys Diesel, la sfera perviene appena dietro il dischetto all'accorrente Semenzato e l'accorrente ammolla un destro al tritolo che non dà scampo a Servili per il 2-1 del nuovo sorpasso. E giusto allo scadere un'inzuccata di Scotto mette i brividi a Rossi senza tuttavia raddrizzare la faccenda. Dopo il thè bollente il modesto Mastrodonato ignora un fallo da ultimo uomo su Furlan che grida vendetta anche a 24 ore di distanza, Guccione su volée mancina costringe Servili a sventare col guantone (10') e al 26' ecco servito il tris: Semenzato scodella in mezzo, Maistrello di petto serve al limite Proietti, stop e botta nell'angolo per il mediano al rientro da titolare dopo 2 mesi ed eccezionalmente promosso capitano per l'assenza di Berrettoni e 3-1 del break. Quindi ricompare su questi schermi proprio il Berre e su punizione cesella una palombella telecomandata delle sue a sancire la quaterna. Sporcata in retta d'arrivo dalla craniata sottomisura (è il 41') con cui Marconi allevia le sofferenze ospiti, anche se poi alla fine il subentrante Pietribiasi si divora la cinquina nell'extratime. Ma è ugualmente Bassano da quinta marcia visto che il filotto interno racconta di cinque timbri su cinque al Mercante, un'inarrestabile cavalcata che adesso vale il podio del torneo a due lunghezze dalla vetta. "Quando lavoriamo duro in settimana e prepariamo bene le partite, poi i risultati sono questi", fa finta di nulla Petrone. Ma questo Bassano non si può più ignorare. Che se si accende anche in formato export poi decolla e vola via.
Spettacolo di gol ed emozioni virtussine ieri al Mercante (Foto Roberto Bosca)
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