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La prima volta di Real e Bassano muso contro muso è un film adrenalinico e torrenziale, un toboga di emozioni impazzito e una palpitante giostra del gol, con due contendenti che se le danno sul ring di santa ragione e alla fine restano entrambi in piedi. Giocano a chi se le dà di più, non a prenderne meno e allora verdetto di parità e rivincita il prossimo inverno al Mercante. Anche se Bassano a un alito dalla fine era praticamente ko e coi due castagnoni della disperazione ha salvato la baracca.
FILM ALLA ROVESCIA: Già, allora partiamo dalla fine perchè succo e polpa abitano lì. Minuto 91', il Real comanda 3-1 in virtù di irresistibili folate che non danno scampo nè tregua ai virtussini che fanno tanto possesso ma non sanno che farsene di tutto questo palleggio se poi non si finalizza mai nè si stanga come si dovrebbe. Ma appunto al primo dei quattro minuti di recupero, Semenzato scavalla sull'out, apparecchia un dolcissimo filtrante per Iocolano che irrompe in area e fulmina Tomei col 3-2 che riapre uno spiraglio piccolo piccolo. Mancano 3 minuti, anche solo sperare pare sproporzionato. Invece al 93' c'è una punizione sulla trequarti e dunque tutti nel mucchio. Tutti ma non Proietti. E così mentre gli altri si ammassano in area avviando i rituali autoscontri, Berrettoni smazza l'assistenza per Proietti a destra, costui mandando a memoria uno schema sorpresa di Petrone scodella in mezzo laddove Pelagatti prolunga e Maistrello inzucca sottomisura il 3-3 dell'estasi somma. Il Real va in banana e non si capacita e Bassano invece la sfanga con merito, chiude addirittura in avanti nell'ultimo giro di lancette rincorrendo un folle ribaltone che con un altro paio di minuti sul cronometro si sarebbe probabilmente materializzato. Poi tutta la squadra, Petrone incluso va a raccogliere l'ovazione della gente giallorossa calata massiccia al vecchio Menti.
LA GRANDE PAURA: Prima peraltro era accaduto di tutto: la partenza razzo della capolista (ora ex) con la finta e la percussione centrale di Malagò per l'1-0 al pronti via, il dominio Virtus nei restanti 40' del primo tempo concretizzato dall'1-1 di Cenetti, lesto a capitalizzare sottomisura un cross di Furlan. Poi, nella ripresa, la consueta partenza lanciata dei biancorossi: all'8' come in un flipper al bar, la palla schizza su due o tre stinchi differenti, carambola su Lavagnoli che si coordina e in girata acrobatica fa secco Rossi per il 2-1. Quindi al 14' ecco servito il tris di Strizzolo che s'invola sul filo dell'offside, ha un curioso rimpallo sul proprio ginocchio che gli permette di aggirare il portiere depositando nel sacco il 3-1 che odora di epitaffio. Anche perchè due paratone di Rossi scongiurano la mattanza e tengono dentro la partita Bassano.
Il pari a Vicenza tiene i giallorossi al quarto posto a -3 dalla vetta (Foto Roberto Bosca)
NON MOLLARE MAI: Poi, d'accordo, rimonte del genere alimentano l'oleografia e il mito della squadra tutto cuore e carattere, la mistica del "non mollare mai", eppure niente è più aderente alla realtà del temperamento con cui Petrone ha modellato la sua creatura, una formazione che fa della rabbia e della tempra leonina il suo marchio di fabbrica, quello di un gruppo sorretto da una fame atavica. Avete presente il Bassano dell'anno scorso e quello dell'anno prima ancora? L'esatto contrario: dodici mesi fa in troppi avevano la pancia piena, imborghesiti dal contratto garantito, adesso tutti si giocano il posto che non è una maglia da titolare, ma proprio il lavoro che oggi c'è e la prossima estate chissà, la differenza è tutta qui.
PETRONE DIXIT: "Sono incazzato nero - sbuffa il tecnico - il pari è giusto ma abbiamo buttato via una partita. Dopo l'abbiamo raddrizzata con l'anima, ma prima l'avevamo sciupata marcando a due metri gli avversari e coi centrocampisti che accompagnavano poco l'azione offensiva. Mi tengo buono il punto, la reazione e l'emozione regalata ai nostri tifosi. Sono venuti in tanti, avevano già ingoiato 15 giorni fa l'amarezza di Verona con la Vecomp, non si meritavano un'altra delusione". Intanto il quarto posto a -3 dalla cima occupata dal Monza e soprattutto dentro le magnifiche otto della promozione diretta fa brodo e buon sangue. Ma ora incombe il carrarmato Alessandria al Mercante. Bassano si prepari ad andare in guerra.
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